DUBAI. Kittel e Phinney, un sorriso per due

PROFESSIONISTI | 07/02/2014 | 12:28
Marcel Kittel ha un sorriso grande così e un attimo prima di salire sul podio delle premiazioni confessa: «È stata durissima, sono arrivato veramente al limite. In particolare all'ultimo chilometro l'andatura è stata altissima e ho rischiato di mollare. Ho fatto una grande fatica, ma ho raccolto i frutti di un inverno nel quale ho lavorato davvero tanto. E anche oggi ho potuto fare affidamento su una squadra fortissima, che mi ha supportato al meglio in ogni momento e mi ha accompagnato verso la vittoria. Che dire di più, se non che sono veramente felice?».
Poi, ultimato il cerimoniale aggiunge: «In Germania il ciclismo sta finalmente tornando molto popolare. Il doping? Le cose sono cambiate e i ragazzi come me, che si espongono a volto scoperto su questo tema, ne sono la prova».

Felice Kittel, felice Taylor Phinney: «La squadra oggi ha lavorato in maniera perfetta, abbiamo tirato a lungo per andare a riprendere la fuga e poi nel finale mi hanno pilotato alla perfezione sul traguardo, consentendomi di conservare la maglia di leader della classifica generale in questa che sulla carta era la tappa più dura. Dico così perché su queste strade bisogna sempre correre con grande attenzione, il vento, la sabbia e le condizioni di corsa possono sempre creare delle sorprese. Ma ora possiamo dire che la vittoria in questo Dubai Tour è un po' più vicina».

Battuto ma sereno Peter Sagan: «I miei obiettivi sono più in là, ma è normale provare a vincere così come è nomrale che si possa perdere di fronte a un Kittel già in condizioni ottimali. Personalmente ho provato a fare la differenza, ma alla fine siamo arrivati tutti insieme e non c'è stato niente da fare contro gli sprinter puri».

da Dubai, Giulia De Maio
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