VERGINE, autobiografia di un uomo che ama il ciclismo
LIBRI | 11/06/2014 | 17:32 Emozione vera, quella che ha toccato i cuori di tutti i presenti al Centro Sportivo Stradivari di Cremona. Al centro dell'attenzione Roberto Luigi Vergine ed il suo volume autobiografico. A presentare l'incontro è stato Giorgio barbieri, giornalista de La Provicnica di Cremona, e a ccanto a lui c'era la dottoressa Maria Cecilia Bianchi, assistente sociale che ha scritto il volume raccogliendo e ordinando i ricordi di Vergine. Tra i presenti, Fulvio Feraboli, che ha promosso l'evento, l'ex presidente della Federciclismo Giancarlo Ceruti, il consigliere federale Corrado Lodi, il "meccanico" Priori e un bel gruppo di amici di Roberto e del ciclismo. Roberto Vergine è ospite da anni dell'ospedale Giusepep Aragona a San Giovanni in Croce (Cremona) e ha trasformato la sua stanza in un vero e proprio museo del ciclismo.
“C’è un momento, nel corso della vita, in cui si sente il bisogno di
raccontarsi in modo diverso dal solito”. Questo è ciò che è successo
anche a me. Mi chiamo Roberto Luigi Vergine ho 66 anni e vivo presso la
Casa di Riposo dell’Ospedale Aragona di San Giovanni in Croce in
provincia di Cremona da 42 anni. – Così si presenta il protagonista. Contrariamente a quanto si possa pensare, pur essendo connotata da
eventi spesso dolorosi, questa non è una storia triste. Ascoltando la
narrazione del protagonista ne è emersa una ricchezza inaspettata. Nella
semplicità di una vita vissuta ai margini è scaturito un lavoro ricco
di aneddoti, racconti ed episodi che ne hanno evidenziato capacità
personali mai considerate prima. E’ la storia di una vita guardata dal
punto di vista di chi non teme il giudizio altrui e passa in mezzo agli
schemi sociali senza farsene troppo condizionare. Scrivere questa
autobiografia è stato come se il protagonista avesse avuto modo di
assistere allo spettacolo della propria vita non come un semplice
spettatore passivo ma come artefice nel ricercare dentro di sé
motivazioni e sensazioni che credeva fossero dimenticate. Sempre Duccio
Demetrio ha scritto “Si inizia ripensandosi per caso, e non si finisce
più di scoprire, di cercare, di giustificare e comprendere”.
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