LAIGUEGLIA. Di Rocco: Il Trofeo è un'eccellenza italiana
PROFESSIONISTI | 21/01/2016 | 11:46 Il Trofeo Laigueglia, che andrà in scena il prossimo 14 febbraio con la sua 53^ edizione, rappresenta indubbiamente uno degli appuntamenti di maggiore richiamo per gli addetti ai lavori e non; un vero e proprio evento che grazie ai suoi 52 anni di storia ha contribuito alla popolarità del ciclismo in Italia. A confermare l’importanza della gara organizzata dal Comune di Laigueglia è il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco: “Il Trofeo Laigueglia da sempre è sinonimo di grande ciclismo per una serie di buoni motivi, primo tra tutti lo scenario in cui si svolge. Il savonese è una terra affascinante ed offre una varietà di percorsi che non fanno altro che rendere spettacolare e diversa ogni edizione della gara. Se poi aggiungiamo l’alto standard organizzativo e le eccellenti condizioni climatiche che caratterizzano questa zona nel mese di febbraio, ecco che ci sono già diversi elementi che possono confermare il valore dell’avvenimento che ogni anno viene riproposto con grande entusiasmo. Il momento attuale è particolarmente difficile ma nonostante questo, nel corso degli anni, gli organizzatori del Comune di Laigueglia sono sempre riusciti a tenere viva la corsa con grandi sforzi ma con tanta passione ed entusiasmo.” Il massimo dirigente italiano ha anche parole di particolare apprezzamento per quanto riguarda la storia del Trofeo: “Fino a qualche anno fa bastava nominare il Trofeo Laigueglia per pensare all’inizio della stagione; certo con il ciclismo globalizzato dei nostri giorni la gara ligure non rappresenta più l’apertura della stagione ma si stratta solamente di una questione di calendario. Nel mondo del ciclismo parlare di una nuova stagione significa ancora parlare delle eccellenze italiane tra le quali proprio il Trofeo Laigueglia, vero e proprio orgoglio del nostro movimento. Non potrebbe essere diversamente e per rendersene conto basta scorrere velocemente l’albo d’oro della gara.” Invitabile il riferimento alla concomitanza con una gara a tappe francese che si concluderà in provincia di Imperia, a circa 60 chilometri da Laigueglia, nella stessa giornata del Trofeo. “Non appena abbiamo avuto notizia dell’inserimento nel calendario internazionale di una nuova gara che si dovrebbe concludere in Liguria – spiega Di Rocco – ho scritto alla Federazione Francese per chiedere delucidazioni in virtù del fatto che la Federazione Ciclistica Italiana non era stata avvertita preventivamente da parte degli organizzatori dell’arrivo di una gara in territorio italiano, come previsto dalle normali prassi. Per consentire lo svolgimento di una manifestazione ciclistica sul territorio italiano, infatti, le autorità locali devono avere l’autorizzazione da parte della FCI, autorizzazione che, in questo caso, non siamo in grado di dare. Stiamo lavorando per risolvere al meglio questa situazione sconveniente con la consapevolezza che il Trofeo Laigueglia è, e continuerà ad essere, un ottimo spot per il ciclismo di casa nostra.”
di quanto dice Di Rocco e usando toni meno trionfalistici, c’è una corsa in Italia che è ancora “a misura d’uomo”, una corsa ciclistica dove l’appassionato è ospite gradito, dove il tifoso può stare ai piedi del palco a salutare e fotografare i corridori e dove i ragazzi e i bambini, che sono il pubblico di domani, possono toccare gli atleti e parlare con loro cercando di capire come fanno, magri così, a fare 200 chilometri e tante salite. Una corsa dove può capitare di imbattersi in sua maestà Edoardo I° o nel CT degli “azzurri” Davide Cassani, o dove non era difficile, per restare in tema Nazionale, scambiare due parole con Alfredo Martini o con Franco Ballerini.
Una corsa che porta in giro per il mondo il nome di una cittadina, perla della Riviera di ponente, dove le case che formano un dedalo di “carruggi”si affacciano sul mare e dove la collina è sicuro abbraccio alle spalle con le sue terrazze, ricche di fiori e di vegetazione rigogliosa, talvolta tropicale.
Una corsa dove il Sindaco chiude le scuole e fa il Responsabile Generale. Dove la Giunta quel giorno da una mano al volontariato e alla scorta tecnica mentre il Consiglio Comunale si convoca sulle auto dell’Organizzazione.
Una corsa dove spesso non vince il più forte bensì chi ama di più le strade dove si pedala, i paesaggi e i profumi di imminente Primavera, anche se a volte si corre nella neve o, (è capitato anche questo,) con la minaccia reale di un incendio boschivo alimentato dal forte vento che il Liguria non manca mai.
Questa corsa è il Trofeo Laigueglia, corsa di Riviera, corsa di Liguria come il Giro dell’Appennino che Ormezzano ha definito: “l’ultima corsa in bianco e nero”. Ebbene il Trofeo Laigueglia invece è la “prima corsa in tecnicolor”, con i colori del cielo e del mare. E’ figlia del boom economico degli anni “60 ma è sempre stata “povera”, umile, morigerata e paziente pur vantando un albo d’oro da fare invidia a qualsiasi altra corsa.
Pur certi di sfiorare la blasfemia, osiamo credere, sperare che il Padre Eterno ci conservi per ancora tanti anni una corsa così: colorata, ma anche umana, e quindi “SANTA”
Canepari
21 gennaio 2016 18:52Massimoge
Bravo, un bel giudizio dal quale traspare il grande amore per quella che a questo punto non posso fare a meno che definire: "la tua corsa"
W il Laigueglia
21 gennaio 2016 20:35IngZanatta
Per me rimane sempre la gara di apertura della stagione, anche se ormai non è più così da anni!!
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