Basso: il Giro per rivincerlo, il Tour per vincerlo. Pechino...

| 18/12/2006 | 00:00
«Il Giro per rivincerlo, il Tour per vincerlo»: è un Ivan Basso deciso e motivato quello che questa sera è stato protagonista di un incontro con pubblico e tifosi a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, in occasione del convegno promosso dal Gruppo Euromobil in collaborazione con tuttoBICI e La Gazzetta dello Sport. Di fronte ad un teatro stracolmo e a numerose personalità ciclistiche - per tutti citiamo il direttore generale delle nazionali Siilvio Martinello e il direttore del Giro d’Italia Angelo Zomegnan - Basso ha raccontato della sua prima esperienza in seno alla Discovery Channel, dei suoi grandi obiettivi per il 2007 e ha confessato che lo intriga molto «il progetto Pechino 2008 per la prova a cronometro». A parlarne per primo è stato proprio Siilvio Martinello che ha spiegato come il piano sia in avanzata fase di studio anche perché la prova olimpica, posta in calendario molto a ridosso della fine del Tour, potrebbe rappresentare un appuntamento ideale per Basso. Da parte sua Ivan è tornato sulle vicissitudini della stagione 2006: «Ho continuato a comportarmi come ho sempre fatto, cercando di rimanere sempre me stesso. Mi sono aggrappato alla bicicletta, alla mia famiglia, dopo pochi giorni ero già lì che mi allenavo a tempo pieno. Adesso penso solo a ripartire: la prima gara sarà in America, poi Vuelta Murcia. Una delle mie volontà era quello di correre Giro e Tour. Il mio sogno è cercare l’accoppiata, la squadra ha accettato, io sono felice che l’abbiano fatto. L’errore che non commetterò? Pensare di essere il sostituto di Armstrong. Io sono Ivan Basso, che può fare le cose alla Basso: Giro e Tour con l’intento di vincere entrambi. Non ci è risucito nemmeno Lance e lui sarebbe felice che io ci riuscissi. Nel primo ritiro di Austin, la Discovery Channel mi ha fatto sentire il leader della squadra». Molto interessante, tra gli altri, l’intervento di Angelo Zomegnan, che ha rivelato: «Un’indagine Nielsen sul Giro d’Italia ha calcolato che sulle strade rosa nel 2006 si sono riversate 6 milioni e mezzo di persone, qualcosa come cento stadi di grandi dimensioni. È un patrimonio che non possiamo disperdere e che possiamo ulteriormente conquistare grazie a ragazzi come Ivan Basso. Vi racconto un episodio: lo scorso anno abbiamo presentato il Giro d’Italia il 12 novembre, quel giorno non sapevo ancora se Ivan sarebbe venuto a correrlo, poi ho scoperto che già da dieci giorni si stava allenando a Moena per provare le salite del Giro. Questo significa che lui al Giro teneva in modo particolare ed è giussto che oggi sappia quanto il Giro tiene a lui». In occasione del convegno, si è svolta la premiazione di Francesco Gavazzi, vincitore dell’Oscar tuttoBICI Under 23 Gp Euromobil e sono stati proprio i fratelli Lucchetta, titolari del Gruppo Euromobil a premiarlo: «Per me è un onore essere qui al fianco di Ivan Basso - ha spiegato Gavazzi - e da stasera incomincio ad imparare da un campione come lui. Da febbraio lo seguirò anche in gruppo, sarà uno degli esempi più importanti per un giovane come me».
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