PROFESSIONISTI | 21/04/2014 | 16:31 Si è aperta con il saluto di Giacomo Santini, presidente GS Alto Garda, la conferenza stampa del Giro del Trentino che scatta domani. Ed il presidente ha ricordato anche il premio “Vita Mia” per il neo CT Davide Cassani, consegnato a fine conferenza.
Riflettori puntati in particolare su Cadel Evans e Michele Scarponi, corridori di esperienza che hanno vissuto nel 2011 la loro stagione migliore.
L’australiano non si nasconde: «Il Giro d’Italia è l’obiettivo dell’anno per me e il Trentino è la corsa ideale per rifinire la preparazione. Secondo me è l’avvicinamento migliore che ci sia, già l’anno scorso è stato importante con la cronosquadre e le sue tappe in salita. Spero anche di raccogliere risultati importanti. Sono partito bene in questa stagione con il Tour Down Under, al ritorno in Europa ho avuto un calo alla Tirreno ma ora sto molto meglio. Guardo avanti, attacco il numero e ho chiari i miei obiettivi. Riguardo alla mia condizione sono quasi arrivato al punto che volevo. Per tornare al Trentino, domani c’è la cronosquadre ma è difficile dire quanto sarà importante per la vittoria finale, forse tanto o forse niente perché potrebbe decidersi tutto sul Bondone. Rivali per il Giro d’Italia? Purito può sfruttare la sua regolarità sul percorso di quest’anno e poi c’è Quintana che in salita fa quello che vuole. Cosa ammiro in Scarponi? È molto serio, ma è anche l’unico corridore che conosco che sa fare scherzi e ridere anche quando la tensione è altissima».
Da parte sua Michele Scarponi spiega: «Vengo dal lungo ritiro al monte Teide dove ho lavorato molto bene. Quest’anno correrò sia Giro che Tour, quindi sono partito più con calma. Non sono qui in Trentino solo ad allenarmi, ma per testarmi e per spingere anche come si deve. Gli anni passano, anche se ci scherzo sopra: crescere due bimbi è molto impegnativo e per andare forte devo lavorare ogni anno un po' di più. Emergere ora è più difficile che è in passato, curo ogni dettaglio, quest’anno voglio togliermi nuove soddisfazioni. Conosco il Bondone - salita lunga, dura, vera - ma non le altre salite che affronteremo. Mi metterò a ruota di Cadel (scherza, ndr) forse non sarò subito reattivo, ma ho voglia di far fatica e divertirmi».
E ancora: «Sono al primo anno con la Astana, è una squadra forte con un grande organico. Nibali è uno dei più forti corridori al mondo, il mio obiettivo è di cercare d’aiutarlo, è un onore essere al suo fianco al Tour. Sarà una sfida nuova: in bici ci conoscevamo da rivali ma è bastato poco per entrare in sintonia. Aru? È un giovane davvero interessante, già molto forte, il mio nuovo compito è anche quello di trasmettere a lui la mia esperienza. Spero di vincere tutte queste nuove sfide che mi sono state lanciate».
I rivali per il Giro del Trentino? «Cadel, Pozzovivo, Basso, Wiggins... Il livello qui è sempre molto alto e le squadre sono tutte competitive. Per quanto riguarda invece il Giro d'Italia ho visto Rodriguez al Teide, è molto convinto, e Quintana in salita è il più forte, ma attenzione a Uran e ad altre sorprese. Cosa ammiro in Evans? È un grande campione perché non molla mai, fa mollare prima te anche se sembra a tutta. Ha tenacia, determinazione, è davvero un duro».
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