GIRO D'ITALIA | 26/05/2015 | 20:23 di Pier Augusto Stagi
Fabio ARU. 10. Cosa gli puoi dire? Un altro sarebbe saltato per aria, colpito da una crisi di nervi. Probabilmente gli manca qualcosa nelle gambe, ma non nella testa, nel cuore. Raschia il fondo del barile e ci trova sempre qualcosa. Gara estenuante, una folle corsa verso il Mortirolo: ci arriva in apnea e in apnea cerca di stare là fin che può. Landa ha un altro passo, ma non lo abbandona. Contador ha un altro passo, ma lo lascerà lì. Landa e l’olandese volante Kruijswijk non perdono di vista lo spagnolo, Fabio li perde tutti e tre, ma non perde il podio. Lo difende con i denti, con la tenacia di chi ha doti al limite dell’umano. Per me oggi è uno dei quattro vincitori. Ps. Aru abbandonato? Astana da 2 in pagella? Per me no. L’Astana protegge il proprio capitano fin quando è difendibile. Da italiani era da difendere, ma la formazione kazaka è una multinazionale che guarda al mondo e come tale si comporta. Aru è giovane e deve anche superare da solo le proprie crisi. Landa è di poco più grande e anche lui non può essere trattato come un maggiordomo. Contador ha già vinto il Giro? Probabilissimo, anzi, più che probabile, ma se c’è uno che può rompergli ancora le uova nel paniere questo è Landa e l’Astana ha il dovere di provarci, anche con uno spagnolo. Aru questo lo sa. Questo lo capisce.
Mikel LANDA. 10. Fa di tutto e di più. Non giriamoci troppo in Giro, sul Mortirolo Landa poteva partire e andarsi a prendere la maglia. Quindi i detrattori di cui sopra, dovrebbero decidersi: errore perché l’Astana ha difeso troppo Aru o perché non doveva difenderlo? Martinelli & C hanno scelto di salvare il salvabile. Non far precipitare il pupo sardo e valorizzare il pupo basco.
Alberto CONTADOR. 10. È il classico corridore che fa da sè e fa per tre. Il ciclismo gioco di squadra? Certo, ma avere un corridore come Alberto ti facilita di molto. Bruno Cenghialta è certamente un tecnico bravo e preparato, ma credo che lui sia il primo ad ammettere che gestire un corridore così sia una libidine assoluta. Forte di gambe e di cervello. Più forte anche della sfortuna. È da inizio Giro che corre con l’handicap, ma sono gli altri “a rimanere offesi”.
Steven KRUIJSWIJK. 10. Ottavo al Giro nel 2011, 14° al Tour l’anno scorso, l’olandese è tipo tosto. Tostissimo. È da giorni che vi sto parlando di questo 27enne ragazzone olandese, oggi secondo me è uno dei più grandi protagonisti di giornata. Impressionante sul Mortirolo: Aru paga dazio non tanto a Contador, ma all’andatura imposta sempre da questo ragazzo della Lotto Jumbo. Impressionante. Anche ben disposto: con Contador.
Carlos BETANCUR. 7. Ancora all’attacco il colombiano. Passa per primo in vetta al Campo Carlo Magno, seguito dal solito Pellizotti e dalla maglia azzurra Intxausti.
Ryder HESJEDAL. 7. Tutto il giorno all’attacco, primo sull’Aprica, poi solo all’attacco, per cercare un po’ di gloria. Questa sera è nella top ten.
Przemyslaw NIEMIEC. 7. Ci prova il corridore della Lampre-Merida. Va all’attacco con i dieci per dare un senso al suo Giro, ma oggi la tappa è troppo ghiotta per troppa gente.
Franco PELLIZOTTI. 7. Ancora lì, nel vivo della battaglia, ma oggi i big non lasciano spazio. Oggi il traguardo dell’Aprica è troppo ambito.
Fabio FELLINE. 7. È tra i grandi combattenti del mattino. Onora questo Giro e la maglia della Trek come meglio non potrebbe fare.
David De la CRUZ. 7. Il corridore di Davide Bramati è da qualche giorno che dimostra di pedalare piuttosto bene. Oggi va alla ricerca di una giornata di gloria: sarà per la prossima volta.
Edoardo ZARDINI. 7. Non si può dire che il ragazzo della Bardiani CSF non si dia da fare. Anche oggi lotta come un leone. Prova a fare la corsa e lo fa con tutte le forze che ha. Ma oggi era davvero dura.
Damiano CARUSO. 8. Arriva ad una manciata di secondi da Aru, tiene alto il buon nome suo e dalla Bmc.
Yuri TROFIMOV. 7. Solito combattente, forse leggermente meno esplosivo di domenica scorsa.
Leopold KONIG. 8. Il corridore ceco non scherza niente e resta nel vivo della corsa tutto il giorno. Ora è sesto, ma a questo punto può ambire a qualcosa di molto più prezioso.
Andrey AMADOR. 8. Il costaricano è la vera sorpresa di questo Giro d’Italia. Aru dovrà fare i conti anche con lui.
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