I CERCA CONTRATTO. Petacchi: due squadre e una scoperta
PROFESSIONISTI | 11/11/2014 | 07:00 Anche lui fa parte dei «Senza Contratto», anche se è lì per firmarne uno, per una o due stagioni. Due sono le offerte che lo allettano di più: quella che arriva dall’Italia (Neri sottoli di Angelo Citracca e Luca Scinto) e uno che giunge direttamente dalla Francia (team di livello, con un ottimo e giovane velocista da pilotare). «Ci sarebbe anche una terza via - dice a tuttobiciweb.it Alessandro Petacchi -: smettere e cominciare una nuova vita, come ti ho già detto in un'altra occasione. Un anno o due mi piacerebbe ancora correre. In particolare mi piacerebbe insegnare ciclismo, mettermi al servizio di una squadra e di giovani talenti».
Alessandro, hai ricominciato a pedalare?... «Sì, domenica scorsa, con la mountain-bike e questa è una notizia».
In che senso? «Nel senso che la Mtb non la usavo dai tempi in cui era ragazzino. L’ultima volta che ci sono salito, ero un corridore juniores e su quel rampichino ci facevo il bischero. E come tutti i bischeri che si rispettano ero caduto procurandomi un trauma cranico e quattro punti di sutura. Da quel giorno basta fuoristrada».
Fino a domenica scorsa… «Esatto. In verità sono uscito sabato per prendere la posizone: 110 km, sono tornato a casa che ero a pezzi. Poi sono uscito con gli amici di Speedy-Bike, un negozio di Lido di Camaiore, alla domenica. Sei-sette amici, tra questi anche Francesco Chicchi, un altro cerca contratto. Non hai idea di quanto abbia fatto fatica, ma mi sono divertito come un bimbo».
Dalla strada allo sterrato a quasi 41 anni: non male… «Ma no, uso la mtb per prepararmi, non ho ambizioni agonistiche sui sentieri. Se sei all’inizio della preparazione non è bello pedalare con la bici da corsa. In testa hai i tuoi riferimenti, sai come dovresti andare abitualmente ma non vai. Così è bene usare la Mtb: sei tranquillo, non hai punti di riferimento, fai fatica da matti e l’esercizio dà i suoi frutti. Domenica ho pedalato per tre ore e mezza. Ho fatto un muro che era pazzesco. Ho dovuto usare il 30 x 42, la strada era sterrata e non andavo su neanche morto, ma era una libidine. Bellissimo. Sai cosa ti dico?...».
Cosa? «Che fare la salita è bellissimo. E un esercizio che mi esalta. La discesa, invece, va governata. È troppo pericolosa. Non ho voglia di rimetterci l’osso del collo. Ad ogni modo fare una preparazione con la Mtb mi fa solo che bene, sia a livello fisico che tecnico. Acquisisci sensibilità, affini il tuo feeling con il mezzo, sviluppi quella parte di muscoli che altrimenti non useresti. In questo periodo dell’anno è l’ideale».
Ma se non dovessi trovare un contratto? «Te l’ho detto: smetto. Mi dedicherò alla mia famiglia. Già ora mi pesa stare tanto in giro. Vorrei correre ancora un po’ perché questo non mi pesa, mi piace enormemente, ma vorrei rendermi utile a crescere dei giovani, stando più vicino a mia moglie e al mio piccolo Alessandro che ora ha 6 anni ed è sempre più bello stare con lui. Cosa posso dirti? Spero di poter trovare una squadra che vada bene per me. Per un vecchietto che non si sente ancora vecchio e ha ancora una voglia matta di imparare ed esplorare nuovi orizzonti. La Mtb è la mia ultima conquista, ma non sarà l’ultima. Di questo statene pur certi».
ALE JET, da quello che hai scritto si capisce che la squadra francese dovrebbe essere la COFIDIS che ha appena ingaggiato Nacer BOUHANNI, Ottima scelta se vai con loro! Lascia perdere l'Italia, meglio! Ale
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