ALLA GIURIA IL NOSTRO PIU' SENTITO RINGRAZIAMENTO

ATTACCHI & CONTRATTACCHI | 29/05/2014 | 16:03
di Cristiano Gatti     -   

Qualcuno ha visto in Giro la giuria? Qualcuno ha notizie dell’arbitro di questa grande partita? Da giorni stiamo tutti cercando di capire se questi giudici siano persone reali o puri personaggi di fantasia. In base ai risultati, io sono totalmente per la seconda ipotesi: esistono soltanto nella nostra immaginazione e nelle nostre speranze. Ma non esistono tracce palpabili della loro esistenza in vita.

Se soltanto proviamo a fare un rapido paragone con il mondo del calcio, più facilmente comprendiamo quanto sia grande il vuoto qui al Giro. Nel calcio viviamo una situazione esattamente agli antipodi: lì non si parla che delle decisioni arbitrali, lì passiamo la settimana precedente la gara a discutere se sia all’altezza l’arbitro designato, e la settimana successiva a discutere quanto bravo o quanto disastroso sia risultato il nostro uomo in campo.

Torniamo al Giro. Riguardando la moviola, a me pare che gli arbitri designati brillino solo per latitanza. Vorrei usare un termine leggermente più pesante, ma mi astengo per non trascendere. E comunque. La memorabile spaccata di Quintana sullo Stelvio rappresenta il momento più alto per giudicare il loro operato: più o meno, il voto non supera l’1. Di incoraggiamento.

Dalla loro assenza, dal solo silenzio, dalla loro evanescenza discende tutta la cascata di equivoci, furbate, rabbie e veleni che alla fine hanno trasformato il nostro amato Giro nel più colossale verminaio dello sport recente. E’ grazie alla loro inconsistenza – chiamiamola così – che Vegni ha combinato l’ormai famoso disastro del gelo e dello zelo, cioè istituire sul posto quel mostro giuridico chiamato sbrigativamente Safety-moto, in sé una buona idea, nella realtà un’innovazione inventata fuori regolamento e fuori tempo. Una giuria appena appena, diciamo un arbitro da voto sei meno, nell’apprendere l’idea di Vegni sarebbe subito intervenuta. Una semplice telefonata allo stesso Vegni – scusi patron, ottima l’intenzione, ma proprio non si può fare – e subito cassata l’istituzione della moto con bandierina.

La corsa sarebbe andata avanti senza trappoloni e il risultato sarebbe rispettabile. Dice: le condizioni meteo erano estreme, qualcosa andava fatto. Benissimo, concordo. Una giuria appena appena – sempre un arbitro da voto sei meno – ferma tutti, neutralizza i tempi e si ricomincia magari più in basso, a temperature più umane.

Non la faccio lunga, dello Stelvio se n’è parlato fino all’esaurimento. Ma troppo poco – in modo confuso, mescolando mille cose, sovrapponendo le colpe – si è parlato della causa prima, della madre di tutte le cause. Ormai è chiaro e va messo a referto: non ci sono più margini di discussione, il primo e più importante colpevole è la giuria. Meglio sarebbe a dire la latitanza della giuria, perché in fondo non si tratta di un errore (sempre accettabile), ma di un vero e proprio vuoto. Come giocare Juve-Roma senza arbitro. Né più, né meno. Per inciso: quando l’Uci bacchetta giustamente Vegni dicendo che certe iniziative spettano solo alla giuria, perché nulla dice sulla giuria stessa, meglio ancora nulla dice su dove diavolo fosse in quei minuti la giuria?

Ad ogni modo: grazie, egregi giudici (doverosa citazione, per tirarvi fuori dalla misteriosa dimensione paranormale in cui aleggiate: Roberto Ariznavarreta, presidente, Ernesto Maggioni, Jerome Lappartient, Guy Dobbelaere). Se questo Giro finirà nella memoria storica come una porcata, il merito è vostro. Fossimo in uno stadio di calcio, il designatore vi sospenderebbe probabilmente per un paio di campionati. Siccome siamo nel ciclismo, verosimilmente ne uscirete con una medaglia. Per quanto mi riguarda, non voglio più sentirmi dire che la giuria non può mai incidere sul risultato di una gara sportiva. Voi ci siete riusciti benissimo. In un certo modo, in un certo senso, il Giro l’avete vinto voi.
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COMMENTI
Bastaaaaaaaaa
29 maggio 2014 18:12 Piccio
Sarebbe ora di finirla con queste menate, a noi piace il ciclismo a voi rompere con le cazzate.

scommesse
29 maggio 2014 20:55 nikko
visto che le scommesse legali ci sono anche per il ciclismo, spero bene che ci sia qualche magistrato ben disposto ad indagare

Ottimo intervento sig. Gatti
30 maggio 2014 09:19 Paola2paola
E alla giuria si aggiungono anche 4 componenti in moto fra le ammiraglie pure loro sono stati latitanti o peggio hanno confermato l'interpretazione dei DS?
Giusto siamo nel ciclismo e questi saranno i giudici che saranno premiati!

Finalmente!!!!!!!!!!!!!
30 maggio 2014 10:31 BICICLETTABLU
Finalmente Sig. Gatti un'analisi pertinente.
Inoltre, alcuni dei giudici presenti sono recidivi nel creare gialli alla corsa rosa.
Sicuramente, a Trieste gli verrà assegnata la maglia rosa come migliore regolarista dei pasticci/gialli, ovviamente sponsorizzata dalla pasticceria "TUTTI A CASA"

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