LIBRI | 31/05/2015 | 10:19 Diciamo subito “bravo” a Carmine Castellano anche per la sua ultima fatica di tipo letterario, una bella pubblicazione che ripercorre i suoi trent’anni di militanza rosa, e dalla quale traspare la sua grande passione– e intelligente competenza – per il ciclismo. Forse passione è riduttivo, chiamiamolo pure amore – e non platonico – ma a tutto tondo, totale, per lo sport delle due ruote e i suoi protagonisti, pedalatori – campioni o gregari che siano - e operatori di vario tipo e livello, senza distinzioni di principio. Il bravo, oltre che alla carriera, è espresso nella contingenza per avere evitato il pericolo di una rievocazione di tipo reducistico, privilegiando ed esprimendosi solo in chiave personale. Ha invece saputo proporre la messe dei suoi ricordi - persone, situazioni, azioni, luoghi, sentimenti – incontrati e vissuti, in grande profusione, in trent’anni d’attività, dapprima con La Gazzetta dello Sport-Organizzazioni, poi con RCS Organizzazioni Sportive e, infine, con RCS Sport. Mutano i nomi ma la sostanza è sempre la stessa. I ricordi sono espressi con rapido taglio di tipo cronistico, puntando all’essenza delle cose, senza orpelli o compiacimenti di maniera con collegamenti e riferimenti che rendono la materia comprensibile anche per i non addetti ai lavori in senso stretto. Abbiamo un po’ anticipato il giudizio che, per solito, in queste situazioni, si esprime alla fine ma così è come, nella prefazione di Andrea Monti, il direttore de “La Gazzetta dello Sport”, tratteggia con incisività concludendo così: “Ha fatto bene RCS Sport a pubblicare questo libro mettendo i ricordi di Castellano a disposizione di tutti. Il Giro d’Italia, anzi lo sport italiano in genere gli devono un immenso grazie”. Dopo la prefazione, il libro presenta i capitoli “I miei anni al Giro”, “La struttura organizzativa si evolve”, “La televisione e il Giro”, “Alla scoperta di nuovi percorsi”, “il Giro fuori dai confini”, “Le tappe sospese o annullate”, “I corridori e i Gruppi Sportivi”, “Gli incidenti di corsa”, “La politica sportiva”, “Il doping”, “Il naturale epilogo” e, infine i ringraziamenti. Una retrospettiva che abbraccia e illumina su molti aspetti della corsa rosa, del ciclismo in generale, dal 1970 a oggi. Si susseguono e incalzano nomi di grandi prestigio, a livello politico e sportivo, italiani e stranieri con quelli di persone e addetti ai lavori con funzioni di servizio che, comunque, godono della medesima stima e considerazione da parte di Castellano. Non ci sono omissioni o salti di memoria “ad usum delphini”, anche quando questi non depongono in favore (e capita) e non sono declinati esclusivamente in positivo. Un’altra prova d’onestà intellettuale che si abbina alla grande passione ciclistica. Sono centocinquanta pagine d’agile lettura, dense d’episodi, ricordi, situazioni e personaggi per colui il quale ha raccolto il testimone di due grandi patron della corsa rosa come Armando Cougnet e Vincenzo Torriani. Il libro è stato presentato – e non poteva essere altrimenti – nella seconda giornata di riposo della corsa rosa 2015 a Madonna di Campiglio con Carmine Castellano, “Elo” per i molti amici, che a distanza di dieci anni dal suo ultimo Giro d’Italia in funzione operativa, dirigenziale, ha incontrato i molti amici di strada, strada rosa. Fra questi, in testa, i giornalisti e amici Pier Augusto Stagi, il primo a sollecitargli la scrittura dei suoi ricordi, e Claudio Gregori che, lo scorso anno, lo ha motivato definitivamente a mettersi davanti alla tastiera del computer. E’ riuscita anche la parte iconografica con foto di Fabrizio Delmati e Foto Sirotti. Hand&Made ha realizzato progetto grafico e impaginazione, Sergio Meda ha curato la revisione testi mentre il coordinamento per RCS Sport è stato attuato da Natalino Ferrari. I ringraziamenti finali li rivolge a RCS Sport, in primis Mauro Vegni per titoli e meriti, che gli ha dato la possibilità di pubblicare i suoi ricordi. E pure noi ringraziamo, con affetto e amicizia. Giuseppe Figini
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