Vincenzo Nibali risponde alle domande dei cronisti
Alessandro Vanotti si prepara per la tappa
Il medico della Astana, il belga Joost De Maeseneer
Vincenzo Nibali al lavoro ancora prima di partire
TOUR DE FRANCE | 17/07/2014 | 12:00 Mentre Vincenzo Nibali e i suoi compagni di squadra si preparano alla tappa odierna, Alexandre Vinokourov controlla l'altimetria della tappa e accetta di rispondere a qualche domanda. Argomento principale, le alleanze in gruppo.
«Conosciamo il ciclismo e conosciamo i grandi giri - spiega il manager kazako -. Sappiamo che queste corse si vincono con i grandi corridori ma anche facendosi voler bene in gruppo. E noi in questi giorni abbiamo dimostrato di saperci far voler bene. Anche la Sky e la Movistar, comunque, sono squadre benvolute in gruppo... Ne leggo tante, in tema di alleanze, ma ad un accordo tra i francesi non ci credo: sponsor e interessi diversi, ognuno farà la sua corsa».
Molti scrivono che Vincenzo ha già vinto... «E questo non è vero. Chi parla così, considera solo un aspetto della corsa, vale a dire quello dell'uno contro uno, nel quale Vincenzo è sicuramente il più forte. Ma il problema è che Vincenzo deve correre contro tutti gli altri e questo è un discorso completamente diverso. Sia ben chiaro: Porte, Valverde, Pinot, Bardet e via elencando probabilmente non hanno la possibilità di vincere un Tour, ma ognuno di loro te lo può far perdere».
Teme di più Porte o Valverde? «Temo entrambi, perché stano bene, sono pericolosi e le loro squadre sono forti e attrezzate. Tra i due Porte mi fa un po' più paura perché ha dimostrato di andar forte sia in salita che a cronometro e in questo è più pericoloso di Valverde. Ma Vincenzo è pronto alla sfida perché è forte di gambe ma soprattutto di testa».
Se guardiamo il suo passato, possiamo ricordare come vinse l'Olimpiade, con il suo compagno di fuga che improvvisamente decise di guardare dietro mentre lui andava a vincere.
Sarebbe interessante sapere quanto gli è costato in Euro, quel farsi voler bene?
Bello sforzo!!!
17 luglio 2014 18:58valentissimo
Tutti sanno farsi voler bene, con il portamonete gonfio.
Se è questo il ciclismo che lUCI vuole per il futuro, largo ai Vinokourov e caccia ai piccoli team per farli sparire!
Bravo Bastiano! (fuori i Prof. dalle Olimpadi)
17 luglio 2014 20:48Bartoli64
Hai fatto benissimo a ricordare quell'autentica vergogna che fu il finale della prova olimpica di ciclismo su strada a Londra 2012!!
Che l'UCI tolga subito le "lunghe mani" dei team professionistici dalle Olimpiadi, anche perchè ancor prima, a Sidney, l'epilogo non fu poi tanto più "cristallino" della gara londinese.
Bartoli64
ma scherziamo???!!!
17 luglio 2014 22:10mdesanctis
Ragazzi,
ma Moser come ha vinto la Sanremo?
Tafi il campionato italiano a Bergamo?
Savoldelli il 2° giro nell'arrivo al Sestriere dopo il Colle delle Finestre?
E sono quelli che mi vengono in mente.
Da sempre nel ciclismo si fanno accordi. Anche in Italia. Mica è arrivo questo da Kazakistan a insegnarci come si "aggiustano" le corse.
mdesanctis
mdesanctis
18 luglio 2014 09:54Bastiano
Il ciclismo che fa tornare le persone ad amare questo sport non è e non sarà mai quello di Vino, l'oltraggio di Londra è stato troppo grande e troppo pacchiano.
Non si può non dubitare di favoritismi dell'appartato di potere verso Team spropositatamente più ricchi di altri. La storia ci insegna che i controllori sono stati in passato troppo morbidi verso i potenti e troppo rigidi verso i deboli. Io spero che il ciclismo un giorno non si debba svegliare e scoprire che è stato di nuovo tradito delle sue massime istituzioni, per favorire i potenti di turno.
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