Bastianelli: il mio è un argento fantastico

| 01/10/2004 | 00:00
Un argento mondiale nato in famiglia quello che Marta Bastianelli, 16 anni compiuti il 30 aprile, ha raccolto oggi a Verona. Giungendo alle spalle dell'imprendibile olandese volante Vos, ma bruciando sull'ultimo fiato l'altra arancione Van Dijk, la sedicenne di Lariano (Roma) ha coronato non solo un sogno personale, ma almeno quelli di tre generazioni di Bastianelli, a cominciare da nonno Nando, buon dilettante dei suoi tempi, per non parlare del cognato Proni, anche lui dilettante in odore di azzurro quest'anno e a sua volta figlio di un onesto pedalatore. Marta, che oggi gareggia per la formazione Lariana Acqua e Sapone, corre in bici dall'eta' di sei anni, quando comincio' a sgomitare in volata con maschietti che puntualmente batteva sulle strade laziali. Iscritta al quarto anno dell'istituto turistico aziendale Marta, figlia di Roberto, autista dell'Atac, e di Mirella, impiegata in un'impresa di pulizie, e' una ragazza con le idee chiara. ''Voglio diventare famosa - ha confessato ai giornalisti dopo la gara - ma per questo obiettivo non mi interessa diventare velina. Penso solo al ciclismo, consapevole dei sacrifici che comporta''. In un'eta' in cui discoteche e primi amori distraggono, la giovane atleta non sembra farsi incantare: ''Gli amori ci sono ma nulla d'importante. Sono ancora giovane''. L'anagrafe probabilmente la salva anche dai dolori dei rimorsi per aver lasciato andare la scatenata olandese. ''Se arrivavamo tutte in volata - ha ammesso sicura - avrei vinto. Ho fatto una bella volata corta come piace a me. E' una medaglia importante la mia e per questo devo ringraziare tutti, dalla squadra, dove abbiamo saputo superare alcuni problemi, al mio tecnico, alla federazione, che ha investito molto piu' che nelle passate stagioni permettendoci un maggior numero di ritiri''. Tra le grandi del pedale femminile il suo punto di riferimento e' la Luperini. Tra i maschi ammira Cipollini e domenica tifera' per Cunego e Bettini.
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