GIORNO DELLA SCORTA. Tante idee in nome della sicurezza

INIZIATIVE | 02/12/2015 | 11:35
Per affermare e condividere l’idea che la 24ª edizione del Giorno della Scorta è stata una occasione importante per la sicurezza nel ciclismo, c’è un solo modo: quello di andare su You Tube, cliccare su “Live streaming di G.S. Progetti Scorta” e rileggere l’intero filmato dei lavori (trasmessi in streaming).
 
Domenica scorsa, a Faenza, in una bellissima giornata di sole, tante le gradevoli sorprese. Una piazza del Popolo allestita con i mezzi di tutte le forze di polizia, tra cui in bella evidenza il Pullman Azzurro e la Lamborghini-Gallardo della Polizia di Stato, con a fianco le società ciclistiche Zannoni e Faentina, che con le loro piccole bici da corsa, invitavano i bambini a farsi tentare dalla prova pratica.

Un bellissimo colpo d’occhio, che diventa sorpresa generale quando, alle 9.30 in punto, gli ospiti vengono fatti disporre in cerchio per ricevere il benvenuto in un modo davvero speciale: l’esibizione di ballerini romagnoli e dei cosi detti “s’ciucarèn”, che al suono di “Romagna mia” hanno da prima danzato e poi battuto il tempo facendo “cioccare” le loro tradizionali fruste. Immediatamente dopo, ecco la sala dal Consiglio Comunale strapiena di ospiti, provenienti da molte parti d’Italia.

Si parte con i saluti del sindaco Giovanni Malpezzi, del Vice Prefetto Nazzareno De Franco, della Vice Presidente del CRER Emanuela Zaccaria, per entrare rapidamente sui temi della sicurezza con interventi tutti di grande qualità e competenza.

Silvano Antonelli (Presidente del G.S. Progetti Scorta) che, oltre ad affermare soddisfazione per le cose buone fin qui fatte dalla FCI, Ministero dell’Interno ed organizzatori, pone la necessità di un forte impegno politico dell’intero movimento ciclistico per raggiungere a breve soluzioni strutturali come la concessione di frequenze radio, l’inserimento delle gare ciclistiche nei quiz per il rilascio delle patenti di guida, una vasta campagna di informazione sul transito delle gare, maggiori poteri alle scorte tecniche e misure di protezione dei corridori in allenamento da inserire nel prossimo nuovo codice della strada.

Raffaele Babini (Direttore di Corsa RCS-Sport), che segnala rischi di un’insufficiente cultura ed autorevolezza dei Direttori di Corsa, la necessità di una formazione delle motostaffette e scorte tecniche maggiormente intrecciata con l’esperienza dei Direttori di Corsa; l’impegno della CNDCS perché venga, prima che inizi la stagione, ripristinata la possibilità di ammettere al seguito le ammiraglie nelle gare delle categorie Esordienti ed Allievi. Orlando Maini (Direttore sportivo della Lampre-Merida), che sottolinea l’importanza che tutte le vetture al seguito siano condotte da personale esperto e professionale.

Alessandro Lazzerini (Presidente dei Motociclisti Pistoiesi e componente la CRDCS della Toscana) che oltre a rivendicare ulteriori misure per agevolare il lavoro dei motociclisti delle scorte annuncia, tra gli applausi dei presenti, la minaccia di molte società toscane di non rinnovare l’affiliazione alla FCI nel caso non venga subito cancellata la norma che impedisce di ammettere al seguito le vetture di società nelle gare giovanili.

Marco Gabricci (Presidente del Moto Guzzi Club Prato) che, ricordando il dolore ed il disorientamento di quando un collega della scorta finisce investito da un’auto durante una gara, conclude il suo accorato appello rivendicando la necessità che in Italia si facciano spot per la sicurezza delle gare ciclistiche.

Silvio Martinello (Ex Campione Mondiale ed Olimpico su pista, oggi commentatore di RAI/Sport), che sottolinea come la sicurezza, per dare futuro al ciclismo, la si debba innanzitutto far percepire ai genitori; la multidisciplinarietà per imparare a governare la bici anche nelle gare su strada. Martinello sottolinea anche la scarsa formazione di molti corridori professionisti, suggerendo l’introduzioni di sanzioni (come in altri sport) per quelli che, a causa di comportamenti scorretti ed imprudenti, causano le cadute degli altri corridori. L’auspicio, anche per lui, che venga annullata l’incomprensibile norma di non ammettere le vetture di società al seguito delle gare giovanili.

Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), che racconta della sua brutta caduta al Giro e di quanto sia stata efficace l’assistenza sanitaria ricevuta, per concludere come in Italia sia buona l’intesa tra motociclisti della scorta e corridori, mentre all’estero c’è da fidarsi molto meno.

Luca Gialanella (Gazzetta dello Sport): «noi giornalisti, dovendo precedere la corsa, abbiamo la fortuna di vedere come, per tempo, viene messo in sicurezza il percorso da parte delle scorte, dei volontari e delle forze di polizia. Un lavoro che non si vede per TV ma che vi assicuro è molto meticoloso»; «In Italia, la sicurezza può avvalersi in gara di un servizio informazioni che all’estero non ha eguali. Una vera nostra eccellenza!»; «Se ciò che è capitato nella Parigi- Roubaix, con i corridori che attraversano un passaggio a livello chiuso, fosse accaduto in Italia, la reazione della stampa sarebbe stata ben diversa e tutti a dire che il ciclismo non è uno sport sicuro».

Alan Marangoni (Cannondale-Garmin): gareggiare in America è tutto un altro mondo. La Sicurezza? Mah, basti sapere che, prima della partenza, i corridori sono obbligati a sottoscrivere una dichiarazione che solleva gli organizzatori di ogni responsabilità per i fatti di corsa…».

Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale): «in diversi casi assistiamo a comportamenti pericolosi dei corridori che sono il frutto di un eccessivo stress o smania di mettersi comunque in evidenza per tentare di accasarsi anche l’anno dopo».

Dott. Roberto Sgalla (Presidente della CNDCS e Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato). Il suo è un intervento di elevato spessore, frutto del suo ruolo di presidente della CNDCS e di Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, con una ricca esperienza di Polizia Stradale.
Sgalla, ringraziando gli organizzatori dell’iniziativa, ha dichiarato che farà tesoro delle proposte emerse nel corso dei lavori, ma il vero contributo è venuto quando, pur mostrando apertura su tulle le proposte avanzate da Antonelli nella sua relazione (frequenze radio, campagna informativa, quiz per il rilascio delle patenti, nuovi poteri alle scorte tecniche e questioni assicurative) ha spiegato perché certe soluzioni non dipendano dalla semplice volontà della FCI, bensì dalla capacità di iniziativa di tutto il movimento per arrivare al coinvolgimento dei soggetti che hanno il potere di legiferare in Parlamento. Pur sposando il concetto di sussidiarietà, più volte espresso dalla Polizia Stradale, occorre essere consapevoli che, qualora si dessero alle scorte tecniche nuove potestà , insieme ai vantaggi si dovrebbero necessariamente rivedere i percorsi formativi ed abilitativi di questi soggetti, in modo molto più selettivo, ponendo forse qualche problema ad una attività che va praticata con il volontariato.

Il Prof. Giovanni Tredici ed il Dott. Massimo Branca, in un perfetto lavoro di equipe anche nel rispondere alle domande di Pier Augusto Stagi, hanno illustrato i caratteri più significativi della loro opera di assistenza sanitaria in gara, come si evoluta nel tempo, il numero dei veicoli, la loro dislocazione ed equipaggiamento, fino alle più recente scelta di un veicolo attrezzato per la radiografia urgente.

Non c’è che dire. E’ stato davvero un Giorno della Scorta di grande interesse per chiunque si interessi di sicurezza nelle gare ciclistiche, meritevole dei patrocini della Presidenza del Consiglio, del Ministero dell’Interno e della FCI, impreziosito dalle significative premiazioni di Rinaldo Vincenzi ( motostaffetta), Silvio Martinello (Ambasciatore della Sicurezza) ed il Prof. Giovanni Tredici (Premio Sicurezza 2015).

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