Maini: al Romandia per sorprendere. Magari con Ochoa...

| 24/04/2006 | 00:00
Si entra nel cuore della stagione e per il Team Lpr il prossimo appuntamento scatta martedì prossimo in Svizzera, con la 60ª edizione del Tour De Romandie. Cinque tappe e un prologo da Ginevra e Losanna, per una corsa di grande prestigio, che annovera ai nastri di partenza tutte le formazioni del Pro Tour, con la sola eccezione proprio del Team Lpr (a cui è andata l'unica wild-card Professional). Sette gli atleti al via: Beuchat, Dietziker, De Paoli, Muraglia, Konychev, Ochoa e Metlushenko: «Inutile dire che sarà un impegno molto difficile per noi - spiega il diesse Orlando Maini - anche in questa occasione, ci presenteremo al via con una formazione "dimezzata", visto che una parte della squadra resterà in Italia per partecipare al Gran Premio di Larciano e al Giro di Toscana. In ogni caso, come sempre, cercheremo di onorare l'appuntamento con il massimo impegno. Il peso della corsa graverà ovviamente su altre formazioni, ma noi dovremo essere bravi a correre con grande concentrazione, sfruttando tutte le opportunità che ci dovessero eventualmente capitare. Certo, il lotto degli avversari è particolarmente agguerrito, ma noi abbiamo le qualità per fare bene. Penso, in particolare, ad Ochoa, che sta attraversando un periodo di forma importante. Ecco, potrebbe essere lui la grande sorpresa di questo Romandia». Al termine del primo quadrimestre, il rituale bilancio partendo proprio dal recente Giro del Trentino: «In quella settimana non siamo riusciti a metterci in evidenza come avremmo voluto - ammette Maini -; la squadra ha avuto una fase d'impasse, ma credo che si sia trattato solo di un momento passeggero, di quelli che - nell'arco di una stagione così lunga - possono capitare. Per il resto, rispetto allo scorso anno, ci mancano in bacheca una vittoria alla Coppa & Bartali e una nel Trentino, ma va anche ricordato che, rispetto al 2005, in questa stagione abbiamo pianificato un calendario molto più intenso, fortemente condizionato dalla Tirreno e, soprattutto dalla Roubaix. L'accavallarsi delle corse ci ha costretto a suddividere le forze della squadra, schierando quasi sempre due formazioni. E' una scelta che abbiamo fatto con la massima consapevolezza, ma che per forza di cose, sul piano dei risultati, ha un po' condizionato la nostra stagione». Bilanci solo provvisori, che andranno rifatti - risultati alla mano - non prima del prossimo autunno: «Adesso - prosegue Maini - ci aspetta un mese molto intenso: dopo Larciano e Giro della Toscana, nel quale mi aspetto un acuto importante di Khalilov, saremo al Tour de Picardie, che lo scorso anno ci portò bene e al Giro del Belgio. Ecco io credo che questi saranno gli appuntamenti chiave di questa primavera, quelli che dovranno portarci nelle migliori condizioni psicologiche ai grandi appuntamenti con la Bicicletta Basca e, soprattutto, al Giro di Svizzera che, ovviamente, resta l'appuntamento clou della nostra stagione. Dal Giro del Mendrisiotto - conclude Maini - non siamo più riusciti a conquistare piazzamenti importanti, ma mi conforta il fatto che, sul piano dell'impegno e della dedizione, la squadra si è sempre espressa al massimo delle sue possibilità. Certo, il livello delle corse è sempre più alto e per una formazione come la nostra, formata da molti giovani, non è mai facile ritagliarsi uno spicchio di gloria, però, se continueremo a lavorare con questo spirito, i risultati prima o poi torneranno a sorriderci».
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