GIORNALISTI | 02/03/2016 | 11:56 La presenza di due importanti realtà del ciclismo giovanile a Musile di Piave (appartiene alla Città Metropolitana di Venezia distante circa 40 km dal capoluogo e ai confini con San Donà), come il Gruppo Sportivo (si occupa delle categorie esordienti) e la Polisportiva (dei giovanissimi) ha permesso la realizzazione di un progetto di collaborazione che di sicuro porterà benefici non soltanto dal punto di vista sportivo al mondo dello sport del pedale.
Artefici dell'iniziativa, che ha come obiettivi la multidisciplinarietà ma soprattutto la sensibilizzazione dei ragazzi al sociale, sono stati due personaggi che con lo sport del pedale hanno un legame del tutto particolare: l'ex professionista Simone Cadamuro (presidente del Gs Musile, due volte campione italiano e 9 anni nella categoria superiore) e Sergio Baron (della Polisportiva Musile e cugino del campione italiano ed ex prof. Daniele Sgnaolin).
Le due compagini, che si autofinanziano e che qualcuno inizialmente aveva pensato fossero concorrenti perché operanti nello stesso territorio, grazie all'impegno del consigliere della Federciclismo del Veneto, Italo Bevilacqua, hanno cominciato a dialogare e a collaborare perché fermamente animate dal desiderio di dare alle nuove generazioni un'educazione incentrata sul rispetto, sulla sicurezza stradale, sulla correttezza e sulla sensibilizzazione nei confronti di chi ha avuto poca fortuna nella vita.
"Anche se operanti nella stessa città - hanno rilevato Cadamuro e Baron - le nostre sono due entità diverse che, però, hanno gli stessi obiettivi e non è escluso che in un futuro prossimo le forze si possano unire". "Insegnare a correre in bici ai bambini - ha precisato Cadamuro - lo possono fare tutti ma quello che è più importante è riuscire a trasmettere loro quei valori importanti della vita che stanno venendo a mancare e che sono necessari a formare le donne e gli uomini del futuro".
Proprio per questi motivi sono stati programmati appuntamenti che serviranno a far socializzare i piccoli ciclisti delle diverse compagini (come quella programmata dal 12 al 19 giugno con allenamenti congiunti e finale con una gara mista non competitiva), con le donazioni (in questi giorni alla Cooperativa Sociale Onlus Autismo Sos di Jesolo); mentre nella prima domenica di luglio è stata programmata una corsa dedicata alla Memoria di Andrea Carolo, il 21enne dilettante del Cycling Team Friuli morto il 23 marzo 2015 per un malore dopo la sauna. Il 10 aprile quindi ci sarà una gara per giovanissimi a Meolo. "Far capire ai ragazzi - ha concluso Cadamuro - che le vittorie nello sport non sono tutto ma che quello che conta veramente sono i veri valori della vita ai quali le generazioni del passato sono state educate".
"Sono l'uomo più felice del mondo - ha rilevato Italo Bevilacqua nel dare la 'benedizione' ai sodalizi - perché due società importanti della provincia di Venezia stavano rischiando di entrare in collisione e stavano per nascere contrasti che non sarebbero serviti a nessuno ma avrebbero fatto male soltanto e solo ai ragazzi e al ciclismo. E' bello vedere due giovani presidenti come Cadamuro e Baron lavorare in sintonia che con l'uso della bicicletta vogliono raggiungere obiettivi importanti legati alla sicurezza stradale, al sociale e a far divertire i ragazzi".
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