| 30/05/2006 | 00:00 Anche lo sport spagnolo ha le sue intercettazioni. Le pubblica sulla vicenda doping esplosa la settimana scorsa nel ciclismo il settimanale 'Interviù. Ma la stessa rivista scrive solo di "vaghi indizi" e di un
riferimento senza risposta in una telefonata fra Manolo Saiz e
il medico Eufemiano Fuentes, il principale implicato nello
scandalo.
La maggior parte delle registrazioni, secondo il settimanale,
sono colloqui "in codice" fra medici, in particolare con
Fuentes e Josè Luis Merino Batres, da cui escono presunti
pazienti come 'el Bufalo", che sarebbe Jose Enrique Gutierrez,
'Zapaterò, Michele Scarponi, e 'Unò, Unai Osa. Secondo quanto
risulta dalle indagini, spiega Interviu, è emerso che i
ciclisti coinvolti si facevano prelevare durante le prove sangue
da cui poi si 'separavanò e che veniva immagazzinato. Poi i
globuli rossi venivano re-iniettati al paziente al momento della
gara.
Oltre alle registrazioni, scrive Interviu, gli investigatori
avrebbero trovato anche documentazione o indizi su altri
ciclisti presunti clienti di Fuente. Fra coloro che sarebbe
stato possibile identificare figurerebbero il colombiano
Santiago Botero e Oscar Sevilla, entrambi della squadra Phonak
ed ex Kelme. Poi Roberto Heras, vincitore di tre giri di Spagna
e risultato positivo all'ultima tappa l'anno scorso, e Josè
Antonio Escuredo. Ma anche un corridore di Liberty, come Angel
Vicioso, avrebbe visitato Merino Batres.
Il nome di Ivan Basso invece, secondo il settimanale
spagnolo, emerge da una telefonata in cui Saiz, allora direttore
tecnico di Liberty Seguros, chiede a Fuentes: "Tu tratti anche
Basso?". E non c'è risposta a questa domanda, che secondo la
rivista non era inusuale da parte di alcuni "clienti per sapere
che altri ciclisti trattasse" Fuentes. Ad esempio alcuni gli
chiedono se sa qualcosa di Alejandro Valverde; e anche qui non
si conosce la risposta.
Di Basso il giornale ricorda che questi "fu cliente tempo fa
del dottor Cecchini, che ebbe relazioni con Fuentes e che fu
denunciato dal corridore Jesus Manzano". E aggiunge che gli
investigatori si interrogano sulla "visita di un presunto
turista a Madrid che aveva raccolto sangue in un albergo" e se
questo sangue "sia finito in Italia destinato a Basso".
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