
Riescono a sognare queste due creature, anche in equilibrio precario. Aggrappati dolcemente ad una bicicletta, che è cavallo alato e mongolfiera, aquilone e bolla di sapone. Non è zucchero filato, perché non c’è nulla di dolce in una fuga da un territorio di guerra, c’è solo il terrore di non farcela, ma questo è un sentimento che si legge nel volto di un padre che trasporta sporte di vita e di speranza residuale, che è pur sempre un sentimento generativo.
Corre atterrito e veloce il padre, come un gigante della strada, come i fantastici corridori che in tempo di pace decidono con gioia di darsi battaglia, senza pallottole e detonatori, ma con la sola forza della loro esuberanza giovanile che li spinge ad arrivare prima del tuo amico.
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