CONTADOR. «Giro durissimo, ma è ancora lungo». AUDIO
PROFESSIONISTI | 21/05/2015 | 17:33 Alberto Contador si è messo alle spalle brillantemente un’altra tappa ostica, dimostrandosi sempre più leader del Giro d’Italia. Queste le sue dichiarazioni sul traguardo: «La giornata è andata bene, il finale è stato veloce, la pioggia ha reso la discesa difficile ma tutto è andato per il meglio. Sono contento, ogni giorno mi sento meglio. Ho visto anche oggi Aru un po’ in difficoltà, a 600 mt sono uscito dalla sua ruota per provare a guadagnare qualche secondo. Vincere la tappa contro Gilbert su questo tipo di arrivo era impossibile ma va bene così. Il mio obiettivo è portare a Milano questa maglia a cui sapete quanto tengo».
Alberto si è concesso ai microfoni nella tradizionale conferenza stampa di fine gara, ecco le sue parole.
In questo Giro sembrano tutti stanchi dopo mezzo percorso e le montagne vere devono arrivare.
«È stato un Giro corso a tutta, siamo tutti stanchi anche se le vere montagne devono ancora essere percorse, è un Giro competitivo e lo è stato sin dalla prima tappa, dunque è normale che le forze siano un po’ in calo. Oggi, dopo una giornata piena d’acqua e due ore a 50km/h, paghiamo tutto dazio».
I rivali corrono in difesa, mentre tu sei sempre all'attacco.
«Non credo che corrano in difesa, forse Porte, ma Aru e l’Astana no. Probabilmente negli ultimi due giorni erano meno aggressivi ma finora non credo che siano rimasti ad aspettare».
Il Giro sembra ormai tuo, soprattutto dopo che i rivali hanno avuto problemi vari: Aru è un po’ in crisi, Uran è caduto e Porte è stato penalizzato.
«Per me questo Giro è ancora molto lontano dall’essere finito, può succedere ancora di tutto perché è molto impegnativo e infatti ogni giorno succedono cose nuove».
Sabato c’è la cronometro, come la vedi?
«Non ho ancora studiato bene la crono. Richie potrebbe essere favorito così come Uran e poi vedremo come potranno comportarsi i vari specialisti Astana. Questa sera il mio meccanico Faustino verrà nella mia stanza e proveremo la posizione per impostarla al meglio, soprattutto in relazione alla mia spalla. Non è il miglior degli scenari partire non perfettamente aerodinamico, perché perdi 10-15watts sin dall’inizio ma devo pensare alle mie condizioni e a fare una buona crono, vedremo sabato come sarà andata. Potrei anche usare il nastro per la posizione, anche se avrà un aiuto solo psicologico».
Quanto sono importanti i secondi che hai guadagnato su Aru oggi?
«Sono molto importanti, perché in un brutto giorno puoi perdere minuti e tutto il vantaggio che riesci a mettere da parte è fondamentale».
Aru sembrava stesse male oggi.
«Io sono abituato ai grandi giri e alla partenza tutte le gambe sembrano buone, ma a 60km mi sembrava stesse un po’ patendo, non so se dopo fosse sulla mia ruota. Certo, mi ero accorto non fosse in buona giornata, ma se guardi il Garibaldi tutto può succedere».
Ieri hai provato un piccolo attacco, oggi qualcosa di più. Senti di avere ancora margini di miglioramento?
«Credo di sì, la mia condizione può migliorare, non sono già al 100%. Peraltro dopo la caduta ho parlato solo delle spalle, ma anche le gambe non stavano bene. Le ferite per fortuna ora stanno migliorando. Nei grandi Tour si deve sempre recuperare il più in fretta, è ciò che fa la differenza».
Aru non ha mangiato, come interpreti le tattiche Astana?
«Non saprei, in generale però puoi fare tutte le strategie che vuoi ma se il leader non sta bene non si può fare molta tattica. Sono però sembrati molto attenti in ogni momento e cambiavano la strategia durante il percorso».
Sei più contento dei secondi guadagnati oggi o sei più arrabbiato per non aver vinto?
«Io guardo la classifica generale».
Diego Barbera
Nell'allegato potete ascoltare la conferenza stampa del belga
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