ACCPI. Alcune proposte sulla Riforma del Ciclismo per CPA e UCI

PROFESSIONISTI | 22/04/2014 | 18:18
Si è tenuta nella giornata di ieri ad Arco di Trento la 77a Assemblea Generale dell'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani.

Alla vigilia della prima tappa del Giro del Trentino il presidente ACCPI Cristian Salvato, insieme ai consiglieri Alberto Curtolo, Alessandro Bertolini e Alessandra Cappellotto, hanno incontrato una rappresentanza dei corridori italiani e il Commissario Tecnico Davide Cassani, gradito ospite, che ha partecipato con interesse ai temi dibattuti.


Aprrovato il bilancio al 31.12.2013 e nominati i consiglieri rappresentanti di squadra, al centro della discussione c'è stata un'approfondita valutazione della Riforma del Ciclismo Professionistico su cui sta operando l'Unione Ciclistica Internazionale e che enterà in vigore a tutti gli effetti dal 2017.


Gli atleti hanno espresso la loro preoccupazione in particolare sul numero di corridori per team che prevede la riforma, sui criteri di partecipazione delle squadre alle corse e sui punteggi che determineranno le classifiche di merito.

«Questa riforma, che mira a costruire un ciclismo d'elite, per come è stata presentata finora danneggia notevolmente i movimenti di lunga tradizione come quello italiano, in particolare le corse storiche e gli addetti ai lavori con una vera e propria mattanza di posti di lavoro» spiega Salvato. «Chiederemo al presidente dell'Association of Professional Cyclists (CPA) Gianni Bugno di portare sul tavolo delle trattative le proposte dei nostri atleti che in primis vorrebbero che il numero di atleti per team avesse sì un minimo ma non un massimo per evitare una prevedibile quanto preoccupante riduzione del numero dei corridori professionisti. Vorremmo inoltre che venisse creata una terza fascia oltre ai team A e B composta da "Continental professionistiche" con un minimo salariale e il passaporto biologico. Infine è imprescindibile una maggiore flessibilità tra le varie categorie di squadre, che premi le migliori e declassi le meno forti senza creare troppo evidenti squilibri tra i top team e quelli di livello medio, fondamentali per la crescita dei giovani».

Al momento non sono ancora chiari i dettagli fondamentali della riforma, per questo l'ACCPI chiederà tramite il CPA all'UCI di organizzare un'assemblea durante il prossimo Giro d'Italia o il Tour de France per spiegare agli atleti e ai loro rappresentanti le ultime novità sull'argomento e rispondere alle domande dei protagonisti del mondo delle due ruote. Una riforma perchè sia efficace deve prima di tutto essere condivisa.

comunicato stampa ACCPI

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COMMENTI
Riforme???
22 aprile 2014 22:45 maxmari
Mai fatto nulla x i ciclisti . A parte sottrargli soldini . L'unica riforma utile sarebbe chiudere l'associazione e dare in mano tutto ad uno studio di avvocati che con molto meno forse qualcosa più che il niente dell'accpi otterrebbero .

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