DONNE | 09/10/2016 | 17:38 Il primo attacco all'UCI sul tema del caldo del Qatar arriva con la firma dell'olandese Roxane Knetemann. Molte sono state le atlete che, dopo il traguardo, hanno avuto bisogno di assistenza al termine di una prova spossante. La figlia del defunto Gerrie Knetemann ha spiegato a chiare lettere il suo disappunto: «L'UCI non ha davvero pensato a noi che dovevamo pedalare, ha compiuto una scelta che non ha senso! Il calore era davvero eccessivo per affrontare una prova a cronometro. Sei costretto a portare il casco in testa, non puoi respirare nel body aerodinamico e anche bere è difficilissimo. È semplicemente orribile, sembrava di pedalare in una sauna. E meno male che al traguardo c'era che ci ha soccorso».
siamo solo alla prima prova e abbiamo già potuto vedere in che clima si svolge il Campionato del Mondo, per il caldo l'UCI a fornito le istruzioni, per il
pubblico fornisca dei cartonati.Si sono venduti per quattro soldi, ora è giunto il momento delle dimissioni, non arriveranno perchè sono senza vergogna!
ciclismo : ormai solo commercio !
9 ottobre 2016 23:15noel
UCI ad uso e consumo delle MULTINAZIONALI che dettano legge nello "sport" IMMERITATA LA PASSIONE DI TANTA GENTE!
Incredibile.
10 ottobre 2016 05:31Bastiano
Davvero incredibile che si sia presa una simile ed assurda decisione. In questi posti di può gareggiare solo d\'inverno e non di certo per un mondiale.
Si penalizzano paesi con storia e tradizioni pure correre nel deserto di spettatori e di interesse.
10 ottobre 2016 07:40Marcy
E SE CI FOSSE UNO SCIOPERO DI MASSA,COSA SUCCEDEREBBE
Incredibile!
10 ottobre 2016 09:33The rider
Questa è l'ennesima dimostrazione che ai parrucconi dell'UCI intetressano SOLO i soldi.
Pontimau.
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