PROFESSIONISTI | 13/01/2016 | 07:57 La sveglia è sempre alla stessa ora: 6.30. Poi palestra, doccia e colazione con i bimbi. Poi a scuola. Papà Ivan Basso non è più corridore e non fa nulla per continuare ad esserlo. Non fa come alcuni suoi ex colleghi che dalla bicicletta non sono proprio riusciti a staccarsi. Alcuni pedalano anche in allenamento con i corridori del loro team, quasi a banalizzare per non sminuire, la figura dei corridori professionisti ancora in attività. «Io il corridore l’ho fatto con grande passione e determinazione fino a quando ho deciso di essere corridore – spiega il varesino a tuttobiciweb.it -. Quando ho deciso di scendere di bicicletta, l’ho fatto con grande serenità ma anche con la consapevolezza che ora per me inizia una nuova avventura. Sto studiando, mi sto documentando e poi ho da seguire il mio team e la mia famiglia. In bicicletta ci vado due-tre volte alla settimana, per rilassarmi e pensare. Per me oggi la bicicletta è davvero uno strumento di riflessione. Alterno comunque alla bici la corsa a piedi e il tennis. Sto con i miei bimbi, che sono uno spettacolo. Sto con mia moglie, ora posso godermela un pochino di più».
Anche in ritiro con la Tinkoff, Ivan non si è mai messo in competizione con i suoi ex compagni di squadra. «Non è giusto e nemmeno logico: che senso avrebbe? Esco in allenamento con loro per fare che cosa, per far vedere che sono ancora forte? Se lo fossi ancora avrei dovuto continuare… Ora vado in moto. Sì, in moto. Faccio dietro motori ad Alberto (Contador, ndr). Questo sì. Uscire con loro non avrebbe più alcun senso. Oggi ho intrapreso una nuova strada, tutta da esplorare e conoscere. Io sono fatto così: applicazione, applicazione e ancora applicazione. Questa è la mia nuova vita, questa è la mia nuova sfida e, come sempre, voglio essere all’altezza del ruolo che mi è stato dato».
In questi giorni, poi, i soliti controlli di routine al San Raffaele di Milano. «Tutto bene. Le cose procedono nel migliore dei modi, e questo è quello che più conta».
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