UCI. QUEI REGOLAMENTI A PIACERE

TECNICA | 26/09/2015 | 07:43
Le immagini riprese dal sito www.cyclingweekly.co.uk hanno fatto il giro del mondo attraverso i social: immortalano la sella di Tony Martin a termine della cronometro mondiale e il fondello dei suoi calzoncini completamente "mangiato" con tanto di abrasione evidente sul soprassella. Ma aggiungere o alterare in qualsiasi modo forme o struttura delle selle non è vietato dal regolamento?  L’articolo 1.3.007 del Regolamento UCI indica che il materiale utilizzato non può essere adoperato se non è già stato commercializzato o sia in procinto di entrare in produzione entro i prossimi 9 mesi. Ma dubitiamo che qualcuno stia per mettere in produzione selle con carta vetrata in punta…

Eppure i commissari dell'UCI, che hanno sicuramente controllato il peso della bici come avviene prima di ogni crono, non hanno notato nulla e nulla è stato rilevato a fine corsa. Eppure ci sono aziende molto quotate nel settore degli accessori ciclistici che hanno investito denaro ed energie per arrivare ad avere un “plus” e permettere, secondo le regole di omologazione per le competizioni su strada, ai professionisti di gareggiare nel migliore dei modi. In questo caso specifico, si parla di efficaci sistemi di “grip” per non scivolare durante la cronometro e riuscire così a mantenere più facilmente la posizione: ne esistono tanti e sono molto famosi.

Diversi addetti ai lavori hanno commentato sui social che una scelta come quella di Martin si vede abitualmente ormai, ma questo non è abbastanza per giustificare quella che è una palese infrazione al regolamento. Sappiamo benissimo che gli accessori e i telai passano attraverso severe omologazioni che limitano l’evoluzione del “prodotto ciclistico“ entro campi ben definiti e, a quanto ci risulta, queste omologazioni hanno dei costi.

E allora, al di là delle necessarie ricerche di motorini nascosti, perché l'UCI non comincia anche a far rispettare le regole per tutto ciò che è visibile al primo colpo d’occhio? Non rispettare le regole, e vedere che alcune soluzioni artigianali sono considerate normali, genera una situazione che crea perlomeno imbarazzo e non fa altro che incentivare taluni a intraprendere scelte non consentite senza alcuna remora. Tape abrasivi vengono aggiunti anche sul manubrio, lo sappiamo bene, oltre che sulla sella e queste azioni dovrebbero essere punite.

La divisione materiali che passa al setaccio le bici prima o dopo la partenza, alla ricerca di modifiche che alterino lo stato “vergine”, ovvero di fabbrica del prodotto, come può farsi scappare queste cose? Eppure ci risulta che in alcune competizioni siano stati addirittura rimossi i pezzi di nastro isolante che coprono i fori delle viti. Modifiche importanti o nuovi sistemi dovrebbero essere sottoposte alla commissione UCI e richieste comunque in precedenza, alla faccia dell'imperante fai da te.

Se poi ci vogliono far credere che per tenere in posizione un cronoman che spinge come un dannato sui pedali per portarsi a casa una medaglia serva la carta vetrata, allora dobbiamo smettere fin da subito di credere nell’evoluzione della tecnica.
Non vogliamo sollevare dubbi riguardo la prestazione di Martin, ma pedalare su una superficie così abrasiva comporta dei rischi e le foto del suo pantaloncino ne sono la prova assoluta.

In conclusione il discorso è semplice: visto che ci sono dei regolamenti che impongono determinate misure e forme, ci vuole qualcuno che li faccia rispettare. Altrimenti non sarebbe meglio lasciare più libertà ai costruttori, permettendo loro di andare alla ricerca del pezzo perfetto?

Giorgio Perugini
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COMMENTI
vero.....
26 settembre 2015 09:38 ettore65
tutto giusto; se ci sono i regolamenti.....applichiamoli !!!!!!
Mi risulta inoltre che per raggiungere il limite minimo del peso delle bici i meccanici applicano dei piombi alle bici, ma il peso minimo e' stato fissato per questioni di sicurezza caspita!!!!! portare la bici all'estremo potrebbe essere pericoloso ; i piombi non danno consistenza alla bici fanno solo aumentare il peso totale.
E se un telaio leggerissimo si rompe in mezzo al gruppo che ne so in discesa ad alte velocita....??????!!!!!!! eh ma il peso con i piombi era regolare.

Grande UCI ed i suoi commissari.

Carta vetrata? ??
26 settembre 2015 17:02 marek79
Quindi freni a disco Ni e carta vetrata si? A parte il rischio enorme per la salute, vorrei ricordare a tutti che la zona sopralluogo oltre che molto sensibile è una zona dove passano vasi sanguigni e nervosi molto importanti, e ci possono essere danni seri!! Speriamo che nessuno voglia copiare questa pazzia.

pazzia
26 settembre 2015 23:27 rufus
Ecco, la parola giusta è pazzia! Pazienza il biadesivo, quello non riduce così i pantaloncini, ma la carta vetrata è un autentica follia, oltretutto molto pericolosa per la salute, come giustamente sottolineato nel commento precedente.
Flavio

carta abrasiva
27 settembre 2015 15:33 fulvio54
Perfettamente d'accordo con chi mi ha preceduto. Assurdo ricoprire la sella con carta vetrata, un grande cronomen come indubbiamente e' Tony Martin, non ha bisogno di queste presunte trovate piu' o meno tecnologiche al di la' del fatto che a Richmond ha deluso....

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