L'ABC di COSTA. Giorno di riposo, giorno da cabala

GIRO D'ITALIA | 18/05/2015 | 18:18
di Angelo Costa
 
C come cabala. Nel senso di rito individuale per esorcizzare la sfortuna. Ovviamente, molto praticato anche nel ciclismo: per quanto non lo diano troppo a vedere, molti protagonisti del Giro hanno le loro brave manie. Specialmente nel giorno di riposo: la maggior parte dei ciclisti si comporta esattamente come negli altri giorni. C’è, ad esempio, chi è abituato ogni mattina a occupare sempre lo stesso posto sul pullman della squadra: anche quando il Giro si ferma, si fa aprire dall’autista la porta dell’automezzo parcheggiato davanti all’hotel per ripetere il collaudato gesto. C’è invece chi, prima della corsa, va al villaggio a procurarsi la Gazzetta, torna al pullman e si chiude in bagno a leggerla. Ricco anche il campionario di oggettistica (nastrini, ciondoli, braccialetti, persino cornetti) e di gesti: uno dei più esperti in gruppo, Paolini, aspetta puntualmente che i colleghi siano partiti tutti per mettersi in moto. E fino a poco tempo fa c’era chi, prima di iniziare la tappa, si faceva regolarmente baciare sul casco da un giornalista. E’ un rito trasversale, che contagia anche i campioni: Contador ogni mattina attacca il numero sulla maglia rigorosamente con spille da balia della misura più piccola e colorate d’oro. Ma il simbolo della scaramanzia per eccellenza restano i numeri: anche nel ciclismo ce ne sono due che, nella squadra a cui toccano, non tutti indossano con piacere. Uno è il 13: nell’Androni è capitato a Bandiera, che per esorcizzarlo lo indossa alla rovescia. L’altro è il 17, sempre nell’Androni: evidentemente era destino che toccasse a Stortoni.
 
N come novela. Nel senso di drammone tirato per le lunghe. Ad assumere i connotati di un raccontone sudamericano è la triste vicenda di Daniele Colli, vittima della terribile caduta di Castiglione della Pescaia,  provocata dal teleobiettivo di un fotografo sportosi dalle transenne. Prima puntata: dall’ospedale, il velocista milanese, dopo che i medici gli hanno ricostruito l’omero con chiodi e viti, annuncia che querelerà colui che ha provocato lo schianto, che tra l’altro non si è ancora scusato. Seconda puntata: ormai noto ai carabinieri e in odor di denuncia, il fotografo tramite avvocato fa sapere di chiamarsi Marco, nascondendo il cognome, di esser molto dispiaciuto, di esser convinto di non aver fatto nulla di grave e di voler incontrare Colli. Terza puntata: Colli ribadisce di non aver ricevuto scuse e di voler andare fino in fondo. Quarta puntata: col fotografo, che insiste a dire di esser ‘dispiaciuto e angosciato”, ma come Fonzie non pronuncia mai la parola scusa, si schiera l’intero paese guidato dall’assessore Rotoloni (tipico cognome per il sinistro), raccontando l’autore del misfatto come un mezzo santo e invitando Colli in Maremma per la riabilitazione. Quinta puntata: Colli ribadisce di non aver ricevuto scuse e di voler andare fino in fondo. Nelle prossime puntate: la comunità maremmana farà di tutto per avere Colli come ospite e farlo riappacificare con chi l’ha spedito all’ospedale. Colli ribadirà di non aver ricevuto scuse e di voler andare fino in fondo. L’amministrazione di Castiglione della Pescaia offrirà alla squadra del velocista, la Nippo Fantini, un ritiro invernale in Maremma interamente spesato. Questo probabilmente sbloccherà la situazione. The end.
 
S come segnaletica. Nel senso di Ppo, Punto di passaggio obbligatorio. Confidenzialmente, pi-pi-o: come spieghiamo da giorni, è la zona dalla quale bisogna tassativamente passare per raggiungere partenze e arrivi. Anche nel giorno di riposo si è dato comunque un gran da fare: è rimasto introvabile.
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