CLAUDIA PENONI. «Io, tenace come una ciclista»

INTERVISTA | 30/12/2013 | 08:37
Cos’hanno in comune un’attrice comica e un ciclista? La tenacia. Parola di Claudia Penoni, graditissima ospite della Notte degli Oscar tuttoBICI che, con le sue incursioni sul palco della Gran Guardia, ha divertito la platea di appassionati delle due ruote accorsi a Verona. 
«Sono molti anni che svolgo questo mestiere e come tutti ho dovuto affrontare dei momenti difficili per arrivare dove sono, il mio se­greto è non aver mai mollato e immagino sia lo stesso per un campione che riesce a emergere dal gruppo. Quando ci si trova davanti a una salita e si ha l’idea di non farcela più, anche se si arranca, non bisogna mai alzare bandiera bianca. Un artista e uno sportivo devono allo stesso modo avere ben in mente l’obiettivo che si sono prefissati. Nel mio caso è continuare a vivere del mio mestiere nonostante la crisi, la mancanza di serate, superando la mia innata timidezza e la sfiducia iniziale nelle mie capacità».
Nata a Torino in un afoso giorno d’estate sot­to il segno del leone, Claudia Penoni da qualche anno vive nel piacentino ma proprio come un corridore è sempre in giro, con la valigia in mano. Comincia il suo percorso artistico la­vorando in teatro ma, nonostante applichi il suo massimo impegno in drammi e tragedie, scopre di avere una vena comica che la porta a lavorare in commedie brillanti, varietà e poi nel cabaret che la consacra al grande pubblico. Da diverse edizioni fa parte del cast di Zelig, in coppia con Leo­nar­do Manera, interpretando il personaggio di Cripztak nel “Ci­ne­ma Polacco”. 
Sempre a Zelig nel 2008/09 partecipa da so­lista con il personaggio della Si­gnora Va­ra­gnolo. Dal 2007 è protagonista della sit-com “Life Bites” (Pillole di vita) in onda sul ca­nale Sky Disney Channel e Italia 1. Nel 2009 è nel cast del film di Checco Zalone “Cado dalle nubi”, che sbanca il botteghino. Nel 2011 appare nel film di Ezio Greggio “Box Office 3D”. L’anno successivo è in tourneé con lo spettacolo teatrale “Stasera non escort” (insieme con Margherita Antonelli, Alessandra Faiella e Rita Pelusio), con il suo spettacolo teatrale da solista “In attesa di pensione” e con “Il malanno immaginario”. Nel 2013 è stata impegnata nei teatri di tutta Italia con la seconda stagione di “Sta­se­ra non escort” e “In attesa di pensione”. 
«Mai avrei pensato che sa­rei di­ventata una comica, figuriamoci finire nel­la banda di Ze­lig... Far ridere la gente mi gal­vanizza, riuscire a re­ga­lare il buon umore è un premio prezioso, un dono per cui devo es­sere riconoscente» confida.
A Verona il 13 novembre scorso è voluta essere con noi non solo per strapparci più di un sorriso ma anche per farci riflettere. In qualità di testimonial della Onlus AVSI, fondazione impegnata con oltre 100 progetti di cooperazione allo sviluppo in 37 paesi del mondo di Africa, America Latina e Caraibi, Est Europa, Medio Oriente, Asia operando nei settori socio-educativo, sviluppo urbano, sanità, lavoro, agricoltura, sicurezza alimentare e acqua, energia e ambiente, emergenza umanitaria e migrazioni, ha illustrato la campagna #10forSyria promossa da AVSI, con la quale anche gli amanti delle due ruote hanno potuto aiutare i profughi siriani del campo di Marj Ek Kok in Libano. 

E con la bici come se la cava Claudia? 
«Ho da sempre un debole per questo mezzo, ma devo ammettere che non sono un’esperta del settore. Mio marito è molto più ferrato di me in materia, pensate solo che lui ha una bella mtb in carbonio mentre io mi tro­vo benissimo con la classica bici da passeggio con il cestino davanti per andare a fare la spesa. La uso per sbrigare le commissioni, quando era più piccolo nel cestino portavo in giro anche il nostro cane, ora pesa un po’ troppo». 

Il tuo legame con lo sport? 
«Mi piace, lo vivo da spettatrice curiosa, non da fanatica. Da ragazza ho praticato per un periodo pattinaggio, ma niente di più perchè ero malatina, deboluccia, per dirla con una parola sola asmatica e il dottore ha sempre sconsigliato ai miei genitori di farmi praticare alcuna disciplina a livello agonistico. Ad ogni modo, come ogni bambino, andare in bi­cicletta è una delle prime cose che ho imparato e che ancora oggi mi diverte e rilassa».

Cosa conserverai della Notte degli Oscar tuttoBICI? 
«È stata una serata meravigliosa, mi ha im­pressionato vedere il teatro pieno per i campioni del ciclismo. È stato fantastico anche vedere i tanti premiati giovani, vedere sul palco e in platea questi piccoli così appassionati è un bellissimo messaggio, non solo per il mondo dello sport. Personalmente ho po­tuto conoscere un po’ più da vicino uno sport sano. Mi immagino il futuro di questi ragazzi luminoso perché, invece di passare il tempo con stravizi che possono far loro male, mangiano bene, si tengono in forma e si impegnano per raggiungere un traguardo. Non riesco a capire come qualcuno possa definire il ciclismo uno sport drogato, io vedendo e sentendo parlare questi campioncini ho avuto tutt’altra impressione. Questi ragazzi sono una speranza per tutti noi, finché andranno in bici avranno non solo un corpo ma soprattutto una mente sana».

di Giulia De Maio, da tuttoBICI di dicembre
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