E va bene, è il momento di
consegnare ufficialmente il Giro a Quintana. Purtroppo non ci sono più
occasioni buone per portarglielo via: la giuria del Giro ha esaurito
tutta la sua creatività sullo Stelvio, difficile che si inventi altre
soluzioni a sorpresa.
Bravo Quintana, niente da dire. Lui si
tiene il Giro e noi ci teniamo Aru. Ci va comunque di lusso. Però esigo e
pretendo che la vittoria finale non serva pure da grande smacchiatore
della storia. Questo proprio no. Lasciamo il Giro a Quintana, grande
scalatore, ma nel contempo ci teniamo stretto – difendendolo ferocemente
– il diritto al ma, al se, al però.
Non mi piace, proprio non lo
condivido, questo spirito da sportivoni che si è già diffuso nell’aria.
Il messaggio è chiaro: ma sì, basta menarla con lo Stelvio, Quintana è
il più forte e meritatamente vince il Giro.
Tendenzialmente è la
vera verità. Ma non è tutta la verità. Mai e poi mai rinuncerò – magari
per retorica, per ruffianeria, per malinteso senso di cavalleria – al
diritto e al dovere di ricordare l’ombra lunga dello scandaloso
pomeriggio ad alta quota. I fatti restano fatti: quel pomeriggio, una
giuria inconsistente ha permesso di falsare la gara, segnandola fino
alla fine. Punto. Non è un’opinione. Non è una libera interpretazione.
E’ la pura e semplice verità.
Da questo punto di vista, sposo al
centodieci per cento le parole di Beppe Martinelli: «Magari Quintana
avrebbe vinto lo stesso il Giro, ma certo quel giorno non sarebbe
arrivato al traguardo con quasi quattro minuti. A quel punto avremmo
visto tutta un’altra corsa».
Nessuno può dire quale. Non ci sono
controprove. Ma c’è la certezza che quello scempio ha brutalmente
stravolto la storia di questo Giro, menomandolo per sempre. Di
Martinelli condivido le parole, ma soprattutto l’atteggiamento: in mezzo
a tanta gente che tende a superare qualsiasi ingiustizia con una pacca
sulle spalle e un caffè al bar, ma sì, mettiamoci una pietra sopra e
facciamola finita, lui serenamente tiene le sue posizioni. Quando si
subisce un torto, non basta un caffè per passarci sopra.
La vita
continua, inutile fermarsi a piagnucolare, ma comunque non si dimentica
nulla. Chi siamo noi per cancellare con un caffè lo schiaffo dello
Stelvio, dei simpatici cialtroni?
Bravo Quintana, quant’è forte
Quintana. Si volta pagina e ci si rivede per la rivincita, da qualche
parte. A lui la maglia rosa e il trionfo di Trieste, a noi almeno il
diritto di dire ma, se, però. Non per piccineria, non per meschinità.
Solo per il piacere della verità. E comunque. Quanto a piccinerie,
quanto a meschinità, non accettiamo lezioni da nessuno. Certo non da
Quintana, certo non dalla sua amabile ammiraglia.
Ma quaklcuno si può prendere la briga di CONTROLLARE, quanto aveva di vantaggio Quintana in cima allo Stelvio, e quanto ne aveva a prato allo stelvio cioè a fine discesa??? Vedrete che le polemiche non esistono!!!
Concordo con gass53
30 maggio 2014 22:15teos
Gatti, va bene che Quintana le sta antipatico e non ha piacere che vinca il Giro, il ciclismo è bello anche per questo, però un po' di obiettività non guasterebbe. Quintana ha costruito la sua vittoria dopo la discesa dello Stelvio, quando cioè aveva un vantaggio recuperabile ed ha continuato a guadagnare nonostante fosse in un gruppetto molto più esiguo di quello nel quale si trovavano tutti gli altri big di classifica. Passi pure che Unzue ha voluto fare la furbata, ma la vittoria Quintana l'ha costruita con le sue gambe non attaccato all'ammiraglia. A me dispiace solo che Aru non l'abbia seguito perché con questa forma probabilmente avrebbe potuto tenere il Giro aperto sino all'ultimo, però tant'è, come detto avrebbe potuto ricucire lo strappo con gli altri dopo la discesa del Grappa ed invece è stato a sentire i mal di pancia di Martinelli..
Si ancora Stelvio......
30 maggio 2014 22:26Line
Non sono polemiche,sono costatazione di fatti avvenuti.Non si mette in dubbio che Quintana sia il piu forte in salita,ma di sicuro con i reali distacchi e non con i 2 minuti rubati in discesa,la classifica sarebbe diversa o perlomeno non con questi distacchi.Ha pienamente ragione Martinelli ,non si puo far finta di niente e dire che va bene il podio.....
SCINTO
30 maggio 2014 22:50FrancoPersico
Non si sente più... forse - come ha detto - è tutto concentrato nel difendere la 17^ piazza di Rabottini... e sicuramente sta lavorando per questa prestigiosa posizione a ridosso dai primi, solo 37 minuti circa. O forse sta pensando di allenare Carretero & C. Vedremo che ammiraglia quiderà nel 2015. Auguro a lui per la coerenza che dimostra tanta fortuna.
VERITA'
30 maggio 2014 23:34memeo68
La verità è una sola.........la radio di Unzue e della Movistar non erano sintonizzate su Radio Informazioni bensì su Isoradio 103.3!!! Nel Paese dei "furbi" cioè l'Italia, gli spagloli(ed i colombiani) l'hanno fatta da furbi. Se il fantastico e mio mito Cristino Gatti lo sottolinea, fa BE-NIS-SI-MO!!!!!!
Considerazione
30 maggio 2014 23:43pickett
La neutralizzazione,ammesso e non concesso che fosse prevista,impone ai corridori di seguire la moto con la bandiera rossa,non certo di aspettare quelli che la moto non la seguono,per fermarsi a cambiare gli abiti,a bere il thé, e magari a fare un bagno caldo o una mano di briscola.Perchè caspita Quintana avrebbe dovuto aspettarli?
... e io lo dico al mio papà
31 maggio 2014 08:58Piccio
Vedo solo un fatto: dietro a Quintana (che a fine discesa non aveva due minuti di vantaggio) c'era un gruppo di campioni infreddoliti e senza gambe guidati dai soliti DS delle grandi strategie che, invece di organizzare una rincorsa comune, si sono coperti all'ombra di Uran.
Si è vero spettava ad Uran, maglia rosa, chiudere il buco ma lui poverino di gambe le aveva lasciate a Barolo.
E cosi per non fare il gioco l'uno dell'altro invece di inseguire si sono lasciati andare a fondo.
Quante volte abbiamo visto vincere un ciclista non pronosticato lasciandosi alle spalle avversari ben più veloci solo perché intenti a controllarsi?
Mi hanno fatto male le parole di Martinelli, che figura..., addio stima per lui, dopo aver fatto la frittata con la collaborazione degli altri DS, sarebbe stato meglio non parlarne per farla dimenticare; e questo vale anche per il signor Gatti.
ma, se, pero'.....bla bla bla
31 maggio 2014 09:44corfig
Fin da piccolo, a livello agonistico, mi hanno insegnato che con i ma, se, pero\'....non si vince mai e non si ha mai ragione. anzi....la ragione l\'ha chi taglia per primo il traguardo. Le XXXXXXXX stanno in poco spazio. dietro erano più\' numerosi, ma faceva comodo stare a ruota....va la che se ne avevano li riprendevano...invece hanno preso batosta grossa anche in salita. Ripeto...le XXXXXXXX stanno in poco spazio....e lo dico da tifoso di Aru, Pozzovivo e compagnia bella....
Maurizio
sempre tarallucci e vino
31 maggio 2014 10:35terry
Grazie,Gatti!Finalmente qualcuno che parla chiaro.......non se ne può più della immediata esaltazione per il primo che vince.....Con tutto il rispetto per questo giovane colombiano,beninteso,che nessuno può negare essere molto bravo.Così come Fabio Aru ,cui auguriamo un futuro splendido come merita.E basta,anche,per i melensi e fin troppo numerosi ringraziamenti(da parte della trasmissione RAI) alla "splendida organizzazione".......chi non ha gli occhi foderati di prosciutto ha potuto sentire e vedere da sè quanto è accaduto.
31 maggio 2014 10:42siluro1946
Rapportando il fatto al calcio, è come se Quintana giocando nella "movistar" ottenga 2 goal "dall'arbitro venduto", per poi segnarne altri 3, a quel punto la "movistar" per suffragare la vittoria si avvale dei 3 gol poi segnati.
Non è così che funziona, sia nell'esempio del calcio che nella realtà con Quintana, rimangono due "vittorie truffaldine".
31 maggio 2014 10:47Line
ripeto anche qui
gurdate i copri scarpe di Quintana e poi leggete il regolamento
giuria non da 2 IN PAGELLA
ma da zero in condotta
Quintana
31 maggio 2014 10:55marpag
Premetto che sono Italiano e amante del ciclismo, e come tale dico che NOI italiani non sappiamo perdere, Quintana attacca e stacca tutti e dopo si deve fermare? poverini gli altri avevano freddo! perchè volevano fermare solo lui e non Cataldo esempio? e voglio anche andar contro corrente alla tappa di ieri , solo io ho visto le spinte? Quintana non ho mai visto nessuno che spingeva e con questo sono pienamente d'accordo che per Noi ITALIANI è nata una stella. Vai Fabio ARU GO GO
31 maggio 2014 13:39enrico
Ma cosa doveva fare Quintana in cima allo Stelvio? fermarsi? e dire, fatte con comodo, cambiatevi io non ho fretta, siete pronti, possiamo andare!
Ma stiamo scherzando, lui non ha guadagnato tempo lungo la discesa ma solo perchè non si è fermato come altri, potevano fare così anche gli altri.
In quanto ai DS sempre pronti a lamentarsi quando questo va contro i propri interessi, vedi Bramati, non potevano chiedere informazioni visto che quanto succedeva andava contro ogni tipo di regolamento.
Bravo Quintana non sei stato furbo hai avuto solo meno freddo di altri.
marpag
31 maggio 2014 14:06pickett
Io ho visto le spinte,e ho visto anche le moto della Stradale favorire sfacciatamente i nostri corridori;Aru ma,soprattutto,Pozzovivo.Sarà stato un caso,ma ricordo,nel 2010,Basso e Scarponi trascinati dalle moto,tra la fine della discesa del Mortirolo e l'arrivo all'Aprica,e ricordo Pinotti,2 anni fa,vincere la crono finale di Milano andando letteralmente dietro derny.
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