Queste le dichiarazioni del vincitore di tappa, che ha 25 anni e milita nella formazione spagnola dal quando è finita l’avventura della Euskaltel Euskadi: «Oggi la strategia era semplice: andare forte sulla salita finale. Il team è in buona condizione, le tappe precedenti lo abbiamo dimostrato, i miei compagni sono stati increduli e io finalmente sono riuscito a finalizzare con la vittoria. Nella terza tappa avevo forato e perso tempo prezioso per la generale, ma oggi ci siamo consolati con la vittoria. Domani? Puntiamo su Carlos Barbero che è veloce e tiene bene in salita, daremo il massimo per lui ma se non supererà le ascese in programma ci proverò io. Prossimi obiettivi della stagione? Ben figurare in ogni occasione, in particolare alla Vuelta».
Durasek, 27enne croato della Lampre Merida, indossata la maglia celeste ha spiegato la dinamica della corsa odierna: «Questa mattina sapevo che questa era l’ultima chance che avevo per dare l'assalto alla maglia celeste. Non avevo nulla da perdere così ho dato il massimo. Non mi ha sorpreso il cedimento di Rebellin, semmai mi ha sorpreso invece nella terza tappa perché è andato davvero forte in una salita molto dura per le sue caratteristiche. Lo strappo finale era duro e ci sono stati molti attacchi, quando non l'ho più visto alla mia ruota ho solo pensato a stringere i denti. Mi sono concentrato sulla classifica, disinteressandomi della tappa. Nelle prossime due frazioni l'importante sarà difendere il primato. Potrò contare sul supporto della squadra quindi sono fiducioso di poter arrivare a Istanbul per primo».
da Selcuk, Giulia De Maio
foto Michele Mondini