NIBALI. «Doping? Questo è un ciclismo migliore». AUDIO E VIDEO
TOUR DE FRANCE | 17/07/2014 | 18:48 Nella conferenza stampa di oggi per Vincenzo Nibali sono arrivate le prime domande sul doping, domande alle quali Vincenzo ha peraltro risposto in molte altre occasioni.
È James Keaten, giornalista della Associated Press, una delle massime agenzie mondiali, ad entrare sull'argomento e a chiedere: «Alexandre Vinokourov è stato cacciato dal Tour de France 2007, Martinelli ha lavorato con corridori che sono stati poi coinvolti in storie di doping anche Michele Scarponi non ha un passato immacolato: perché ha scelto la Astana?».
«Non saprei dire per quanto riguarda Martinelli, ma è con lui che ho parlato molto e per lui sono arrivato alla Astana. Questa squadra ha investito molto su un gruppo italiano, ha voluto scegliere un gruppo nuovo per dare credibilità al proprio progetto. E ha scelto come allenatore Paolo Slongo, con il quale ho iniziato a lavorare quando avevo solo diciassette anni, nella nazionale del ct Antonio Fusi. Insieme abbiamo lavorato alla Liquigas e poi alla Liquigas Cannondale e ora stiamo portando avanti il nostro progetto con questa società». E ancora: «Gli sbagli sono stati fatti in passato, impossibile negarlo, e sono stati fatti da moltissimi corridori, ma devono restare legati al passato: oggi in gruppo ci sono tanti giovani che vogliono cambiare il ciclismo. Lo stiamo dimostrando con il passaporto biologico, con i controlli a sorpresa: questo è un ciclismo migliore». Infine: «Ho scelto l'Astana perché ho avuto la possibilità di compiere un passo importante per la mia carriera, perché ho potuto costruire un gruppo mio e puntare ai massimi traguardi mondiali». Ti aspettavi domande sul doping? «Certo, perché si tratta di un tema molto scottante, ma ripeto che è un tema fa parte del passato. Oggi ci sono casi isolati, sappiamo bene che la mamma degli imbecilli è sempre incinta: io non posso fare il portavoce di tutto il gruppo, ma la volontà di migliorare è evidente».
Io lo spero con tutto il cuore, questo sport non ce la farebbe a sostenere altri scandali anzi, la necessità oggi, è quella di mettere una pietra tombale sul passato e fare delle regole certe e forti per il futuro.
Credo sempre di più che la certezza che ogni campione prelevato venga ricontrollato dopo alcuni anni (con nuove metodiche), possa essere il migliore dei deterrenti.
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