
Una tappa molto attesa, la decima frazione del Tour de France da Mulhouse a La Planche des Belles Filles di 161,5 chilometri, costellata da ben 7 Gran Premi della Montagna. Indicata da molti addirittura, come uno degli appuntamenti più importanti dell’edizione 2014 della Grande Boucle. Nessuno però, si sarebbe aspettato di raccontare una cronaca nella quale si sarebbe parlato dell’ennesimo ritiro a causa di caduta. Una caduta che ha visto protagonista il corridore più rappresentativo del gruppo: il “Pistolero” Alberto Contador.
Un episodio che frena la gioia e l’entusiasmo di tutti gli sportivi ed appassionati, in festa per il secondo successo di Vincenzo Nibali, che in meno di 24 ore è ritornato in possesso della maglia gialla.
Le stesse sensazioni e lo stesso stato d’animo provati da Paolo Tiralongo, intervenuto telefonicamente a “Velodrome, opinioni a confronto” nel corso della consueta diretta streaming delle ore 21:30. Il compagno di squadra di Vincenzo Nibali si trova adesso in ritiro sul Sestriere, in compagni di Fabio Aru. Ex gregario di Contador e legato da profonda amicizia nei confronti del fuoriclasse spagnolo, il corridore siciliano, ormai stabilitosi in pianta stabile nel bergamasco, ha così commentato il proprio stato d’animo dopo aver vissuto i tanti colpi di scena della tappa che ha chiuso il trittico dei Vosgi: «Avrei preferito assistere a un bel testa a testa tra Alberto e Vincenzo. Avrebbe suscitato molto entusiasmo. Dispiace sempre sentire che uno di noi si è fatto molto male».
A chi parla di un Tour ormai in discesa per lo “Squalo dello Stretto”, Tiralongo invita a fare prudenza, senza con questo nascondere le grosse possibilità di successo che al momento sono opportunamente da riservare per l’attuale maglia gialla: «Vincenzo sta attraversando un bel periodo di forma ed è supportato da un’ottima squadra in grado di assecondarlo al meglio. Difficile al momento intravedere chi possa impensierirlo. Resta però il fatto che il Tour è ancora molto lungo. Si devono sempre toccare Alpi e Pirenei e ci sarà da provare anche il grande caldo. Dopo che il maltempo ha esasperato le tensioni per la paura di cadute. Vedo però Vincenzo molto determinato e concentrato. È un corridore che non demorde e sono sicuro che darà il massimo fino a Parigi».
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