BONGIORNO. «SONO USCITO DAL TUNNEL»

PROFESSIONISTI | 02/03/2017 | 07:26
Ha toccato il fondo e ora deve risalire, percorso difficile anche per uno scalatore dotato come lui. Da Francesco Manuel Bongiorno ci si aspettava molto, nelle categorie minori si è affermato come uno dei talenti più interessanti del ciclismo di casa nostra ma dopo quattro stagioni alla Bardiani CSF ha rischiato di restare a piedi e chiudere prematuramente la sua carriera. È di ieri la notizia che invece è pronto a rimettersi in gioco con la Continental Sangemini MG.Kvis Olmo Vega di Angelo Baldini. Il 26enne calabrese di nascita ma toscano d'adozione ci racconta i mesi bui che ha passato tra depressione e disturbi alimentari, approfittando dell'occasione per ringraziare le persone che gli sono state vicino in un momento particolarmente difficile e per svelarci le sue aspettative per questo nuovo inizio.

Da dove partiamo Manuel?
«Dagli ultimi due anni che non ho mai raccontato. Per natura sono uno che i problemi se li tiene per sé, in più quando ci sei dentro pensi a pedalare e basta, non vuoi e non puoi parlarne. Qualche mese dopo il Giro d'Italia 2014, quello della famosa spinta sullo Zoncolan (fu 3° al traguardo della 20a tappa della corsa rosa, ndr) ho avuto un grosso dispiacere in famiglia, i miei genitori si sono separati. Ho vissuto un periodo difficilissimo, senza rendermene conto sono finito nel vortice della depressione. A metà 2015 ho cercato di rimettermi sotto con la bici, ma essendo indietro di condizione il massacro di lavoro a cui mi sono sottoposto è stato controproducente. Ho iniziato a martoriarmi con allenamenti e diete assurde, macinavo tanti chilometri e mangiavo poco o nulla. "Limavo" da tutte le parti, ma era un cane che si mordeva la coda. Sono arrivato a pesare 53 kg (ora la bilancia ne segna 57, ndr). Al Giro dell'anno scorso mi sono reso conto di avere il cervello assolutamente scollegato, ogni tre tappe ero in terra, e su 21 giorni avrò dormito non più di 10 notti. Sono ripiombato nei miei brutti pensieri e mi sono reso conto di aver bisogno di aiuto».

A chi ti sei affidato?
«A una psicologa che mi ha aiutato a uscirne. Continuavo a autoflagellarmi, ma grazie ai consigli della dottoressa e al sostegno dei miei cari piano piano ho ritrovato la serenità. Devo ringraziare i miei genitori, mio fratello e soprattutto la mia fidanzata. Senza Jessica ora non sarei qui a parlare con te. Ho passato un inverno che non auguro a nessuno, ma lei mi ha spinto a non mollare, anche dopo la caduta della Milano-Torino che mi ha fatto concludere la stagione con costole e sterno rotti. Pensavo fosse tutto perduto. Nel nostro mondo quando non sei ad alti livelli è difficile trovare un contratto, mi sono guardato intorno per trovare un altro lavoro. Ho passato una giornata intera in una pizzeria per imparare a fare il pizzaiolo, anche questo a suo modo è stato una valvola di sfogo, la ristorazione è come lo sport, fa stare bene la gente. L'unica cosa che mi rendeva davvero felice però era andare in bici. Ciò che mi ha aiutato è stato pedalare ogni mattina, solo così riuscivo a scaricare la tensione. Jessica me lo ha fatto notare: "quando vai in bici stai bene, sorridi". Per questo non potevo smettere».

Rieccoci qui.
«Ad Angelo (Baldini, ndr) sarò grato a vita. In questi ultimi mesi ho riscoperto la voglia di andare in bici, di vivere e divertirmi, di uscire e stare in compagnia. Ho vissuto un inferno, ora ho un'opportunità da sfruttare per rimettermi in pista e provare a rilanciarmi. Dopo essermi ritrovato come uomo, ora posso tornare a pensare all'atleta. Prima mi vedevo solo come corridore, ma ho imparato che se la testa non funziona a dovere, le gambe non risponderanno mai come vuoi. Permettimi di ringraziare di cuore anche la famiglia Reverberi, che nonostante le mie evidenti difficoltà mi ha dato fiducia fino alla fine. Da quando sono passato, Roberto e Bruno mi hanno sempre valorizzato: ricordo quando alla mia prima Coppi e Bartali mi hanno detto "oggi tu fai la corsa", pensavo di essere finito in una banda di matti (sorride, ndr). Devo tanto a Luca Bardiani e a tutto il gruppo».

Cosa ti resta di questo periodo da incubo?
«Sono uno molto duro e critico con me stesso, non so quante volte mi sono rivisto in testa il film della mia vita ciclista per capire cosa avessi sbagliato. Mi ricorderò le notti insonni, quando Jessica alle 3.00 del mattino mi proponeva di mettermi a cucinare con lei perchè sapeva che di dormire non c'era verso. So bene che il nostro sport è fatto di alti e bassi, che i drammi sono altri, questa esperienza mi è servita a "svegliarmi", a dare la giusta importanza alle cose. Ora che ho ripreso in mano la mia vita, vedremo come va in bici. Ho fatto richiesta all'UCI di mantenere il passaporto biologico che ho sempre avuto da quando sono passato professionista. Per le Continental non è obbligatorio, ma per me averlo è una fortuna e una tutela per il nostro sport».

Bentornato Manuel, ci vediamo alle corse.

Giulia De Maio

Copyright © TBW
COMMENTI
Forza e coraggio
2 marzo 2017 12:34 runner
Gli auguro di tornare a sorridere anche come ciclista. E' un corridore che attacca spesso con coraggio ed un discreto scalatore. Credo che tornerà a buoni livelli.

Speriamo torni presto.
2 marzo 2017 16:30 Bastiano
Sarà bellissimo vedere che questa storia abbia un lieto fine e che Manuel possa tornare almeno in una Professional.

La ruota gira.
2 marzo 2017 21:55 warrior
Il peggio cominciò con l'imbecille che lo fece cadere sullo Zoncolan. Il meglio verrà adesso. Forza Manuel: la ruota gira. Ed anche la fortuna.

Vai Manuel !!!!.........
3 marzo 2017 08:40 passion
....... ti auguro tutto il bene del mondo e tanti, tanti successi!!!

3 marzo 2017 15:30 PEDALA
w forza pero' fa pensare molti depressi nel ciclismo...........................

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Remco Evenepoel va a caccia di maglie e si prepara ad affrontare un filotto di appuntamenti: dopo il doppio impegno mondiale di Kigali, infatti, il venticinquenne talento belga guiderà la sua nazionale anche ai campionati europei che si svolgeranno in...


Si è spento questa notte Tullio Rossi, ex professionista romano, classe 1948. È il sito della Cicli Rossi che ci racconta la sua storia. Atleta filiforme, con buone doti sia sul passo che in volata, quanto debole in salita. Un...


L'ex professionista Giampaolo Sigurotti ci ha lasciato: si è spento oggi all'età di 70 anni. Nato a Pellaloco di Roverbella il 6 giugno del 1955, ha corso da dilettante con le maglie del Gs Calzificio Franco Bombana, del Gs Mariani...


Miche ha appena annunciato il lancio della nuova gamma Kleos 2026, ruote in fibra di carbonio che vanno a posizionarsi decisamente nell’alta gamma. Ma c’è di più, le nuove ruote, disponibili nei profili da 42 mm, 50 mm, 67 mm...


Di traguardi Paolo Guerciotti ne ha tagliati tanti: come ciclista e ciclocrossista, come imprenditore (la sua azienda ha festeggiato i 60 anni di attività) e come manager di formazioni prestigiose in campo ciclocrossistico. Quello che taglia oggi è un traguardo...


Nel plotone c’è chi preferisce non parlare dei manifestanti alla Vuelta di Spagna e chi invece, come l'ex campione del mondo Michal Kwiatkowski, ha voluto esprimere il proprio dissenso, sottolineando come a perdere sia stato l’intero movimento ciclistico, incapace di...


Jonas Vingegaard è il 63° ciclista a vincere la Vuelta di Spagna ed è il primo danese a scrivere il proprio nome nell'albo d’oro della corsa iberica, giunta all’80ª edizione. Le nazioni con almeno un successo diventano così 15. In...


Prologo ha vinto il suo terzo grande giro di stagione per merito di Jonas Vingegaard. In sella a Scratch M5 PAS e Predator 01TT CPC il fuoriclasse danese è stato in grado non solo di conquistare la prima maglia rossa della sua brillante...


Il 2025 non è stato l’anno del miglior Filippo Zana. Le ultime gare, però, ci stanno restituendo il vicentino in buone condizioni, in Top 10 al Giro di Polonia e pimpante in Canada, prima mettendosi a disposizione di Michael Matthews...


Il podio era improvvisato, il pubblico era formato dai membri di molte squadre accorsi con i loro corridori, le maglie però erano quelle vere e anche lo spumante per brindare era di grande qualità. Per celebrare i successi ottenuti alla...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024