L'ORA DEL PASTO. Torriani, un fenomeno

STORIA | 24/04/2016 | 00:12
Era burbero, brusco, fumantino. Era autoritario, tirannico, dittatoriale. Era fantasioso, visionario, creativo. Era una ventina d’anni avanti al gruppo.

Vent’anni fa – il 24 aprile 1996, a Milano – morì Vincenzo Torriani. Era il Novecento: nato a Novate Milanese il 17 settembre 1918, un paio di mesi prima della fine della Prima guerra mondiale, aveva quasi 78 anni, gli ultimi annebbiati e disorientati dall’Alzheimer, ma per 46, dal 1946 (quando affiancò Armando Cougnet) al 1992 (quando cedette lo scettro a Carmine Castellano), cioè dalla rinascita fino alla grande corruzione attraverso il boom economico dell’Italia, ha guidato, diretto, gestito il Giro d’Italia, elevandolo a potenza ed esempio per tutto il mondo del ciclismo.

E’ stato Torriani ad aprire per la prima volta al Giro la strada dello Stelvio (1953), del Gavia (1960), dell’Etna, del Block Haus e delle Tre Cime di Lavaredo (1967), le Torri del Vajolet (1976). E’ stato Torriani a invadere con il Giro i Cortili pontifici nella Città del Vaticano (1974), la Piazza dei Miracoli a Pisa (1977), la Piazza San Marco a Venezia (1978), l’Arena di Verona (1981) e la Piazza del Campo a Siena (1986). E’ stato Torriani a inventare una cronometro su una laguna (Venezia, passerelle sui ponti, 1978) e una cronometro in discesa (Sanremo, giù dal Poggio, 1987). E’ stato Torriani ad allungare il Giro con il primo prologo (1971, e chissà che cosa lo ha indotto a non considerarlo valido per la classifica generale) e con una granfondo finale (da Milano a Roma, 600 km, 1979). Per lui volere era potere, proporre era imporre. E se avesse voluto imporre una tappa di cui fosse nota la partenza ma non l’arrivo, tranquilli, lo avrebbe fatto.

Torriani era deciso: l’idea di un Giro dell’Europa gli frullava dagli anni Cinquanta, finché nel 1973 europeizzò il Giro sconfinando in Belgio, Germania, Olanda, Lussemburgo, Francia e Svizzera. Era decisissimo: fermò la corsa e l’intera carovana del Giro per visitare la Comunità di San Patrignano (1983). Era un campione di decisione: le tappe del Bondone (1956) e del Gavia (1988) furono corse in una tormenta di neve fino all’ultimo metro, e aveva ragione lui, perché l’epica del valore dei corridori riecheggia nei secoli. E il suo decisionismo non si limitava al Giro: aggiunse il Poggio alla Milano-Sanremo (1960) e inserì il Muro di Sormano al Giro di Lombardia (1960), cambiando e costruendo la storia.

Torriani tuonava, inveiva, urlava. Fumava, schiumava, ribolliva. I direttori sportivi lo temevano, i corridori gli ubbidivano, gli addetti scattavano. I politici lo corteggiavano, gli amministratori locali lo blandivano, le industrie lo gratificavano e le aziende lo omaggiavano. Lui si sentiva protetto dalla “Gazzetta dello Sport”: viaggiava su un’ammiraglia, sotto l’occhio delle telecamere troneggiava dal tettuccio come un busto di Giuseppe Verdi, altrimenti sprofondava nel sedile e dormiva, si affidava a Bruno Raschi per trovare le parole più poetiche e a Candido Cannavò per quelle più ragionevoli, perché comunque uno così non poteva che essere discusso, criticato, contestato, per quanto apprezzato, stimato, considerato. L’unica maniera per vendicarsi l’avevano escogitata i corridori: quando depredavano un negozio o saccheggiavano un bar, uscendo carichi di bottiglie o merendine, rassicuravano i proprietari disperati annunciando “paga Torriani”. Non risulta che sia mai successo.

Era vulcanico: Torriani non si occupava soltanto di ciclismo, ma anche di musica e di alpinismo, di pubblicità e di marcia, di giornalismo e automobilismo. Organizzava e coinvolgeva, premiava ed era premiato, insigniva ed era insignito. Un fenomeno, a suo modo.

Marco Pastonesi
 


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
L’ultima squadra a parlare prima della partenza del Tour è la Visma -Lease a Bike di Vingegaard e Van Aert, che ancora una volta dovrà lottare per fare meglio di Pogacar per vincere il Tour de France. Lo scorso fine...


Warner Bros. Discovery (WBD) è pronta a raccontare ogni istante del Tour de France e del Tour de France Femmes avec Zwift con una copertura senza precedenti in tutta Europa. A partire dal Grand Départ di sabato 5 luglio a...


Mercoledì 2 luglio, Eleonora Perlini è diventata mamma di Raul, un maschietto “capellone” che ha reso felici la mamma, papà Andrea e i famigliari tutti. Un arrivo a lungo atteso e voluto. Eleonora Perlini, valtellinese della zona di Morbegno, per...


Il secondo Grand Tour della stagione ciclistica femminile è alle porte e UAE Team ADQ si appresta con grande entusiasmo ad affrontare il Giro d’Italia Women. Otto le tappe in programma, dal 6 al 13 luglio, partenza domenica dalla città...


La corsa più importante del mon­do con al via i corridori più forti del mondo. Se il ciclismo fosse matematica, questo articolo potrebbe anche finire qui. Cosa c’è da aggiungere quando al via di una corsa si presentano 17 dei...


Durante il weekend dei campionati nazionali, il nostro inviato Carlo Malvestio ha fatto un piccolo viaggio all'interno della Soudal Quick-Step raccogliendo un paio di contributi con rispettivamente un direttore sportivo e un esperto corridore: Davide Bramati e Mattia Cattaneo (fresco...


SLR: bastano tre lettere per tracciare i confini di un vero mito,  una delle selle più iconiche degli ultimi 25 anni cambia oggi pelle per continuare quello che è stata in questi anni, ovvero un vero punto di riferimento per...


Con 10 successi al suo attivo la Lidl Trek è la squadra che ha ottenuto il maggior numero di titoli ai campionati nazionali. La formazione di Luca Guercilena ha infatti conquistato due titoli in Repubblica Ceca con Mathias Vacek (strada...


Valdobbiadene si prepara ad accogliere uno degli arrivi più esigenti dell’edizione 2025 del Giro d’Italia Women. Mercoledì 9 luglio le atlete affronteranno la scalata verso il traguardo di Pianezze: una salita di 11, 4 km, con un dislivello totale di...


Il clima negli ultimi anni sta cambiando e le temperature si fanno sempre più alte e difficili da sopportare. Però, noi vediamo che al Tour de France, dove si corre con il termometro a cifre rosse, i corridori riescono lo...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024