DRAMMA IN BELGIO. Atleta dopato, il tecnico si suicida

CICLOCROSS | 22/01/2017 | 09:31
Un caso drammatico scuote il mondo del ciclocross in Belgio. Un allenatore, Eddy V., si sarebbe infatti tolto la vita dopo che un suo atleta di 17 anni - Fabio Verberckmoes - è risultato positivo al cortisone in un controllo effettuato nello scorso mese di dicembre. A raccontare la storia è HLN.BE

Il condizionale è d'obbligo perché il tecnico non avrebbe lasciato messaggi, ma gli inquirenti sembrano aver ricostruito la dinamica.

Venerdì scorso il diciassettenne Fabio Verberckmoes ha ricevuto una lettera da parte dell'agenzia doping nella quale gli veniva annunciata la positività.

«Dai primi di dicembre Fabio aveva un nuovo allenatore - racconta suo padre Phil - e tre giorni prima della gara di Oleye, dove è risultato positivo, questo allenatore è venuto a prendere Fabio a casa per praticargli una iniezione di vitamine. Gli ho chiesto se era lecito, ma mi ha tranquillizzato "Nessuna paura, Phil, l'ho fatto con tanti corridori". Fabio aveva problemi alla schiena e ha avuto fiducia nel suo nuovo allenatore, non aveva alcuna idea che si trattasse di doping. Ora su Facebook Fabio riceve accuse da altri corridori di essersi dopato scientemente ed è devastato. Possiamo solo aspettare il processo della commissione antidoping per raccontare la verità».

E parla anche Bryan Vispoel, 22 anni, anche lui seguito dal tecnico V. e curato con la stessa "vitamina". «Dal mese di novembre mi ha allenato lui e non ho mai sospettato di nulla fino a quando Fabio ha ricevuto la lettera che annunciava la sua positività. E ora sono sconvolto dai dubbi».

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COMMENTI
parassiti
22 gennaio 2017 18:28 siluro1946
I talebani dell'antidoping hanno fatto più danni della peste. E tutto questo per guadagnare 150/200 mila euro all'anno, soldi che potrebbero essere investiti in formazione dei giovani e aiutare ciclisti disoccupati talvolta costretti a cercare scorciatoie, inutili ed illusorie, per accasarsi.

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