Rebellin diventa argentino e a Verona sarà un'avversario in più
| 01/09/2004 | 00:00 «Mi manca soltanto di avere il passaporto in mano, ma so che all’ambasciata dell’Argentina a Roma la pratica è andata a buon fine e non ci sono problemi». Le parole sono di Davide Rebellin, che a Luca Gialanella de «La Gazzetta dello Sport» ha in pratica dato l'ok dell'operazione che il veronese ha deciso di intraprendere per aggirare l'ostacolo di una eventuale non convocazione in azzurro da parte di Franco Ballerini. Fuori l'anno scorso, fuori quest'anno alle olimpiadi di Atene, Rebellin ha sentito puzza di bruciato e ha deciso di aggirare l'ostacolo. Come? Chiedendo "ospitalità" e passaporto «per meriti sportivi» all'Argentina, che ben contenta ha accettato di inserire il veronese tra i corridori che il 3 ottobre saranno impegnati nella sfida mondiale a Verona sul circuito delle Torricelle con la maglia bianco-celeste.
La prima da cittadino "sudamericano" sarà il Giro del Lazio, sabato 18 settembre, quando si scontrerà con l’olimpionico Paolo Bettini, il rivale per definizione: in Coppa del Mondo e adesso anche al Mondiale di Verona, il 3 ottobre.
Ieri sera è giunto il via libera dell’Uci, l’Unione ciclistica internazionale. Se ne sono interessati personalmente Vittorio Adorni, presidente del Ccp, e Francesco Moser, presidente dell’associazione internazionale dei corridori, che hanno parlato con Hein Verbruggen, presidente Uci. Ieri ad Aigle cominciava la due giorni dedicata al «ProTour 2005», e i principali personaggi del ciclismo mondiale erano presenti nella cittadina elvetica sede dell’Uci. E il presidente della federciclo argentina, Gabriel Curuchet, ha garantito per il passaporto. Per l’Uci il punto fondamentale era la licenza di corridore: Rebellin è tesserato per la federazione del Principato di Monaco, e continuerà a correre con questa. La federazione argentina avrebbe anche potuto tesserarlo direttamente, visto che il vicentino avrà il passaporto di quella nazione, ma Davide continuerà con la sua vecchia licenza per evitare di istruire nuovamente tutta la pratica sanitaria: i tempi sono strettissimi. Entro il 12 settembre, cioè a 20 giorni dal Mondiale, la vicenda si dovrà perfezionare. «Sulla mia licenza bisognerà solo aggiornare la nazione di appartenenza e mettere "Arg", cioè Argentina».
Davide avrà così il doppio passaporto e la doppia cittadinanza, italiana e argentina. Il 3 ottobre, a Verona, la "sua" città visto che è nato a San Bonifacio, indosserà la maglia biancoceleste, e sull’ammiraglia siederà Mirko Rossato, l’ex pro’ padovano suo amico e compagno di allenamento.
Ballerini ha sempre parlato di scelta tecnica, anche se per Davide e Di Luca hanno pesato le inchieste giudiziarie in corso. Rebellin riparte: «Ballerini ha detto che facevo parte della rosa allargata da cui sarebbero stati selezionati i dodici titolari. E’ una scusa, ora che è certo il mio passaggio alla nazionale argentina; è un tentativo di salvare la faccia pur sapendo che comunque a Verona non mi avrebbe portato. Lui dice che non gli avrei telefonato, e invece non è vero: l’ho chiamato, gli ho mandato messaggi. E’ anche venuto la settimana scorsa a Mentone, vicino a casa mia a Montecarlo, per festeggiare con Bettini e gli altri azzurri la vittoria di Atene: avrebbe potuto chiamarmi, avremmo potuto prendere un caffé, e invece niente. Io sono italiano, e mi dispiace aver fatto questa scelta con l’Argentina, però sono stato costretto».
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