TURCHIA. MODOLO. «Avevo proprio bisogno di vincere»

PROFESSIONISTI | 30/04/2015 | 14:50
Cercava conferme in vista del Giro d'Italia Sacha Modolo, le ha trovate al Giro di Turchia tra le colline di calcare e travertino patrimonio dell’Unesco di Pammukale. Dal “castello di cotone” il velocista della Lampre Merida, che oggi ha fatto commuovere il ds Bruno Vicino, guarda con fiducia alla corsa rosa e a una stagione che sta ritrovando la retta via.

Raccontaci il finale. «Non ci ho capito tanto (scherza, ndr). All’ultimo chilometro sono rimasto indietro, ho rischiato di cadere due volte, sono dovuto partire quasi da fermo, ma continuavo a vedere gente che rimbalzava indietro così mi sono detto che non potevo sbagliare. In questi tipi di arrivo sono un gatto, ieri sono finito a terra ai piedi dell’ultima salita, oggi non potevo buttare via un'altra occasione». 


A che punto sei in termini di condizione rispetto a un anno fa? «L’anno scorso avevo stilato tutto un’altro programma, sapevo che dopo il Giro di Turchia mi sarei fermato per un periodo di pausa e qui al Turchia dovetti ritirarmi per un dolore al costato (gli accertamenti avrebbero evidenziato la frattura di due costole conseguenza della caduta alla Parigi-Roubaix, ndr), quest’anno invece ho nel mirino il Giro. La forma è in crescita, ma avevo proprio bisogno di vincere per sbloccarmi. Arrivare a maggio senza vittorie è stata una sofferenza, questo successo è la conferma di cui sentivo la necessità. Dopo il Tour de San Luis a inizio anno in Argentina praticamente non ho più sprintato, non mi era mai capitato di arrivare a fine aprile a secco». 


Avevi già alzato le braccia in questa corsa, nel 2012 a Kusadasi. «Sì, vestito la maglia della Colnago. Sembra passata una vita… Un confronto tra le due tappe vinte? Questa mi è piaciuta molto perché non ho battuto solo dei velocisti, ma gente che va in salita. Su questo arrivo all’insù ci voleva gamba. Sono felice soprattutto perché, finalmente, ho dimostrato a me stesso si esserci». 

Cosa prevede il tuo programma? «Dopo la corsa rosa, a cui ovviamente sia io che la squadra teniamo molto, mi vedrete al Giro di Svizzera e ai Giochi Europei di Baku. Cassani mi ha chiesto di farmi trovare pronto, se la condizione me lo permetterà ci sarò. Dopo questo importante appuntamento tirerò un po’ il fiato e programmerò con il team il finale di stagione». 

Sei arrivato baciando il polso destro, su cui sfoggi un nuovo tatuaggio: un cuore con la scritta “Ti porto via con me”, possiamo rivelare di chi si tratta? «Sì, dedico questa vittoria alla mia fidanzata Valentina. Il tatuaggio è il titolo della nostra canzone. Quest’ultimo anno è stato parecchio tribolato, ma ora ho ritrovato la serenità. Valentina mi è stata vicina, è l’unica persona ad avermi supportato in questi mesi non proprio semplicissimi. Da oggi si riparte in tutti i sensi, questa vittoria ci voleva proprio». 

da Pamukkale, Giulia De Maio

foto Michele Mondini

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COMMENTI
SALITA DEL CANSIGLIO
30 aprile 2015 20:50 baro
saka.. vedi che LA SALITA DEL CANSIGLIO TI PORTA BENE sia a te che a CIMO ..GRANDI CONTINUATE COSI ...CHE PORTATE IN GIRO X IL MONDO L ONORE DEL TRIVENETO COMPLIMENTIIII SAKA

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