PISTA | 26/06/2014 | 08:00 Una rivoluzione olimpica per la pista. Dal 20 giugno è entrato in vigore il nuovo regolamento dell’Omnium in vista delle Olimpiadi di Rio De Janeiro 2016. Cambia l’ordine delle gare - la sequenza sarà scratch, inseguimento, eliminazione, km da fermo (donne 500 m.), giro lanciato, corsa a punti - ma soprattutto cambiano il sistema di attribuzione dei punteggi ed il “peso specifico” della corsa a punti.
Se prima i punteggi venivano assegnati in base alla posizione - 1 punto al primo, 2 al secondo, 3 al terzo e così via - in tutte le prove, con vittoria finale di chi totalizzava il minor numero di punti, ora si ribalta tutto: verranno assegnati 40 punti al primo, 38 al secondo, 36 al terzo e così via in cinque delle sei prove.
Discorso a parte per la corsa a punti, che di fatto rientra nel calendario olimpico passando dalla porta di servizio: tutti i punti conquistati negli sprint di questa prova, andranno infatti direttamente nella classifica generale (11 gli sprint in programa con 20 punti per il primo e poi via a scalare) e 20 punti varrà anche un ventuale giro guadagnato, o meglio -20 punti per chi lo perde. Come dire che i risultati delle prime cinque prove potranno essere facilmente ribaltati dall’esito della corsa a punti e che sarà praticamente impossibile vedere trionfare un inseguitore in questa prova.
Sono cambiati in maniera restrittiva anche i criteri di qualificazione ai Giochi Olimpici: le nazioni hanno a disposizione per i prossimi due inverni le tre prove di Coppa del Mondo, i mondiali e i campionati continentali per conquistare i punti necessari ad ottenere il pass olimpico. In totale, dieci prove. Ma alla Coppa del Mondo - e qui sta il problema - potranno partecipare solo i migliori venti corridori (meglio dire, le migliori venti nazioni) in base ai punti raccolti nelle prove di categoria .1 in programma durante la stagione. Da qui all’inizio di settembre, quando verrà stilato il ranking, di occasioni ce ne sono veramente poche. E per l'Italia comincia a sorgere un nuovo problema, anche perché il calendario di Coppa del Mondo ricalcherà perfettamente quello delle Olimpiadi e quindi non vedremo più, per esempio, l'americana.
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