PROFESSIONISTI | 04/11/2015 | 10:59 Chris Boardman al centro delle cronache britanniche, ma non per questioni sportive. L’ex campione olimpico e del mondo a cronometro, iridato su pista ed ex-primatista dell’ora (con le bici ora non più in regola) ha infatti avuto una discussione molto animata con un barbiere protagonista di un comportamento non certo da gentleman nei confronti della moglie.
La medaglia d’oro alle Olimpiadi 1992 era entrato dal barbiere “Barber Barber” a Liverpool insieme alla moglie Sally Anne e ha chiesto un taglio. Ma il responsabile del salone ha vietato alla donna di sedersi su una delle poltrone per aspettare il marito. Chris ha spiegato: «Siamo entrati e ci hanno informato che si trattava di un locale che effettuava prestazioni solo per uomini e che avremmo dovuto attendere 15 minuti. Ma ci hanno anche fatto presente che mia moglie non avrebbe potuto accomodarsi, anche solo per starsene lì mentre mi tagliavano i capelli».
Una situazione assurda, Boardman si è scaldato: «Credo che sia semplicemente sbagliato, come può avvenire una situazione del genere nel Regno Unito del 2015? Mi ha davvero infastidito, posso capire se si fossero rifiutati di tagliare i capelli di mia moglie essendo un locale solo per uomini, ma vietare persino l’attesa è inaccettabile. Non torneremo mai più in quel barbiere, non tollero queste discriminazioni e spesso declino inviti a cene per soli uomini per questa ragione».
Il fondatore del salone, Johnny Shanahan non ha commentato questo episodio, ma si è lamentato delle aspre critiche ricevute su Twitter: «All’improvviso ci paragonano allo Stato Islamico. Mi chiamano ‘maiale’ solo perché non consento alle donne di fruire di un servizio che non trattiamo e che non siamo in grado di effettuare. Qual è il problema? Il 99% delle donne crede che sia una buona idea, è solo l’1% a essere idiota, molte di queste donne sembrano spendere il proprio tempo a cercare di femminilizzare l’uomo».
Parole che mettono subito in luce un atteggiamento e una considerazione della donna poco raccomandabili e in generale un'indole poco raccomandabile. Ma basta cercare il nome del salone per trovare altri precedenti poco confortanti nelle cronache locali: due settimane fa un adolescente transgender, Evander Gould, è stato messo alla porta perché ‘i transgender hanno capelli differenti’.
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