PROFESSIONISTI | 28/01/2017 | 07:28 Dopo l'esperienza Svizzera con la Roth Skoda, Alessandro Spezialetti è tornato in Italia con il Team Androni Giocattoli Sidermec. Incontriamo il tecnico abruzzese, professionista dal 1997 al 2012, in Argentina, dove sta guidando i suoi ragazzi alla Vuelta a San Juan. Contento finora dell'andamento della squadra? «Molto. Malucelli ha raccolto piazzamenti importanti in volata, Torres ha disputato una buona crono e ieri nella tappa in montagna ha sfiorato la vittoria, Bernal è in maglia verde come miglior Under 23... Speriamo bene anche per queste ultime due tappe». Com'è tornare in corsa dopo la delusione del mancato invito al Giro d'Italia? «Farci fuori è stata un'ingiustizia, eravamo già stati esclusi l'anno scorso, non ce lo aspettavamo proprio. Ci dispiace molto, soprattutto perché siamo una squadra sostenuta da sponsor italiani per cui la corsa rosa è l'appuntamento più importante della stagione. Speriamo che qualche cosa possa cambiare da qui alla partenza. I nostri giovani sono davvero promettenti, di certo avremmo ben figurato nelle tre settimane in rosa, lo stiamo dimostrando in questi giorni e lo dimostreremo anche nelle prossime gare». Era meglio correre in prima persona o stare in ammiraglia? «In salita è meglio stare in macchina (sorride, ndr). Sono quattro anni ormai che lavoro come ds, è un ruolo molto diverso rispetto a quello del corridore. In bici devi pensare solo a te stesso, mentre da direttore devi avere un bel gruppo e cercare di ottenere il massimo da ogni elemento. Quando correvo mi piaceva lavorare al servizio dei capitani, oggi insegno ai giovani e lo trovo altrettanto stimolante».
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