RICHMOND. LEDANOIS IRIDATO, CONSONNI D'ARGENTO

MONDIALI | 25/09/2015 | 22:16
Francia d'oro di bronzo, Italia d'argento e di legno. È questo il verdetto del campionato mondiale Under 23 con il francese Kevin Ledanois (figlio d'arte, papà Yvon è stato corridore professionista e oggi è direttore sportivo della BMC) che vince e va ad indossare la maglai iridata, mentre Simone Consonni arriva secondo in rimonta e sbatte con rabbia il pugno sul manubrio.
Bella gara degli italiani che non hanno avuto fortuna nei momento chiave: Davide Martinelli è stato il primo a muoversi, entrando in un tentativo da lontano che per molti chilometri lo ha visto passivo e poi collaborare quando la corsa è entrata nel vivo. Quando il brasciano ha deciso di attaccare ad una trentina di chilometri dal traguardo, lo ha tradito il cambio che lo ha costretto a rialzarsi e poi ad inseguire.
Ma nell'ultimo giro ancora Martinelli ha promosso l'azione decisiva allungando con i francesi Ledanois e Turgis e l'austriaco Grossschachner.
All'attacco di Ledanois ha cercato di rispondere Moscon che però all'inzio dell'ultimo muro si è trovato coinvolto nella caduta di un belga (Cassani lo aveva detto "attenti alla prima curva in salita, dove si può cadere") ed ha avuto a sua volta problemi con il cambio. Il trentino però ha reagito e sull'ultimo strappo ha dato l'anima per cercare di riportare sotto Simone Consonni che è partito in volata all'inseguimento ma è arrivato solo a prendere la scia di Ledanois.

Potete rileggere la cronaca della corsa CLICCANDO QUI

ORDINE D'ARRIVO


1. Ledanois (FRA) 3:54:45
2. Consonni (ITA) m.t.
3. Turgis (FRA) a 2
4. Moscon (ITA) m.t.
5. Kamp Egested (DEN) a 5
6. Lienhard (SUI) m.t.
7. Schlegel (CZE) m.t.
8. Gaday (ARG) m.t.
9. De Vos (Canadá) a 10
10. Kämna (GER) a 12
11. Kudus (ERI) m.t.
12. Bohli (SUI) m.t.
13. Haig (AUS) m.t.
14. Kerkhof (NED) m.t.
15. Raim (EST) m.t.
16. Paluta (POL) m.t.
17. DeClercq (BEL) m.t.
18. Kaczmarek (POL) m.t.
19. Farazijn (BEL) m.t.
20. Donohoe (AUS) a 16
21. Benito (ESP) m.t.
22. Wachter (AUT) m.t.
23. Oomen (NED) m.t.
24. Brusselman (NED) m.t.
25. Estévez (ESP) a 24
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COMMENTI
Grande nazionale Italiana.
25 settembre 2015 23:13 Carmelino
Grandi,stupendi e sfortunati i ragazzi. Bravi

Peccato
25 settembre 2015 23:16 Bes
Che peccato che oggi non ha vinto la squadra piu forte. Bravo a tutti i ragazzi. Speriamo domani e domenica per il oro

Grandiiii!!!!
25 settembre 2015 23:39 noccio
Bravissimi tutti!! Sontuoso Martinelli....però mamma mia che mega sfortuna.....

grandi
25 settembre 2015 23:53 fido113
Squadra forte e sfortunata, ma un argento e sempre un ottimo risultato . Propongo una taglia sul regista televisivo :scandaloso.

Il ciclismo del business
26 settembre 2015 08:52 angelofrancini
Pongo una riflessione sulla attività U23 programmatica e tecnica.
Al mondiale Under 23 sono arrivati 1° Kevin LEDANOIS (FRA) della BRETAGNE SECHE e 3° Anthony TURGIS (FRA) della COFIDIS, corridori professionisti che appartengono a due Team PROFESSIONAL UCI.
Una stortura del Regolamento UCI che permette agli U23 tesserati per le Professional di correre nelle prove che assegnano un titolo delle categoria U23, mentre questo non è consentito agli U23 dei World Team.
Dunque se questa regola non discende dalla disgraziata licenza unica, nel qual caso dovrebbe essere considerato solo il dato anagrafico dell’ETA’, allora è DISCRIMINANTE perché consente ad un atleta di 22 anni di una Professional di correre mentre non lo consente ad uno di 19 anni di un World Team.
Perché allora questa regola: solo per dare un’ulteriore possibilità alle squadre della serie B del ciclismo mondiale (le Professional) di vincere dei titoli?
Quando il ciclismo aveva un’anima sportiva, e una dirigenza che non aveva solo l’interesse del business, il ciclismo viveva sulla divisione fra PROFESSIONISTI e DILETTANTI.
In quel ciclismo ai DILETTANTI erano riservati gli appuntamenti della 100 km. cronosquadre, dell'Olimpiade, del Mondiale e dell'Europeo: oggi tutto ciò é di fatto riservato ai soli professionisti, e non solo per la strada.
Ai dilettanti cosa resta: il campionato nazionale oppure dopo i 22 anni il mondo amatoriale che, peraltro i nostri geni federali del Settore amatoriale vogliono trasformare in ciclismo per tutti con regole che rasentano l’autolesionismo e la demenzialità, sempre e solo per il loro business.
Durante tutta la stagione corridori professionisti come Landis e Turgis possono partecipare alle gare di classe 1.2. e 2.2 solo se queste gare sono organizzate dalla federazione cui appartiene la loro squadra, quindi solo quelle che si svolgono in Francia.
Bisogna tornare alla suddivisione netta fra PROFESSIONISMO e DILETTANTISMO.
Le Continental sono solo una scellerata scusa, per rimpinguare il numero dei partenti nelle gare dei professionisti: i corridori di questi team credono di essere professionisti mentre sono DILETTANTI in squadre di DILETTANTI, e questo in tutto il mondo non solo in Italia. Se poi l’UCI accetta in Europa la registrazione di squadre continental che prevedono uno “stipendio” annuo di 600 euro diventa una solenne presa in giro.
Giusto che i grandi team, World e Professional, abbiano il loro vivaio: ma questo vivaio deve essere di DILETTANTI veri, non di falsi professionisti.
Solamente il nostro sport considera fa cazzate del genere: licenze bloccate per 3 anni, atleti senza prospettive dopo i 21/22 anni.
Il ciclismo mondiale e l’UCI hanno bisogno veramente di una grande riforma: l’eliminazione del 95% dei dirigenti eletti e nominati che la compongono.

Stavolta un argento che ci sta stretto
26 settembre 2015 15:32 teos
Concordo in toto con le parole del duo Pancanello: senza la sfortuna nel finale, Moscon sarebbe stato lì lì a giocarsela con Ledanois e vista la gamba probabilmente oggi staremmo celebrando un metallo ancor più nobile.. Certo coi se e coi ma non si va da nessuna parte, ma è indubbio che non è un argento che ci stampa la contentezza sul viso, quello conquistato ieri dai nostri U23.

Ad ogni modo complimenti ai nostri portabandiera, che hanno fatto il massimo e sfidato i loro pari età a viso aperto, ed al CT Amadori.

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