STORIA | 12/01/2017 | 07:58
Venerdì 13 gennaio 2017 è la data che ricorda, ai famigliari e ai molti amici, i quattro anni dalla scomparsa di Andrea “Sandrino” Carrea. Era l’alba di una brutta domenica il giorno che ha privato, repentinamente, la famiglia e gli amici del ciclismo di un uomo, anzi un omone, di particolare vaglia, forza e sincerità, sia in sella nell’epopea pedalata del secondo dopoguerra, sia nella vita. Era sempre attivo, anche a ottantanove anni, senza particolari problemi fisici.
Era nato il 14 agosto 1924 a Gavi e, con l’amico Ettore Milano, sono stati, entrambi, prima fedeli amici oltre che speciali, ineguagliabili “gregari”, con orgoglio, del loro grande conterraneo, il “campionissimo” Fausto Coppi. Carrea ha preceduto sul traguardo finale, giusto di un paio di settimane, un altro suo amico di una vita, al quale era legatissimo, il milanese Renzo Zanazzi. E’ stato un brutto gennaio quello del 2013.
Nel cimitero di Cassano Spinola, dove “Sandrino” è sepolto vicino a un altro grande del ciclismo, il primo “campionissimo” della storia per il quale fu coniato il neologismo, Costante Girardengo, pure lui della provincia di Alessandria, alle ore 10 di venerdì 13, i famigliari, con la moglie Anna unitamente al figlio Marco, amici e rappresentanti dell’amministrazione comunale, così come già lo scorso anno, ricorderanno con grande affetto e rimpianto Andrea “Sandrino” Carrea.
g.f.
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