PRATO. Pensieri e personaggi della classica

PROFESSIONISTI | 21/09/2015 | 08:03
A.C.PRATESE 1927. Una società ciclistica da 10 e lode e non soltanto per la sua illustre storia che da sempre si è incrociata con la storia del ciclismo italiano. Il presidente Mario Fabianelli e preziosi collaboratori come, tra gli altri, Vezio Trifoni, Carlo Iannelli e Fabio Tarli, hanno avuto il grande merito di aver superato in un passato recente enormi difficoltà, riuscendo nella titanica impresa – se consideriamo i “mala tempora” che corrono – di tenere in vita il loro gioiello organizzativo, appunto il GP Industria e Commercio che da due anni è stato doverosamente dedicato all'indimenticabile Alfredo Martini. La gara sta conoscendo un successo crescente di adesioni anche in considerazione del collocamento ottimale nel calendario ciclistico, ad appena una settimana dal campionato mondiale. Nonostante qualche nube all'orizzonte, leggasi quel fantomatico Giro della Toscana in 4 tappe che da mesi sembra in procinto di nascere proprio nella settimana che precede il mondiale, Fabianelli & C. sono intenzionati a proseguire imperterriti nel loro lodevole impegno a favore del GP di Prato, incoraggiati anche dal notevole successo di pubblico.

BENNATI Daniele. 51a vittoria in carriera dopo tre anni di digiuno e non è un caso che questo successo, colto in una zona dove vanta molti tifosi per gli ottimi trascorsi nelle categorie minori, sia arrivato mentre Bennati indossava la maglia azzurra della nazionale italiana. In effetti, come ha ricordato con la consueta modestia il campione di Castiglion Fiorentino festeggiato a Prato dal figlioletto, nella Tinkoff il suo ruolo è ormai quello di  regista e di uomo squadra. Le volate con licenza di vincere costituiscono un ricordo sbiadito per Daniele, impegnato com'è nel pilotare spesso la corsa a favore di Contador e Sagan. Ma oggi, giovandosi anche del supporto di un Nibali sfavillante e sotto gli occhi interessati e compiaciuti del CT Cassani, la vittoria è arrivata nonostante un problema alla catena che lo ha obbligato a cambiare bici a 15 chilometri dal traguardo e ad effettuare il riaggancio ai battistrada dopo un furioso e dispendioso inseguimento.

CASSANI Davide. Alcune critiche ingiuste non hanno scalfito l'ottimismo e la grinta del nostro CT, mentre si coccola un uomo prezioso e vincente a Prato come Bennati e un Nibali stratosferico, che a inizio stagione non aveva invece ritenuto adatto a far parte della pattuglia azzurra per Richmond e che invece si è poi ritrovato felicemente “obbligato” a dover convocare per  la trasferta negli USA.
«Quello che ha fatto alla Vuelta è una pratica molto comune nelle gare a tappe, quando un atleta rimane attardato per un incidente e quasi mai viene sanzionata. La rabbia che Vincenzo ha accumulato adesso la sta scaricando in gara e speriamo che ciò si protragga fino a domenica prossima». Questa la riflessione fatta a voce alta da Cassani, che ha altresì salutato con soddisfazione il recupero di Colbrelli e l'ottima condizione di Ulissi. Lodi sincere anche per Giovanni Visconti, fuori dalla nazionale per Richmond ma perfetto esempio di correttezza e abnegazione nelle recenti corse premondiali.

NIBALI Vincenzo. La rabbia patita alla Vuelta ci ha riconsegnato uno Squalo con gli Occhi della Tigre di Rockiana memoria. Nelle premondiali italiane Nibali è stato il protagonista assoluto, dimostrando a Cassani e agli sportivi che quando si è in forma e si punta al bersaglio grosso non esiste nessun tipo di percorso ostico. Così, a dispetto di coloro che lo immaginavano in fase di smobilitazione dopo la disavventura spagnola, il campione messinese ha battuto più di un colpo e ha lasciato capire che non andrà a Richmond in abiti dimessi. Chi lo conosce bene è pronto a scommettere che un posto sul podio finale è un programma di minima assai concreto.

OLIMPIADI 2016. Si è parlato anche del circuito olimpico di Rio de Janeiro 2016. Il CT Cassani ha già effettuato un sopralluogo sul tremendo anello brasiliano, ricavandone delle impressioni...da brivido. Una salita di 8 km e mezzo, con i primi quattro chilometri al 10% di pendenza media, per un dislivello di 4.000 metri in totale (a Richmond il dislivello sfiora i 1.600 metri, tanto per avere un'idea). Serviranno rapporti da tappa dolomitica e una spiccata attitudine per le salite. Ovviamente il CT ha già individuato i più che probabili capitani in azzurro: Fabio Aru e Vincenzo Nibali.

WACKERMANN Luca. Il giovane talento del team Southeast ha rimesso il naso alla finestra, risultando il più giovane nel plotoncino dei cinque che ha dominato il GP di Prato. Un buon segnale, che però deve essere seguito al più presto da significative conferme nelle prossime gare. La classe c'è e si vede, servono probabilmente maggiore determinazione e fiducia nei propri mezzi.

Stefano Fiori
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