
Ancora Matteo Bono in fuga, questa volta il palcoscenico sul quale il corridore della LAMPRE-MERIDA ha dato sfoggio delle sue qualità da attaccante è stata la Freccia Vallone.
L’atleta bresciano, già domenica nell’azione che ha guidato l’Amstel
Gold Race fino a 14 km dal traguardo, è fuoriscito dal gruppo dopo 60 km
di gara percorsi a una media oraria molto elevata.
Assieme a Bono, 8 corridori: Cummings, Bouwman, Dillier, Laengen, Reijnen, Van der Sande, Helven e Pacher.
Con il passare dei chilometri e cote dopo cote scalate (9 in totale,
più tre passaggi sul Muro di Huy), il drappello dei battistrada si è
assottigliamo, ma Bono si è mantenuto brillante nelle sua azione,
rimandendo in testa alla gara a 50 km dall’arrivo assieme a Cummings,
Dillier e Van der Sande.
La fuga è stata neutralizzata al penultimo passaggio sul Muro di Huy, 29 km dall’arrivo.
Nel caldo finale di corsa (caldo dal punto di vista dell’intensità
agonistica profusa dai corridori e sul piano atmosferico, con una
giornata soleggiata), sono entrati in azione per la LAMPRE-MERIDA le due
punte Rui Costa e Diego Ulissi.
Ben supportato dai compagni di squadra, il duo della squadra diretta da Philippe Mauduit ha
imboccato in buona posizione il Muro di Huy, trovando sulle terribili
rampe la giusta cadenza di pedalata.
Fuori portata i primi posti dell’ordine d’arrivo, Ulissi e Rui
Costa hanno tenuto duro fino alla linea del traguardo, ottenendo l’8°
posto (Diego) e il 10° (Rui).
Buoni segnali anche da Meintjes, 26° a 29″ da Valverde: un bel risultato per il ventiquattrenne sudafricano, al debutto nella Freccia Vallone.
Questo il bilancio del ds Mauduit: “Così come accaduto domenica, anche oggi possiamo essere soddisfatti per la condotta di gara: abbiamo corso compatti, come una squadra affiatata e questo si è tradotto nel risultato di avere due corridori piazzati nelle prime dieci posizioni. Abbiamo lottato fino in fondo, complimenti a chi ci ha preceduto, penso che Rui e Diego abbiano interpretato bene il muro di Huy. Sfortunato Conti, vittima di una foratura prima di imboccare il muro nel penultimo passaggio“.
“Il muro di Huy è sempre un test impegnativo, soprattutto per me: non sono un corridore che fa dell’esplosività pura il suo punto forte, di conseguenza su queste pendenze estreme provo a difendermi – ha spiegato Rui Costa – Ho pedalato bene e sul muro ho fatto del mio meglio, sono stato ripagato da 10° posto. Buona prova di squadra, soprattutto nell’avvicinamento alle cote, e bravo Diego a cogliere l’ottava piazza”.
Ulissi sottolinea: “Sto riuscendo a dare continuità alle mie prestazioni: dopo l’Amstel chiusa al 7° posto, anche alla Freccia ho avuto buone sensazioni e, anche grazie al lavoro della squadra, sono entrato ancora tra i primi dieci, a fronte di una concorrenza di altissimo livello“.
Chiusura per Bono: “L’avvio di gara è stato molto intenso, si sono succeduti tanti scatti: noi della LAMPRE-MERIDA siamo riusciti a essere presenti in tutti i tentativi di allungo, poi uno degli attacchi nei quali sono entrato io ha vinto la resistenza del gruppo e così sono riuscito a essere in fuga anche alla Freccia“.
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