L’attivismo e la crescente forza dell’ANUGC suscitano però qualche invidia, malumori e sospetti all’interno dell’U.V.I. dove molti dirigenti temono un eccesso di potere da parte dell’Associazione. Nulla di nuovo sotto il sole, ovviamente. Situazioni che sono state, sono e sempre saranno vissute, con vari risvolti, per diversi versanti. Cambiano i nomi degli attori, le sigle ma le situazioni sono sempre rappresentate e rappresentabili alla medesima maniera. E qui ci si ricollega alla figura di Adriano Rodoni che, avvertendo questi malumori, si fa promotore del ridimensionamento politico della categoria e colpisce la testa prendendo le mosse da “rumors”, si dice oggi, di stampa e voci che riferiscono di supposte ambizioni di Vincenzo di Cugno per opporre la propria candidatura alla presidenza U.V.I. in competizione con Rodoni. Ancora oggi di Cugno riafferma la sua posizione con determinazione dicendo che non poteva aspirare a mire presidenziali perché aveva grandi responsabilità lavorative aziendali e, al ciclismo, poteva dedicare solo il tempo libero. Era benestante sì ma non ricco per permettersi di rinunciare al lavoro e dedicarsi in esclusiva al ciclismo. Nonostante l’amicizia tra i due personaggi e il rispetto istituzionale del presidente ANUGC nei confronti dell’UVI che, dal 1964 assume l’attuale denominazione di F.C.I. Federazione Ciclistica Italiana, il divario si allarga. Nascono dei malintesi, silenzi, situazioni non chiarite in modo diretto. Per farla breve, dopo un confronto in sede Consiglio ANUGC al quale, oltre all’avv. Borroni, rappresentante del consiglio federale UVI si presenta proprio, a sorpresa, lo stesso Rodoni che non origina chiarimenti di posizioni che siano ritenute soddisfacenti da parte di Rodoni, in consiglio federale si discute il comportamento di Vincenzo di Cugno. E’ un confronto serrato, formalmente e sostanzialmente duro, diretto, quello che impegna i due personaggi. Rodoni mette in campo il suo peso specifico e fa ricorso all’artiglieria, come si suole dire. Poi, in seguito, attraverso vari passaggi, polemiche e confronti si giunge – addirittura – alla radiazione di Vincenzo di Cugno in base all’art. 39 dell’UVI che recitava “L’UVI può prendere ogni decisione atta a salvaguardare il prestigio, l’interesse e l’integrità dell’U.V.I.”, come riportano organi di stampa dell’epoca. L’accusa, che si trasformò anche in sentenza, per di Cugno, che aveva risposto punto per punto a richieste di chiarimenti e a vari e pesanti rilievi presidenziali, adducendo le proprie ragioni, è stata così formulata “atteggiamenti non aderenti”. Fu radiato il 13 aprile 1960. Nel frattempo era stato nominato commissario straordinario ANUGC nel gennaio del 1960 il dirigente milanese Luigi Caldirola, anch’egli giudice di gara, che resta nella carica fino al 17 settembre 1960 quando un’Assemblea Straordinaria appositamente convocata nomina presidente il milanese Giuseppe, detto Pino, Raimondi. Una storia, comunque una storia amara, che ferisce di Cugno che ricorre in tutte le sedi contro il provvedimento. È reintegrato nella F.C.I. dopo una sentenza del Consiglio di Stato ma oramai è disamorato, comprensibilmente, e segue il ciclismo sempre con interesse ma dall’esterno, senza però mai manifestare acredine o risentimenti particolari. Nessuna polemica ma, direbbero gli inglesi “un dignitoso riserbo”. Quale gesto, “beau geste”, verso la sua categoria e il ciclismo di Cugno rivela d’avere disposto un lascito testamentario di 50.000 (ben cinquantamila) euro per continuare nel tempo futuro la cura e la manutenzione della lapide che onora tutti i giudici di gara nella chiesetta della Madonna del Ghisallo, la patrona di tutti i ciclisti. La buona semina ha però dato i suoi buoni frutti con una categoria, in larga parte, adeguatamente preparata tecnicamente e con punte d’eccellenza anche se l’autonomia è largamente circoscritta e limitata e risente di molti “influssi” esterni alla categoria a seguito di questo “strappo” che mutò decisamente valori e peso specifico della categoria dei giudici di gara nell’ambito federale.
Così come in campo femminile, anche nella crono maschile élite sarà un atleta ruandese ad aprire la sfida. L’onore toccherà a Shemu Nsengiyumva, portacolori della Java - Inovotec Pro Team, campione nazionale della crono e miglior scalatore del Tour du...
Sarà l'atleta ruandese Xaveline Nirere ad inaugurare domani mattina - con precisione svizzera alle 10:22:30 - l'edizione 2025 dei campionati mondiali di ciclismo. La ventitreenne che durante la stagione difende i colori del Team Amani Women sarà la prima delle...
Parla britannico la crono valida come quarta tappa del Tour de Luxembourg: nella Niederanven - Niederanven di 26, 3 km, infatti, il successo è andato a Ethan Hayter della Soudal Quick-Step che ha inflitto un distacco di ben 28 secondi...
Il buon momento di forma di Arnaud De Lie continua: in meno di un mese, infatti, il belga della Lotto ha colto ben cinque successi.L’ultimo in ordine di tempo è arrivato oggi nel Super8 Classic, disputato sulla distanza di 200,...
Domani sarà la cronometro femminile ad aprire il vasto programma dei Mondiali. Sul canale Instagram di Tuttobiciweb potete vedere la videointervista doppia che abbiamo realizzato a margine della presentazione ufficiale della spedizione azzurra prima della partenza verso il Ruanda, alle...
È di Alessandro Fancellu la 60ᵃ edizione della Milano-Rapallo. Il portacolori del Team UKYO, guidato in ammiraglia da Manuele Boaro, ha fatto sua la classica italiana 1.2 regolando allo sprint Martin Santiago Herreño (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Diego Bracalente (MBH...
Più che una gara, l’edizione 2025 della Okolo Slovenska sta diventando un vero e proprio monologo di Paul Magnier. Il francese della Soudal Quick Step ha firmato il poker conquistando il quarto successo consecutivo. Nella quarta tappa, la Vráble -...
Festa per la Liv Alula Jayco Continental sulle strade del Giro Mediterraneo in rosa: la tappa va in volata all'irlandese Susan Emma Jeffers, mentre la maglia di leader passa all'italiana Matilde Vitillo, che riesce a strapparla a Francesca Hall...
Festeggia la Solme Olmo nella classica Alta Padovana Tour per dilettanti. Sul traguardo di Tombolo si è imposto Armin Caselli, primo anno nella categoria under 23, che allo sprint ha regolato al due primi anni: Riccardo Fabbro della Trevigiani e...
“Partono domani, con le prove a cronometro, i Campionati Mondiali di Ciclismo in Ruanda. La Lega del Ciclismo Professionistico, presieduta da Roberto Pella, desidera inviare un caloroso in bocca al lupo alla Nazionale Italiana e a tutti gli atleti impegnati...
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.