POLEMICA. Caro Cristiano, potevi evitare il predicozzo

GIRO D'ITALIA | 13/05/2014 | 11:12
Chiamato in causa dall'articolo scritto ieri da Cristiano Gatti nella sua rubrica Attacchi&Contrattacchi (la potete leggere QUI), Eugenio Capodacqua - apprezzato giornalista di Repubblica - ha risposto al nostro Cristiano. Queste le sue parole:

Caro Cristiano, anche io ti conosco da tanto termpo e per molti versi ho apprezzato e apprezzo ancora la tua schiettezza e la tua verve. Ma ho proprio l\'impressione che la tua vena giornalistica si sia piuttosto rinsecchita se ti sei ridotto a sparare giudizi così roboanti e immotivati su una frase che semplicemente esprime un dubbio. Un dubbio fondato. Riportato in sede di conferenza stampa anche da un collega e negato dal diretto interessato. Come correttamente riportato. Ebbene si, sono colpevole: ho ancora dubbi su questo ciclismo, anche se so che si sta facendo molto nella lotta al doping. Gli stessi che avevo quando vedevo un certo Armstrong pedalare quasi con indifferenza a ritmi forsennati su salite da brivido al termine di tapponi snervanti e che esprimevo mentre altri giornalisti (come te) si impancavano in peana esagerati e vuoti esercizi di retorica. Non sto qui a spiegarti il perché. Magari lo farò a voce se verrai al Giro. Prova a vedere come funzion ano i test, cosa si becca e non si becca, come sono gestiti e forse scoprirari che alimentare qualche sospetto o dubbio è più che legittimo, soprattutto pensando alle gigantesche “fregature” che un certo pseudogiornalismo ha preso in passato incensando pseudocampioni stradopati. Non vado oltre. Ti ricordo solo, forse lo hai dimenticato, che in passato sei stato fra i sostenitori di personaggi (come un certo Conconi) che hanno contribuito in modo sostanziale a diffondere il cancro del doping nel ciclismo e in tutto lo sport. Dunque potevi risparmiarti il predicozzo.
P.s. Sempre per la cronaca: da me Nibali non ha avuto un semplice centesimo.

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COMMENTI
Gatti si risparmi le prediche
13 maggio 2014 12:47 FrancoBui
IN effetti Capodacqua ha ragione. Basta leggeree questo recente, imbarazzante articolo di Gatti per capire che, sul recente passato del ciclismo, il nostro non ha le idee troppo chiare! http://www.ilgiornale.it/news/sport/quando-moser-fece-rivoluzione-sola-ora-985317.html

La scoperta dell'acqua calda
13 maggio 2014 13:55 pickett
Chiunque segua il ciclismo da tanti anni,e abbia un minimo di discernimento,almeno 15 anni fa,se non prima,aveva capito perfettamente che il 99 % dei ciclisti si dopava.Non c'era bisogno che ce lo spiegasse Capodacqua,ci arrivavamo da soli.E rispetto a 15 anni fa,oggi ci si dopa ancora di più.

Ma che bel muro preso di faccia!
13 maggio 2014 14:35 Bartoli64
E alla fine il buon Gatti sbatté addosso ad un autentico muro che ha le fattezze di Eugenio Capodacqua.

Ed il muro di cui parlo è quello della sua professionalità, costruita con anni di esperienza, di studio, di lavoro duro e di coraggio senza riserve, il tutto fondato su valori che si chiamano senso del dovere, onestà e rettitudine.

Bella figura Dr. Gatti… bella davvero!

Bartoli64

P.S. Pensiero del giorno: “La sapienza è figliola dell’esperienza” (Leonardo Da Vinci)

Ri-P.S. Ma come mai Super-Kittel non parte oggi? Gracilino il ragazzo…

Quando ci vuole, ci vuole!
13 maggio 2014 14:54 Bastiano
Mi dispiace sempre quando ci sono polemiche tra colleghi ma, ignorare quello che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti, mi pare davvero troppo.
Purtroppo il doping oggi c'è come ieri e più di ieri, sono cambiati solo i modi ed i costi (molto più alti).
Se oggi si va molto più veloce di ieri (che tutti si dopavano), non possiamo mica pensare che questo accada per qualche miracolo divino?
Lasciamo perdere l'ipocrisia ed accettiamo il fatto che il doping è molto più veloce dell'antidoping, inserendo il principio che a 7/10 anni di distanza si devono obbligatoriamente rifare tutte le analisi, con eventuale confisca dei beni per i positivi ed allora voglio vedere chi si prende il rischio di barare!
Se invece continuiamo a spare su ciò che si conosce a vantaggio di ciò che non vogliamo conoscere, ci troveremo sempre meno appassionati e sponsor, per uno sport in chiaro declino.

Doping?
13 maggio 2014 15:47 emmemme53
Mi sanno dire i giornalisti, i benpensanti, gli ipercritici, i supertecnici, ma anche gli appassionati, gli approfittatori, ed i bastian contrari quale sport non è passato (o passa) attraverso il problema doping? Mi sanno dire quale sport non ha avuto problemi finanziari (malversazioni o spese fuori luogo)? Mi sanno dire se il ciclismo ha mai messo in pericolo l'ordine pubblico (come succede invece in altri sport? Smettiamola di fare sempre e comunque i primi della classe (o demagoghi e ipocriti)perché così facendo passiamo alla storia come quelli che se lo tagliano via per far contenta la moglie. Viva il ciclismo così com'è perché nel lavoro, nella cultura, nella politica c'è tanta di quella "puzza" da far venire invidia. E' il mondo che gira male ed i presunti mali del ciclismo sono cose normalissime che il Signor Capodacqua ingigantisce per proprio tornaconto d'immagine e editoriale. Ci sguazza, ci mangia (ma poi sputa nel piatto). Fa' il primo della classe tanto per stare al passo con i suoi "esimi compagni di testata" che hanno come sport il gettar fango sempre e comunque. Questo evidentemente a prescindere da qualsiasi cosa.

@ emmemme53
13 maggio 2014 16:18 Bartoli64
Stè chiacchiere da lavandaia falle al bar del tuo paese... può darsi che qualche vecchietto, magari un pò alticcio, ti dia pure ragione.

Bartoli64

LA SOLITA STORIA
13 maggio 2014 17:08 ewiwa
Ora tutti immaginavano, tutti sapevano....ma io qui su questo blog ho sempre letto commenti che esaltavano il ciclismo pulito ed ho plemizzato con costoro( che erano la totalità)dicendo spessissimo la solita frase " la Befana non esiste" ....io sono ancora daccordo con Capodacqua....se non vedo medie normali specialmente in salita riaffermo che stiamo ancora credendo alla Befana

Grandissimo Capodacqua!!!
13 maggio 2014 17:30 pietrogiuliani
Sono un accanito sostenitore del coraggioso, sapiente e bravissimo Eugenio Capodacqua. L’unico vero giornalista che si batte veramente per la guerra al doping. Ho letto anch’io su Repubblica le sue osservazioni e da buon toscano “malato” di ciclismo (pulito si intende) le condivido in pieno tutte. Soprattutto dove si parla di particolari preparazioni di Kittel. Tra l’altro si vocifera proprio che Kittel abbia più o meno gli stessi valori del Cipollini dei tempi migliori. Molti si permettono di sostenere che Cipollini fosse un dopato, allora mi chiedo, premettendo che Mario - secondo me - è stato e resterà ancora per chissà quanto tempo ancora il più forte velocista di tutti i tempi , come fa Kittel ad essere - da corridore pulito - forte come Cipollini? E mi piacerebbe leggere una risposta dal sig. Gatti che mi risulta abbia sempre sostenuto il record dell’ora di Moser con Conconi…

Caro Bartoli64
13 maggio 2014 17:34 emmemme53
Io non mi sono permesso di criticare il tuo commento, da parte tua invece ho trovato la solita demenziale allocuzione che, considerato che parli di "alticci" senza poterli vedere, posso evidentemente considerare che tu sei un vero esperto perché tu li frequenti quotidianamente.

Mi chiedo........
13 maggio 2014 18:00 passion
....... ma nel caso specifico (Kittel), cosa sa Capodacqua che gli altri non sanno???

Tranquillo emmemme53!
13 maggio 2014 18:06 Bartoli64
Certi interventi (vedi il tuo qui sopra) sono proprio tipici da chiacchiera da bar di paese, e non c'è affatto bisogno di frequentarli assiduamente per riconoscerli!

Sai, io ho un pò girato l'Italia (grandi città come piccoli paesi) e ti consiglierei di fare altrettanto, altrimenti i tuoi post rimarrano sempre, nè più, nè meno, quello che sono ora (povere chiacchiere da bar).

Stai bene così.

Bartoli64

Bartoli64
13 maggio 2014 22:18 ciano90
Non so quali motivi abbia (personali?!?) per difendere Capodacqua perchè da un punto di vista puramente razionale lei ha torto visto che fino a quando non si hanno prove non si può parlare del nulla (come lei del resto sta facendo). Altrimenti, come del resto afferma Gatti, anche io potrei andare a dire a sua moglie che ieri è stato con una prostituta solamente perchè è rincasato più tardi del solito.
E inoltre le consiglio di modificare il tono saccente che usa spesso nei suoi interventi anche offendendo gli altri blogger.
Cordialmente
ciano90


@ Ciano90
14 maggio 2014 11:47 Bartoli64
Egregio Ciano90,
se a Lei non garba il mio "tono saccente" a me non freg@ assolutamente nulla (il problema è tutto Suo).

Capisco che possa disturbare la lettura di cose (peraltro espresse in un italiano comprensibile) ma che non fa piacere leggere, specialmente quando si è abituati a leggere (o a scrivere) post dalla lunghezza media di 1,5 righe, e questo non perché si ha il dono della sintassi ma perché non si ha proprio nulla da esporre agli altri.

Per quale motivo mi prendo la briga di difendere Capodacqua? Sarà perché condivido le sue posizioni? Sono il suo addetto stampa? Mi paga per questo? In ogni caso faccia un po’ Lei, lascio ampia libertà di scelta.

Il Suo post (sempre cordialmente) lo rinvio quindi al mittente (cioè Lei) nella speranza che, almeno stavolta, non si sia sentito offeso.

Ma pensa te…

Bartoli64

@Bartoli64
14 maggio 2014 12:51 Melampo
Direi ... "il dono della sintesi" ...

Comunque, a parte spaccare il capello in quattro, su quanto scrivi di Eugenio Capodacqua, quoto 100 %, anche per quanto riaffermato successivamente dallo stesso giornalista.

E' veramente una questione di metodo, di come si vuole affrontare il problema, se per cercare di risolverlo (anche se è molto difficile), o solo di trattarlo in un modo, diciamo così, "di maniera".

Saluti.

Bartoli64
14 maggio 2014 12:56 ciano90
Lei parla parla parla, ma al di là di ricadere nel confronto personale (cosa che a lei piace mentre a me non interessa in quanto vorrei solo cercare di parlare di un argomento con obbiettività, qualunque esso sia), argomentazioni plausibili non le ha ancora date!
Le ripeto: è inutile scrivere per 164 righe ma nel mentre non comunicare o non argomentare niente di concreto (solo chiacchiere)!
ciano90

@ Melampo e Ciano90
14 maggio 2014 19:55 Bartoli64
Caro Melampo,
ti ringrazio per l’appoggio.

Egregio Ciano90,
Lei dice siano solo chiacchiere? Io non la vedo affatto così, e credo che qualche elemento di prova (oltre ai “precedenti” del corridore in questione), sia già emerso chiaramente.

Lo so, è una questione di come si vogliono vedere le cose, è una questione di campo e quello dove sono sceso io lo si capisce benissimo, quello dove sta invece Lei non so...

Confronto personale dice? A me non sembra.

Nelle questioni più spinose NON sono MAI stato io a chiamare per primo in causa un altro blogger come me, ma quando poi qualcuno cerca il confronto diretto con il sottoscritto... io sono SEMPRE PRONTO!

Così, proprio oggi, capita che debba rispondere per le rime a chi mi insulta chiaramente (però poi fai il “puritano del menga”), oppure a chi si inventa doppi o tripli nickname nel miserabile tentativo di aumentare il numero di quelli che mi danno addosso.

Ora mi dica Lei chi è il vero arrogante, il vero meschino in queste situazioni?
Non Le chiedo una risposta ma almeno si ponga l’interrogativo.

Capodacqua ha ragione da vendere quando dice che il doping non si può combattere in punta di fioretto. Già, come certi modi di pensare il ciclismo e ancora così ancora saldamente ancorati al vecchio “sistema”.

Mi stia bene.

Bartoli64

Siamo sempre
14 maggio 2014 21:02 ciano90
al punto di partenza! Capodacqua in questa questione ha dimostrato di non essere all'altezza.
Ripeto: non si può accusare una persona solo sulla base di esperienze passate negative senza avere uno straccio di prova. Poi sono d'accordo con lei di non usare il fioretto, ma solo quando si ha la certezza di agire con cognizione di causa altrimenti chiunque sarebbe accusabile!
Spero di essere stato sufficientemente chiaro!
ciano90

Già... proprio al punto di partenza è il problema
15 maggio 2014 15:22 Bartoli64
Lei ha ragione caro Ciano90, però temo che al punto di partenza ci sia rimasto Lei.

Vede, lei mi parla di prove mancanti, ma qui nessuno (e tantomeno lo ha fatto Capodacqua) ha invocato un’inchiesta o una condanna nei confronti di Kittel, ma a Lei questo è proprio sfuggito “alla partenza”.

Però non si rammarichi, in fondo è vittima anche di una strumentalizzazione giornalistica (in questo caso ai danni di Capodacqua) e tutti sanno quanto sia potente il c.d. “Quarto Potere”.

Vede Ciano90, ci sono vari modi di fare giornalismo, ad esempio riportare i fatti nudi e crudi così come accadono, oppure pubblicare il testo di un’intervista (magari preconfezionata ad arte come spesso è accaduto e accade ancora in questo ambiente), oppure fare giornalismo d’inchiesta andando a ficcanasare per scoprire ciò che si vuol tenere nascosto.

Sono dunque vari modi di interpretare la professione, a Lei quale piace di più?

In ogni caso - proprio tra chi fa giornalismo d’inchiesta - è più che legittimo sollevare dubbi su una qualcosa che appare quantomeno “nebuloso”. Un esempio? Se Le è mai capitato di vedere trasmissioni come “Report” avrà certamente notato che i giornalisti che ne curano i servizi di dubbi ne esprimono sempre in quantità (e La sfido a dimostrare il contrario).

Glielo ripeto, dipende da come si vogliono vedere le cose (ma anche dalle influenze mediatiche che subiamo), Lei mi sembra una persona più che intelligente, non si faccia condizionare più del necessario…

Cordialità.

Bartoli64

Condizionato da cosa scusi?
15 maggio 2014 22:15 ciano90
A me interessa solo cercare di parlare delle cose con obbiettività. Tutti bravi a dare contro alla vittima di turno, poi se non vengono sostenuti dai fatti si fa finta di niente, in caso contrario viene alla galla un "ma io ve lo avevo detto!". Troppo facile e comodo fare giornalismo da cioccolatai a questa maniera solo per avere lo scoop (che poi tanto scoop non è).
Sarei in grado anche io che certamente giornalista non sono!

A risentirla!

Egregio Ciano90 faccia così...
16 maggio 2014 09:30 Bartoli64
... faccia conto che non Le abbia detto nulla, anche perchè altro che punto di partenza, Lei a quel punto non ci è nemmeno mai arrivato!

Se poi mi dice che il giornalismo d'inchiesta è quello dei cioccolatai, di cosa vogliamo parlare più?

Faccia una cosa, contunui pure a leggersi quelle riviste e quei giornali dove i pezzi li costruiscono ad uso e consumo di chi li legge (e ovviamente di chi li finanzia), però poi non si meravigli se una bella mattina arriva qualche notizia che La butta giù dal letto.

Ma cosa ci vuol fare? in quel caso non è colpa Sua... e che proprio nessuno glielo "aveva detto".

Stia proprio bene così.

Bartoli64

Scusi
16 maggio 2014 10:55 ciano90
Lei prima dice che Capodacqua non vuole aprire nessuna inchiesta e ora mi parla di giornalismo d'inchiesta? Si decida perchè credo abbia le idee un po' confuse!
Le inchieste si fanno con i fatti non con le parole! Prima si indaga, se esce qualcosa allora, e solo allora, si può accusare! A sparare nella mischia cercando di prendere qualcosa son capaci tutti!

No guardi, scusi Lei!!
16 maggio 2014 20:51 Bartoli64
Senta Ciano90, mi dica francamente, ma Lei ci fa o ci è?

Su, non ci prendiamo per i fondelli, ma cosa c’entra l’invocare un’inchiesta, che in questo caso vengono condotte dalla P.N.A. (magari sulla scorta di quelle della Magistratura Ordinaria) con il giornalismo d’inchiesta?

Ora un articolo di Capodacqua (che ha solo espresso un dubbio e non una certezza) ha pure il potere di influenzare l’attività un Procuratore?

E se pure avesse messo la classica “pulce all’orecchio” di qualcuno qual’è il problema? “Male non fare paura non avere” recita un antico proverbio.

Senta un pò, ma se lei ha un problema alla bici che fa? Va dal ciclista o dall’autoriparatore? Va dal primo? E perchè visto che tutti e due si occupano di meccanica?

E poi sono io ad avere confusione in testa? Lei, piuttosto, che non sa nemmeno di cosa parla e mette tranquillamente insieme professioni totalmente diverse tra loro!

Abbia pazienza, non mi faccia più perdere tempo, Lei è davvero un caso disperato.

“Ma potevano vincere la guerra con questa gente”? (vecchio adagio del mio caro nonno)

Bartoli64

Caro Bartoli
17 maggio 2014 02:45 ciano90
Va bene, mi ha convinto. Vada avanti pure a leggere Capodacqua e soprattutto a credere alla gente come lui che parla del nulla.
Se sta bene a lei e a tutti quelli come lei stia felice così. Vorrei proprio vedere se fosse stato lei nei panni di Kittel cosa avrebbe pensato, sentirsi sparare mer*a e magari essere totalmente estraneo ai fatti.
Come dice Gatti: questo non è giornalismo, ma pura e semplice voglia di stare sopra le righe per avere lo scoop (del resto è lo stile della sezione sport dedicata al ciclismo di Repubblica, che quando scrive qualcosa lo fa solo per parlare male del ciclismo, la maggior parte delle volte - come questa - senza la minima velleità di andare veramente a fondo delle cose).
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