NIPPO FANTINI. PELOSI, DURA REPLICA A VEGNI

PROFESSIONISTI | 19/01/2017 | 14:03
Chiediamo alla Federazione Ciclistica Italiana di intervenire, a supporto di RCS, per chiedere una deroga all’UCI ed allargare il numero delle Wild Card, come fatto nel 2011 per il 150° anniversario dell’Unità d'Italia. Reputiamo necessario un intervento forte per salvaguardare il Ciclismo Italiano e dare un'opportunità in più ad un team di matrice tricolore per il Giro100, il Giro che più di ogni altro unirà l’Italia e porterà il Made in Italy nel mondo. I team Italiani sono sponsorizzati da molte aziende Italiane, simbolo del Made in Italy, meritano di essere valorizzate nell’evento Nazional - Popolare più importante, alla sua 100^ edizione”.
L’appello del General Manager del team NIPPO Vini Fantini Francesco Pelosi è chiaro: che la massima istituzione del ciclismo nazionale si muova affinché RCS abbia l’opportunità di premiare almeno un altro team Italiano. “Mi stupisco di come la FCI non si sia mossa, in vista del Giro100, collaborando con RCS per coniugare tutela del ciclismo e dei progetti Italiani al pari delle scelte strategiche aziendali proprie di RCS per il futuro”.
 
REPLICA ALLE DICHIARAZIONI DI RCS E CHIAREZZA NEI CRITERI DI SCELTA
Francesco Pelosi ci tiene a replicare a quanto dichiarato dal Direttore del Giro d’Italia in relazione alle scelte operate. Sulla Gazzetta dello Sport il 19 gennaio a firma di Luca Gialanella Vegni dichiara: «Lo stato di crisi del movimento italiano non nasce dalle scelte del Giro, ma dal fatto che questo movimento si sia alimentato per anni di un modello sbagliato: “O faccio il Giro, o chiudo la squadra” e ancora «Mi dispiace per l’Androni, ma dietro ci deve essere un progetto. E lo stesso vale per la Nippo, alla quale ho dato fiducia per un paio d’anni. Io voglio che da questi team passino i migliori giovani italiani: Arredondo, nel caso della Nippo, non fa la differenza».
 
“E’ un fatto oggettivo - replica il GM #OrangeBlue - che il Giro d’Italia rappresenti l’evento più importante del Ciclismo Italiano. Tutte le altre corse RCS, seppur blasonate, di prestigio e seguite, se unite insieme, non pareggiano un terzo della visibilità e della portata del Giro d’Italia. Se sponsor Italiani scelgono di investire a livello Professional è perchè l’investimento è finalizzato alla partecipazione del grande giro del proprio Paese, partecipazione essenziale per continuare a far crescere i "progetti veri" che lo stesso Vegni richiede.

Sull’avere un "progetto vero", la reputo una dichiarazione offensiva e ne rimango stupito. La NIPPO Vini Fantini ha un manifesto chiaro che dal 2015 spiega la mission: crescere i migliori giovani talenti Italiani e Giapponesi guidati da atleti di classe ed esperienza, con un’attività Internazionale, con chiarezza ed etica impeccabili gestiti da nuove professionalità fino alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il team è fondato su due sponsor storici che investono da anni nel ciclismo Italiano (NIPPO da 28 anni, Vini Fantini da 9, uno dei più storici d’Italia), che crescono il proprio investimento anno dopo anno e a cui se ne sono aggiunti di nuovi in ogni stagione. Non abbiamo apparizioni momentanee sulle maglie, non facciamo proclami che poi vengono disattesi dai fatti”.
 
"Abbiamo 11 atleti Italiani di cui 5 under 26, tutti talenti eccezionali della categoria Under 23 del 2014, oggi pronti al salto di qualità e che non temono confronti con gli altri giovani professionisti. Abbiamo Damiano Cunego, uno dei tre vincitori Italiani del Giro, portabandiera dei valori di un ciclismo sano e vincente, che nel 2016 ha vestito per 13 giorni la maglia azzurra; abbiamo ingaggiato Marco Canola, già vincitore di tappa al Giro, 28 anni, Italiano in piena maturità atletica. Se è vero che RCS guarda all’internazionalizzazione, abbiamo un Paese come il Giappone che investe in Italia e che ci segue come team bandiera del loro Paese e abbiamo Julian Arredondo (una tappa e maglia azzurra 2014), talento cristallino recuperato dai nostri tecnici. Infine, per insegnare ai giovani talenti abbiamo ingaggiato altri corridori di esperienza come il Campione Italiano 2013 Ivan Santaromita e Alan Marangoni, entrambi con numerosi anni di esperienza in Pro-Tour."
 
Ancor più importante, per il Manager Italiano, è l’etica economica e sportiva: “Siamo una società 100% Italiana, per gestione e affiliazione (paghiamo le tasse in Italia) e non abbiamo mai avuto casi di Doping. Siamo intransigenti sul doping, per questo siamo anche l’unica squadra al mondo che pubblica on-line i dati del passaporto biologico dei nostri corridori, puntando alla massima trasparenza e intransigenza. Tutto questo dal 2015, tutto questo con costante attività di comunicazione per darne evidenza: è possibile che questa trasparenza e intransigenza per il doping non abbia un peso specifico e non venga premiata? Insieme a tutti i cardini di un progetto chiaro e duraturo e ben strutturato?”
 
Il GM del team conclude la nota specificando: "Abbiamo rispettato tutte le regole e indicazioni ricevute da RCS in questi anni, sulla costruzione della squadra per essere invitati al Giro: progetto chiaro, giovani talenti italiani, crescita internazionale, etica cristallina, no doping. Ci sono altre regole? Sarebbe stato molto importante conoscerle prima per poter lottare ad armi pari agli altri team che hanno logiche internazionali tanto quanto noi."
 
La NIPPO Vini Fantini non chiude la squadra, ha l'obiettivo di arrivare alle Olimpiadi di Tokyo 2020 restando Italiana. Per riuscirci, ha bisogno di un'azione forte e immediata della Federazione Ciclistica Italiana, affinché lavori con RCS per avere una deroga UCI e un posto in più al Giro100, così che sia ancor più Italiano: è l’occasione perfetta per fare sistema e riuscire a rialzare la testa.



NIPPO Vini Fantini team launches its plea to the FCI and replies to the stamens of the Giro Director Mauro Vegni regarding the team projects.
 
“We ask the Italian Cycling Federation to act immediately, supporting RCS, in order to ask a waiver to the UCI and enlarge the number of Wild Cards, as done in 2011 for the 150th anniversary of Italy unification. We think a strong act is needed to protect the Italian Cycling movement and give a chance more to a full-Italian team for the 100th edition of the Giro, the edition of the Giro that will unify Italy more than any other before and will expose Made-in-Italy brand to the world. Italian teams are sponsored by many Italian companies, symbolizing Made in Italy, and definitely deserve to be valued in the most popular national event in Italy, at its 100th edition”. NIPPO Vini Fantini’s GM plea is clear: the most important institution in Italian Cycling movement needs to react promptly so that RCS is given the opportunity to give a recognition to at least another Italian team. “I am really astonished FCI didn’t move towards RCS in order to preserve Italian Cycling and Italian projects for the 100th edition of the Giro, as well as the company strategic decisions for RCS for its own future”.

REPLY TO RCS STATEMENTS AND TRANSPARENCY IN CHOICE CRITERIAS:


Francesco Pelosi does want to reply to what stated by Giro’s GM concerning the choices that have been made. On “Gazzetta dello Sport” article by Luca Gialanella Vegni, 19th January, we read: “The status of crisis of Italian cycling movement wasn’t born by the choices of the Giro, but rather by the fact that this movement has been feeding itself from a wrong model: “Either I’m selected for the Giro, either I shut down the team” or else “I’m sorry for Androni, but behind the team a project is needed. Same for Nippo, which I gave trust for a couple of years. My will is that through this team the best young Italian talents are raised: Arredondo, in Nippo’s case, doesn’t make any difference”.

“It is a matter of fact - replies #OrangeBlue GM - that the Giro represents the most important event in Italian Cycling Movement. All the other RCS rides combined, even though they are well-known and create an important audience, can not match a third of the visibility and reach of the Giro. If Italian sponsors decide to invest at a Professional level it is mostly because the investment is aimed to participate to the biggest Giro of its country”.

“On the matter of the project, I personally find it a very offensive statement and I am really astonished about it. NIPPO Vini Fantini has a clear manifesto that since 2015 explains its mission: growing the best young Italian and Japanese talents guided by world-class and experienced athletes, with an International activity, with unrivaled ethics and transparency, managed by new skills till Tokyo 2020 Olympics. The team is built on two historical sponsors that have been investing in Italian Cycling movement for years (Nippo for 28 years, Vini Fantini for 9, one of longest spans of time in Italy) and do grow their investments year on year. On top of these two more have followed every season. We don’t have any spot appearances on our shirts, we don’t make any statement we can’t fulfill”.

“We have 11 Italian athletes, 5 of which are under 26, each of them are exceptional talents in Under 23 category in 2014, now ready for the big jump. We have Damiano Cunego, one of the three Italian winners of the Giro, standard bearer of the values behind a healthy and winning cycling movement, that in 2016 has been wearing the blue shirt for 13 days; we have hired Marco Canola, already stage winner at Giro, 28 years-old, Italian and in full athletic maturity. Should RCS take a look to Internationalization, we have a country as Japan that is investing in Italy and is following us as flag-team of their country and we have Julian Arredondo (one stage and blue shirt in 2014 Giro), pristine talent fully recovered by our technicians. Last but not least, in order to grow our young talents we hired some more experienced riders such as 2013 Italian Champion Ivan Santaromita and Alan Marangoni, both of them with many years of experience in Pro-Tour”.

Even more important, for the Italian GM, is the economical and sport ethics: “We are a 100% Italian company in our management and affiliation (we do pay taxes in Italy) and we never had a single doping case. We are very intransigent on doping, which is why we are the one and only team in the entire world publishing our riders’ biological passports online, aiming straight to the maximum transparency and inflexibility. All this since 2015, all this with a constant activity of communication in order to give proof to it: is it possible that this transparency and inflexibility for doping doesn’t have a specifically weight on the choice and is awarded? Together with all the pillars of a clear, well-structured and long-running project?”
 
The General Manager ends with these words: "We respected all the skills and indication we have received in these years by RCS, on how to build a team to be invited to the Giro: clear project, young Italian talents, international growth, ethics, no doping. There are other rules? It would be very important to know them, in order to be able to compete at the same level of the other teams, that have international approach as we have."
 
NIPPO Vini Fantini has the clear objective of reaching Tokyo 2020 Olympics keeping on being Italian. In order to reach this goal, it needs a prompt and strong reaction from the Italian Cycling Federation, in order to work together with RCS to ensure a UCI waiver and add a place to Giro 100, so that it becomes even more Italian: it is the perfect chance for the Italian cycling movement to act as a whole and raise its head up.

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COMMENTI
Signor Pelosi
19 gennaio 2017 15:31 blardone
La colpa è solo sua , fa le cose troppo corrette e segue le regole .Deve trasferire la sua squadra al estero e non pagare più niente in Italia e poi che l invito arriva.Gli auguro che l invito arrivi anche se la vedo dura . In bocca a vegni(al lupo)

Grande replica
19 gennaio 2017 18:04 lupin3
Complimenti al sig. Pelosi

Sig Pelosi bravo a meta\'
19 gennaio 2017 20:05 SERMONETAN
Caro Francesco sei troppo educato per questi porci dovevi mandarli affann..... questi sono la rovina del ciclismo italiano .te lo dice uno che sono 50 anni che segue il ciclismo è ho visto e seguito piu\' di 60 tappe del giro

Ma la ACCPI ???
19 gennaio 2017 22:07 FrancoPersico
Sig. Pelosi, e la ACCPI non può fare nulla? Provi a interpellarli che magari anche loro qualche pressione sull'UCI la possono esercitare.
In bocca al lupo!
Franco Persico (IM)

SPERARE NELLA FCI?
20 gennaio 2017 07:48 geo
Di Rocco e compagnia hanno altro a cui pensare, ad esempio chi eleggere come delegati e consiglieri ecc..... Il ciclismo viene dopo

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