I grandi Giri dicono "no" al Pro Tour

| 25/09/2004 | 00:00
Duro colpo al progetto di rifondazione del ciclismo che la Uci vuole lanciare a partire dalla prossima stagione: gli organizzatori dei grandi giri a tappe europei, ovvero della stragrande maggioranza delle gare che contano nel mondo del ciclismo, si sono associati per ''chiedere spiegazioni'' sul circuito 'ProTour'. Con una lettera inviata al presidente della Uci, Hein Verbruggen, gli spagnoli della Unipublic, i francesi della Aso (che oltre al Tour de France organizza la Parigi-Nizza, la Parigi-Roubaix, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi) e gli italiani della Rcs-Organizzazioni Sportive (Milano-Sanremo, Giro di Lombardia e Tirreno-Adriatico, oltre al Giro d'Italia) hanno rifiutato di entrare nel circuito di corse che la federazione internazionale ha intenzione di lanciare a partire dal 2005. ''Abbiamo inviato una lettera a Verbruggen - ha detto Victor Cordero, direttore tecnico della Vuelta - per dirgli che, allo stato attuale del circuito ProTour, non possiamo associarci. Non e' un no definitivo alla riforma, ma e' un no al 'ProTour' per come viene presentato al momento''. Cordero ha enunciato quattro motivi per spiegare la posizione degli organizzatori: ''L'aspetto sportivo deve fare premio su quello finanziario, mentre nel 'ProTour' non e' cosi'. In secondo luogo l'etica del circuito e' ancora tutta da definire. Terzo, il circuito e' bloccato per quattro anni e cio' implica che una squadra esclusa all'inizio non potrebbe entrare neppure se avesse eccellenti corridori. Viceversa, una squadra non potrebbe uscirne anche in caso di pessimi risultati. Senza contare che la Uci dovrebbe essere il giudice del ciclismo, mentre con il ProTour diventerebbe giudice e parte in causa''. Il progetto del 'ProTour' - sulla falsariga della formula uno - assegna a 18 squadre di elite, selezionate d'ufficio (17 sono gia' individuate), il diritto-dovere di partecipare a tutte le principali corse del calendario. Di fatto limita ai minimi termini i poteri degli organizzatori. Lo spagnolo Manolo Saiz, ds della Liberty Seguros e tra i principali promotori del 'ProTour, ha pero' sottolineato che ''la posizione dei grandi Giri non e' definitiva: sono aperti alla trattativa''. ''Bisogna continuare a lavorare - ha aggiunto Saiz - ma in ogni caso questa lettera non rimette assolutamente in questione il futuro del 'ProTour'''. E' pero' politicamente significativa la convergenza di interessi fra i tre grandi organizzatori europei, che hanno firmato congiuntamente la lettera inviata oggi.
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