Qualcuno ha visto in Giro la giuria?
Qualcuno ha notizie dell’arbitro di questa grande partita? Da giorni
stiamo tutti cercando di capire se questi giudici siano persone reali o
puri personaggi di fantasia. In base ai risultati, io sono totalmente
per la seconda ipotesi: esistono soltanto nella nostra immaginazione e
nelle nostre speranze. Ma non esistono tracce palpabili della loro
esistenza in vita.
Se soltanto proviamo a fare un rapido paragone
con il mondo del calcio, più facilmente comprendiamo quanto sia grande
il vuoto qui al Giro. Nel calcio viviamo una situazione esattamente agli
antipodi: lì non si parla che delle decisioni arbitrali, lì passiamo la
settimana precedente la gara a discutere se sia all’altezza l’arbitro
designato, e la settimana successiva a discutere quanto bravo o quanto
disastroso sia risultato il nostro uomo in campo.
Torniamo al
Giro. Riguardando la moviola, a me pare che gli arbitri designati
brillino solo per latitanza. Vorrei usare un termine leggermente più
pesante, ma mi astengo per non trascendere. E comunque. La memorabile
spaccata di Quintana sullo Stelvio rappresenta il momento più alto per
giudicare il loro operato: più o meno, il voto non supera l’1. Di
incoraggiamento.
Dalla loro assenza, dal solo silenzio, dalla
loro evanescenza discende tutta la cascata di equivoci, furbate, rabbie e
veleni che alla fine hanno trasformato il nostro amato Giro nel più
colossale verminaio dello sport recente. E’ grazie alla loro
inconsistenza – chiamiamola così – che Vegni ha combinato l’ormai famoso
disastro del gelo e dello zelo, cioè istituire sul posto quel mostro
giuridico chiamato sbrigativamente Safety-moto, in sé una buona idea,
nella realtà un’innovazione inventata fuori regolamento e fuori tempo.
Una giuria appena appena, diciamo un arbitro da voto sei meno,
nell’apprendere l’idea di Vegni sarebbe subito intervenuta. Una semplice
telefonata allo stesso Vegni – scusi patron, ottima l’intenzione, ma
proprio non si può fare – e subito cassata l’istituzione della moto con
bandierina.
La corsa sarebbe andata avanti senza trappoloni e il
risultato sarebbe rispettabile. Dice: le condizioni meteo erano
estreme, qualcosa andava fatto. Benissimo, concordo. Una giuria appena
appena – sempre un arbitro da voto sei meno – ferma tutti, neutralizza i
tempi e si ricomincia magari più in basso, a temperature più umane.
Non
la faccio lunga, dello Stelvio se n’è parlato fino all’esaurimento. Ma
troppo poco – in modo confuso, mescolando mille cose, sovrapponendo le
colpe – si è parlato della causa prima, della madre di tutte le cause.
Ormai è chiaro e va messo a referto: non ci sono più margini di
discussione, il primo e più importante colpevole è la giuria. Meglio
sarebbe a dire la latitanza della giuria, perché in fondo non si tratta
di un errore (sempre accettabile), ma di un vero e proprio vuoto. Come
giocare Juve-Roma senza arbitro. Né più, né meno. Per inciso: quando
l’Uci bacchetta giustamente Vegni dicendo che certe iniziative spettano
solo alla giuria, perché nulla dice sulla giuria stessa, meglio ancora
nulla dice su dove diavolo fosse in quei minuti la giuria?
Ad
ogni modo: grazie, egregi giudici (doverosa citazione, per tirarvi fuori
dalla misteriosa dimensione paranormale in cui aleggiate: Roberto
Ariznavarreta, presidente, Ernesto Maggioni, Jerome Lappartient, Guy
Dobbelaere). Se questo Giro finirà nella memoria storica come una
porcata, il merito è vostro. Fossimo in uno stadio di calcio, il
designatore vi sospenderebbe probabilmente per un paio di campionati.
Siccome siamo nel ciclismo, verosimilmente ne uscirete con una medaglia.
Per quanto mi riguarda, non voglio più sentirmi dire che la giuria non
può mai incidere sul risultato di una gara sportiva. Voi ci siete
riusciti benissimo. In un certo modo, in un certo senso, il Giro l’avete
vinto voi.
Sarebbe ora di finirla con queste menate, a noi piace il ciclismo a voi rompere con le cazzate.
scommesse
29 maggio 2014 20:55nikko
visto che le scommesse legali ci sono anche per il ciclismo, spero bene che ci sia qualche magistrato ben disposto ad indagare
Ottimo intervento sig. Gatti
30 maggio 2014 09:19Paola2paola
E alla giuria si aggiungono anche 4 componenti in moto fra le ammiraglie pure loro sono stati latitanti o peggio hanno confermato l'interpretazione dei DS?
Giusto siamo nel ciclismo e questi saranno i giudici che saranno premiati!
Finalmente!!!!!!!!!!!!!
30 maggio 2014 10:31BICICLETTABLU
Finalmente Sig. Gatti un'analisi pertinente.
Inoltre, alcuni dei giudici presenti sono recidivi nel creare gialli alla corsa rosa.
Sicuramente, a Trieste gli verrà assegnata la maglia rosa come migliore regolarista dei pasticci/gialli, ovviamente sponsorizzata dalla pasticceria "TUTTI A CASA"
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