BICI AL CHIODO. Festa grande per Garzelli e tanti campioni

PREMI | 27/01/2014 | 09:32
E' stato un week end, quello appena passato, con molte manifestazioni e feste che hanno celebrato il ciclismo e i suoi protagonisti con convivi e premiazioni prima che, dalla fine di questa settimana, anche in Italia riprendano le corse e l'attenzione di tutti si concentri, come è giusto che sia, sulle corse e i primattori del ciclismo, i corridori. Elenchi dei partenti, tabelle di marcia e ordini d'arrivo che si sostituiscono, con qualche dispiacere per qualcuno, a succulenti menù...

In tale quadro è sempre di primo rilievo, per qualità, quantità e significato intrinseco, il premio LA BICI AL CHIODO, giunto alla tredicesima edizione, nel quadro del trentottesimo raduno del Ex Corridori Ciclisti che, da vari anni, si celebra a Campagnola Emilia, in provincia di Reggio Emilia, al Centro Sociale della cittadina che vive con sentita partecipazione la circostanza.

Mauro Pirondi, presidente del Centro Sociale, anche a nomi dei numerosi volontari, Paola Baraldi, sindaco, Ilenia Malavasi, assessore all'Istruzione della Provincia e il parlamentare on.. Paolo Gandolfi, con Gianpaolo Tedeschi, il “patron” della manifestazione, hanno rappresentato le valenze del premio con  il messaggio inviato da Alfredo Martini le cui espressioni hanno fatto sentire “presente”, come sempre, il grande Alfredo salutato da  prolungato, caldo e commosso applauso di tutti.
Oltre quattrocento i commensali, un numero importante, con vasta rappresentanza di corridori di varie epoche.

Nutrito il menù delle premiazioni, così come quello vero e proprio delle portate in tavola. Tralasciamo d'elencare, o anche semplicemente riassumere, l'albo d'oro proprio di ciascun premiato e di tentare la citazione degli ex, noti e meno noti, che hanno onorato la loro festa.

Ercole Baldini, nel giorno del suo compleanno - sono 81, auguri! - , titolare di un prestigiosissimo palmarès, un po' emozionato, ha ricordato vari episodi della sua carriera. E' stato fatto segno di una vera e propria “standing ovation”, meritata.. A inquadrare e dare il risalto dovuto anche alla carriera dirigenziale del romagnolo di Forlì ci ha pensato, con l'incisività tutta sostanza e priva di fronzoli, diretta, che gli è propria Bruno Reverberi, il popolare “zio” del ciclismo italiano, stimolato nell'esposizione anche dal fattore campo dato che giocava praticamente in casa.

Il sempre sottile Roberto Poggiali, con garbo e loquela tutta fiorentina, si è profuso nelle particolari emozioni e negli episodi che hanno caratterizzato la sua grande vittoria alla Freccia Vallone 1965, precedendo sul traguardo di Marcinelle, i suoi due compagni di fuga, Felice Gimondi e Tommy Simpson, classificatisi nell'ordine. Era la corsa del debutto di un certo Eddy Merckx nel professionismo.

Il vicentino Giovanni Battaglin, un veneto certamente non “ciacolone”, ha ricordato la disavventura subita nel mondiale di Valkenburg del 1979 ma ha pure molti e prestigiosi successi da opporre ai fatti, o fattacci, in terra olandese.

Marzio Bruseghin, altro veneto, con l'addendo di simpatia che gli è connaturato, ha ripercorso vari passaggi della sua lunghissima carriera e, inevitabilmente si potrebbe dire, ha concluso ricordando che attualmente gestisce cinquantasei somari, a quattro zampe, ha voluto specificare, ammiccando, alludendo anche a qualcuno a due zampe. O meglio, a due gambe. Sempre sorridendo.

Conclude la serie veneta dei premiati il velocista vicentino Angelo Furlan, uno che si gettava con coraggio negli sprint più affollati, che ora mette l'esperienza al servizio dei giovani.

Riflettori su Stefano Garzelli, il varesino professionista di lungo corso che ha militato nella categoria dal 1997 e che, al termine del 2013, ha appeso la bici al chiodo dopo una lunga e onorata carriera illustrata da vittorie di massima portata. E' pronto a collaborare quale tecnico nel team di Luca Scinto e Angelo Citracca e pure ad affrontare l'avventura - che lo lusinga  - di collaborare con la Rai-Tv. L'esperienza al microfono lo attrae, ha ammesso il varesino.

Nel ricordo del compianto, appassionato, motociclista Fabio Saccani di Rio Saliceto, i figli hanno consegnato il riconoscimento che ricorda il loro padre ai giovani reggiani Gianluca Esposito, Enrico Maestri, al biker Simone Medici e a al veronese Riccardo Minali. Questo cognome è già largamente noto nel ciclismo per il padre, Nicola, sprinter di pura razza e classe. E se buon sangue non mente....

E' stato dato spazio anche a due iniziative editoriali con protagonisti Marco Pantani e il modenese Claudio Vandelli, medaglia d'oro alla 100 km. di Los Angeles nel 1984. A festeggiarlo anche i compagni di quel poker d'oro, i toscani Marco Giovannetti e Marcello Bartalini che componevano il quartetto con il veronese Eros Poli.

Nel solco di un copione collaudato, ma sempre attuale, grazie all'impegno di tutti, enti pubblici e realtà private, la mega-festa è pienamente riuscita nello spirito informatore che gli è proprio e che è l'orgoglio e il fine perseguito dagli amici dell'Associazione Ex Corridori Ciclisti che già guardano a quella del 2015.

Bruno Ronchetti - foto Armando "Armanden" Tosatti

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