DOPING. Lo sport più "sporco" è l'atletica leggera

DOPING | 05/12/2015 | 07:02
Forse è il caso che tutto il mondo si adegui e cambi lo stereotipo «ciclismo = doping», trasformandolo finalmente in «ciclismo = controlli». La verità, ancora una volta, la raccontano i numeri, raccolti in forma asettica - cioè non manipolata - dall'MPCC, il Movimento Per un Ciclismo Credibile. Un censimento reso difficile, sembra incredibile, dalla ritrosia di alcune federazioni mondiali a rendere noti i casi e i provvedimenti relativi.

A metà novembre, l'atletica leggera è lo sport con più casi accertati nell'anno solare 2015: 49 positività con 15 casi in più del secondo sport in classifica, il sollevamento pesi. Al terzo posto viene il baseball, al quarto il calcio e al quinto il ciclismo con 17 casi nell'anno in corso.

«Noi non siamo il ciclismo» gridava a fine agosto l'ormai ex presidente della IAAF - la Federazione Internazionale di Atletica Leggera - Lamine Diack. E aveva ragione: l'atletica è molto peggio del ciclismo. Detto senza tenere conto degli scandali politici, come quello che ha travolto la Federazione russa, o relativi all'Adams, come sta avvenendo in Italia in queste ore.

La nazione più "sporca" di doping al mondo è la Russia con 30 casi, seguita da Gran Bretagna e Stati Uniti con 18 casi. In Europa spicca la Bulgaria (quarta con 12 casi), mentre nel mondo occupano posizioni importanti la Repubblica Dominicana (ben 10 su una popolazione ristretta) e il Kenya (8). L'Italia si trova al settimo posto, a pari merito con l’Australia, con 6 casi accertati.

Per quanto riguarda il numero di controlli, nessuno sport al mondo ne ha realizzati tanti quanto il ciclismo su Epo e testosterone. In assoluto, l'atletica ha realizzato nel 2014 appena 30 controlli in più rispetto al ciclismo nonostante un bacino di utenza, anche professionistica, notevolmente più ampio rispetto allo sport delle due ruote.

Dicevamo di 17 casi del ciclismo: 16 uomini e 1 donna, quattro atleti di WorldTour, cioè dell'eccellenza, mentre metà dei casi si riferiscono a formazioni Continental o addirittura non appartenenti all'UCI. 14 i casi di corridori su strada, 2 su pista e 1 nel fuoristrada.
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COMMENTI
senza titolo
5 dicembre 2015 12:58 gianni
Ora vediamo quanti giornali pubblicano la notizia
gianni cometti

5 dicembre 2015 15:34 BARRUSCOTTO
IL CICLISMO SEMBRAVA IL DIAVOLO DELLO SPORT ORA QUALCUNO SE NE ACCORGE CHE SEMBRA UN ANGELO NON A CASO NEL 2015 AUMENTANO GRANDI SPONSOR E CORSE NEL MONDO

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