I VOTI DI STAGI. RIDATEMI NIBALI!!!

I VOTI DEL DIRETTORE | 24/05/2016 | 20:35
di Pier Augusto Stagi

Alejandro VALVERDE. 10. Che corridore, ragazzi! Questa era la sua tappa e non se la lascia sfuggire. Corre con lucidità e freddezza, non spreca una pedalata che una. Fa quello che deve fare un corridore del suo lignaggio e che dispone poi di una volata semplicemente letale. Insegue, segue e va. Per la verità sul Fai della Paganella è proprio lui a partire. Così, tanto per ricordare che farà anche corsa passiva, ma quando c’è da essere attivo si attiva.

Steven KRUIJSWIJK. 10. “Double K” è semplicemente superlativo, proprio come la sua condizione di forma. Il peso della maglia rosa? A me sembra leggerissimo. Gli scattano in faccia e lui li rincorre felice, come a dire: «No, aspettatemi, vengo anch’ioooo…». Gioca.

Ilnur ZAKARIN. 8. Fa tutto quello che è giusto fare per rimettere in ordine la sua classifica. Ora è quinto nella generale, a un passo da Nibali. Per qualcuno ha speso troppo, ma oggi è passato all’incasso.

Diego ULISSI. 8. Certo, non ha vinto, ma che corsa ha fatto? Centotrenta chilometri a quasi 45 di media: una cronometro sue e giù per due passi. Lui passa quarto, ma è tanta roba.

Bob JUNGELS. 8. Certo, ha dei limiti, ma ha anche 23 anni e sta correndo il suo Giro con la spregiudicatezza del ragazzo disposto a prendere anche sonore batoste per imparare a darle. Questo non scherza.  

Rigoberto URAN. 3. La sua Cannondale tira a più non posso e poi, appena inizia il Fai, Ciccio non fa più niente.

Sergey FIRSANOV. 6,5. Un buon settimo posto finale in una tappa molto complicata. Per la sua Gazprom, un altro giorno importante.

Esteban CHAVES. 5. Perde le ruote sulla Mendola, poi raddrizza la situazione ma non del tutto. Oggi perde terreno, anche se il suo deve ancora arrivare.

Vincenzo NIBALI. 4. Cosa gli vuoi dire, cosa puoi dire? Per la testa sarebbe 10. Per la sua voglia di sbrindellare tutto, anche. Il problema è che non è lui, non è il vero Vincenzo. Non è il nostro/mio Vincenzo. Ridatemelo.

Rafal MAJKA. 6. Prima soffre tanto, poi soffre molto ma per qualcosa: non naufraga e salva la pellaccia.

Domenico POZZOVIVO. 4. Subisce sempre la corsa. Anche con Nibali fa poco, molto poco. Avrebbe interesse a dare una mano al siciliano, ma passa la mano. Indisponente.
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COMMENTI
pozzovivo
25 maggio 2016 03:02 lodz
ma che voto è 4 a pozzovivo? che non è da top 5 l'abbiamo capito da una settimana! ;) oggi guadagna due posizioni in generale, un passo avanti! e poi i cambi a nibali li ha dati eccome, indisponente di cosa?!?! se non c'è nè uno indisponente è proprio pozzovivo..ignorante!

nibalite acuta (o forse cronica?)
25 maggio 2016 08:43 spaccabici
Trovo decisamente triste oltre che poco professionale l\'idolatria che tutto lo staff di questo sito porta avanti nei confronti di Nibali. Facciamo un ripassino. Nibali ha vinto la vuelta nel 2010, il giro nel 2013 e il tour nel 2014. Tour e giro in maniera netta, ma senza aver bisogno di combattere vista la superiorità. Lo adoro e mi piace come corre ma non è Merckx. Sicuramente é nella storia perché sono pochi ad aver vinto tutti e tre i grandi giri, ma non vuol dire che li debba vincere tutti.
Siete davvero tutti vittima di dipendenza da Nibali? Mi spiace vedere l\'indifferenza con cui trattate le crisi degli altri (sia chiaro indifferenza più che legittima) paragonata agli approfondimenti ipocondriaci e complottisti sul crollo psicologico di un Nibali sotto pressione da più parti. É il suo lavoro, le pressioni sono parte del suo lavoro e sinceramente non mi sento di dire che un vincitore della tripla corona abbia una vita troppo difficile e stressata. Anche perché forse le pressioni più devastanti gli arrivano proprio da chi pretende che continui a vincere. ULTIMA ORA: i ciclisti possono anche perdere, anche quelli da cui pretendiamo la vittoria sempre.

Televisore di legno in sala stampa
25 maggio 2016 09:39 glennpeter
Direttore, con tutta la stima e l'affetto che nutro nei suoi confronti, mi perdoni, ma ieri in sala stampa vi era un televisore di legno? No, perché non riesco a spiegarmi il 4 a Pozzovivo. Quando è stato con Nibali, mi pare logico che fosse lo Squalo a tirare in discesa. Ma sulla rampa che ha portato i corridori ad Andalo, i cambi di Pozzovivo ci sono stati eccome. Non ammetterlo denota una punticina - mi permetta - di """malafede"""?

Triste? Idolatria?
25 maggio 2016 10:04 runner
Scusa "Spaccabici", ma come ragioni?
Un corridore che vince tutti e tre i Grandi Giri, oltre a vari piazzamenti (piazzamenti sul podio negli stessi Giri), vincendo fior di tappe. Vincitore di innumerevoli altre gare tra le quali il Giro di Lombardia. Corridore sempre all'attacco (a differenza di tanti altri corridori-ragionieri che magari vincono anche di più, ma non emozionano mai). Va a leggerti il palmares di questo campione.
E poi: finiamola con questo sport tipicamente italiano di gettare fango sulle nostre eccellenze, non appena qualcosa gira storto. Avessero in Francia o in Spagna o in qualsiasi altro Paese uno come Nibali gli avrebbero già fatto dei monumenti! Noi, invece, non aspettiamo altro che faccia qualche passo falso per criticarlo. Dobbiamo essere orgogliosi di Nibali, anche quando perde. E se perde, lo fa sempre combattendo fino in fondo, senza accampare scuse.

Quattro alla De Stefano
25 maggio 2016 12:11 runner
Al netto del fatto che putroppo pare che sia ormai scritto nelle stelle che questa incompetente signora ce la dobbiamo per forza tenere fino alla pensione, ma la De Stefano potrebbe almeno imparare a pronunicare il nome della maglia rosa in modo corretto. Kruijswijk si pronuncia "kreisveik" con la prima "e" leggermente chiusa. La madama, invece, si ostina a chiamarlo "cruisvik". E' un fatto di rispetto nei contronti di una persona (nientemeno che la maglia rosa). Sarebbe come se un olandese storpiasse il suo nome e la chiamasse "De Stofana". Sarebbe corretto? Coraggio ce la puoi fare, un piccolo sforzo...

25 maggio 2016 13:22 Tarango
Condivido l'intervento di runner su Nibali parola per parola.

Runner impara a leggere
25 maggio 2016 13:48 spaccabici
Runner rileggiti quello che ho scritto.
Lo adoro, è forte, mi piace. E' nella storia. Queste parole non sono fraintendibili in nessun modo. Quello che dico è che una rivista (e un sito) che si occupa di ciclismo, non si occupa di capire perché i grandi NON VINCONO, ma si occupa di ciclismo. Proprio perché Nibali è un grande, che senso ha dedicare così tanta enfasi a bizzarre teorie della psicologia per giustificare la sconfitta di un campione col palmeres di Nibali?
Anche Gatti nel suo articolo ha riversato tonnellate di parole sul perché e sul percome Nibali non domina questo giro. Io dico chissenefrega. Non esiste solo Nibali, anche se è il mio preferito.

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