| 03/05/2006 | 00:00 Sabato parte il Giro d'Italia e il Belgio si appresta ad accogliere i corridori italiani, tra cui Danilo Di Luca. L'abruzzese e' uno dei candidati alla vittoria finale della corsa rosa giunta all'89.ma edizione: dopo un ottimo quarto posto nel 2005 l'atleta della Liquigas ha capito di poter puntare su una gara impegnativa e lunga tre settimane. Questo Giro e' molto piu' duro rispetto all'anno passato: Di Luca si e' preparato diversamente proprio per essere al meglio della condizione sin dal primo giorno. Datasport gli ha chiesto cosa e' cambiato rispetto al passato: "In un certo senso ho posticipato di 15-20 giorni la mia condizione in maniera tale da essere in forma per la partenza. Nelle corse del Belgio mi sentivo gia' competitivo ma non riuscivo a fare la differenza come nella Freccia e nell'Amstel della passata stagione. L'ultima settimana di questo Giro e' la piu' dura, ma ho lavorato maggiormente in salita e a cronometro, perdendo qualcosa in pura velocita'. Ho rinunciato ai miei tradizionali obiettivi d'inizio stagione, ho affrontato mesi di lavoro durissimo, a cominciare dal lungo stage sulle alture del Messico, e penso di avere raggiunto la maturita' atletica e psicologica. Gli ingredienti, insomma, ci sono tutti: non sara' facile, ma me la posso giocare". Il percorso rappresenta la vera insidia per tutti i corridori: "Conosco bene la salita della Maielletta in Abruzzo, poi ho provato il Colle S.Carlo nella tappa di La Thuile mentre le altre salite le avevo gia' fatte. Mi mancano il Bondone e soprattutto Plan de Corones. Quell'ascesa sara' una sorpresa per tutti perche' quasi nessuno e' riuscito a provarla complice il maltempo". Tanti favoriti, Di Luca preferisce mantenere un basso profilo: "Basso e Simoni in prima fila, poi Savoldelli e Cunego. Tra gli stranieri Rujano e Garate ma la vittoria finale se la giocheranno gli italiani. La Csc di Basso ha fatto vedere ottime cose in Belgio, sono molto forti, poi bisogna vedere la Discovery che fa sempre grandi cose nelle corse a tappe piu' importanti. Ma la Liquigas non ha nulla da invidiare alle altre formazioni in salita". Dopo il Giro d'Italia, la preparazione verso il secondo obiettivo stagionale, il Mondiale. Programmi prestigiosi per il 30enne corridore abruzzese che non si sente affatto 'vecchio', nonostante i giovani rampanti che stanno prendendo il sopravvento nel ciclismo: "Ci sono corridori che stanno mostrando le loro capacita' come Pozzato e Ballan, Valverde e Schleck. Nelle corse del Nord hanno fatto vedere di saperci fare, ma per quanto mi riguarda penso di poter recitare un ruolo da protagonista ancora per quattro-cinque anni".
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