
Una sera in onore della nazionale Italiana a Kigali, ospitata dal panoramico albergo in cui alloggiano azzurri e sloveni. Ricevimento voluto dal consolato onorario nella capitale rwandese, organizzato in collaborazione con Federciclismo alla presenza di rappresentanti del mondo istituzionale e dello sport.
«Tra i tanti significati della rassegna iridata c'è quello di richiamare una vasta platea di federazioni africane e di proporre per la prima volta la corsa under 23 donne» sottolinea Belen Calvo Uyarra, Ambasciatrice dell'Unione Europea.
Dopo i saluti del console onorario italiano Giovanni Davite, il Presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni ha ringrazia per l'ospitalità, ricevendo i saluti del Presidente federale rwandese, Samson Ndayishimiye, affiancato dall'omologo della Slovenia, Pavel Marđonović.
Ha tenuto banco, pur con la dovuta scaramanzia, l'imminente ufficializzazione dell'assegnazione al Trentino del Campionato del Mondo 2031, con il Presidente della Provincia Autonoma di Trento a capo di una delegazione comprendente anche i vertici di Trentino Marketing e Federalberghi, Gianni Battaiola e Maurizio Rossini.
Quindi, per la società Sportmaster, che ha supppotato la serata, ha citato positivamente il ruolo del Rwanda nell'attrarre molte attività sportive, con buone possibilità nell'arco di un biennio di dar vita anche ad una tappa del Moto GP.
Ma torna protagonista il ciclismo e c'é anche Alessandra Cappellotto, nel Paese delle Mille Colline per il programma Uci Road to Equality. Spetta alla rappresentante del Governo chiudere la serata con un ringraziamento, non senza applaudita citazione dei personaggi simbolo del ciclismo italiano. «Due ruote sinonimo di resilienza» conclude Grace Nyinawumuntu rappresentante del ministeri degli esteri con delega all'Europa.
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