Il territorio della provincia campana di Caserta, in tema ciclistico, è terra di viva passione per le due ruote che, nel tempo, si manifesta in molteplici forme. E, in questo quadro, s’inserisce, in primo piano, la città di Maddaloni dove la passione e l’interesse per il ciclismo ha una storia di valore con un cospicuo numero di eventi ciclistici d’elevato livello con diverse tappe del Giro d’Italia e della Tirreno-Adriatico che qui hanno salutato il traguardo e/o la partenza di tappe di rilievo.
Un nutrito nucleo d’amici ed appassionati, da tempo, con diverse iniziative in vari settori delle due ruote, continua con costanza a proporre e celebrare ricorrenze e mettere a terra, come si dice ora, progetti con soggetto il ciclismo nelle diverse declinazioni, assecondati e sostenuti anche da vari enti del territorio. E l’elenco è lungo e diversificato grazie soprattutto al costante ricordo che anima la figura di Alberto Marzaioli, nativo di Maddaloni (1938-Caserta 2014), corridore professionista di buon livello dal 1961 al 1965, già azzurro fra i dilettanti con convocazione per i mondiali del 1959 e per le Olimpiadi di Roma del 1960, vestendo poi le maglie di San Pellegrino, Cite ed Ignis fra i professionisti dove si è distinto, quale passista-scalatore, per combattività e passione precipua.
E il motore di queste iniziative è il fratello Alberto che, con vari componenti la famiglia Marzaioli, fratelli e nipoti, ed un affiatato gruppo d’amici, sovente trova spunti d’interesse per ricordare Alberto e pure il ciclismo nella zona in generale.
Ne è testimonianza la posa di una pietra miliare della strada statale n. 7, l’Appia, al Museo del Paracarro che si trova a Canezza di Pergine Valsugana percorsa dal torrente Fersina, ideato da e fondato dal veronese d’origine Dario Pegoretti, compianto e abile realizzatore d’apprezzati telai artigianali in acciaio che lì, in zona dove si parla una lingua d’origine germanica,, aveva sede nei suoi ultimi anni, la frequentata officina.
Questo sito ha già presentato le origini del Museo all’aperto nel link qui indicato.
I cippi e/o i paracarri miliari hanno sempre accompagnato – muti testimoni di sudore e fatica - le corse e gli allenamenti, di protagonisti, grandi e meno grandi, corridori costituendo sovente un riferimento grafico (gradito o sgradito che sia), a seconda delle momenti e delle situazioni di corsa o d’allenamento ovunque nel mondo.
La pietra miliare dedicata ad Alberto Marzaioli porta la scritta S.S. 7 Appia con, di lato, il progressivo km. 231 – via Appia Costa d’Arienzo. Una pietra miliare che era un momento ricorrente, abituale, nei percorsi d’allenamento di Alberto Marzaioli sulla storica strada consolare romana.
L’iter burocratico, dopo che Alberto Marzaioli aveva ottenuto il consenso del sindaco di Arienzo, comune vicino, Davide Guida, iniziato nel 2017 si è concluso, con la collocazione del paracarro il 27 novembre 2023, fra quella di Fausto Bertoglio, il bresciano vincitore del Giro d’Italia 1975 e quella per il trentino Marcello Osler, il compianto “enfant du pays”, di Pergine Valsugana, scomparso nel 2023.
E la bella Valle dei Mòcheni, collaterale fra la Valsugana e la Val di Cembra custodisce e rimanda questo peculiare, evocativo, ricordo legato a vari protagonisti internazionali del ciclismo.
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