Retata antidoping: coinvolto anche il mondo del ciclismo

| 19/04/2006 | 00:00
Un'operazione antidoping è stata compiuta oggi in diverse località italiane e una nota dell'Agenzia Giornalistica Italiana (AGI) delle 16.33 specifica i nomi dei coinvolti. Eccola: Sette persone tra titolari di palestre, dirigenti di società ciclistiche e ciclisti professionisti e amatori sono state arrestate nell'ambito di una indagine della procura di Torre Annunziata, nel napoletano, per l'illecito commercio e l'acquisto di sostanze dopanti. Le altre tre persone si sono viste poi notificare misure cautelari di obbligo di dimora nel comune di residenza. L'inchiesta ha preso il via il 2 febbraio 2005 nell'ambito di un'indagine sullo spaccio di droga nei comuni del napoletano e del salernitano di Sant'Antonio Abate e Angri. Nel blitz di oggi, con arresti e perquisizioni anche a Siderno, Brindisi, Montoro Superiore, Pomigliano d'Arco, Pontedera, Civitella Messer Raimondo e Castello Tesino, sono state sequestrate due palestre e farmaci dopanti. In carcere sono finiti Salvatore Cascone, 33 anni, di Sant'Antonio Abate, titolare di una palestra frequentata da atleti professionisti e dilettanti di molte regioni d'Italia che qui acquistavano sostanza farmacologicamente in grado di alterare le prestazioni atletiche; in prigione anche il padre di costui, Giovanni, 67 anni, pensionato. Agli arresti domiciliari, tra gli altri, Daniele Masiani, 56 anni, direttore sportivo di una società di ciclismo professionistica, la OTC Lauretana; Carmelo Tropeano, 50 anni, di Siderno, titolare dell'altra palestra sequestrata; Leonardo Guidi, 32 anni, della provincia di Pistoia, ex ciclista professionista. Tra i destinatari della misura cautelare dell'obbligo di dimora, Michele Scotto d’Abusco, di Ischia, 23 anni, ciclista professionista della Ceramivca Flaminia e Clemente Cavaliere, 27 anni, avellinese, ciclista professionista tesserato con il Team Endeka. Nel corso delle indagini sono stati effettuati numerosi sequestri di farmaci dopanti, tra i quali quello di fiale acquistate dal fratello di Scotto d’Abusco. I reati contestati dai magistrati vanno dal commercio di farmaci attraverso canali diversi da quelli ufficiali al consumo di questi farmaci con l'aggravante di appartenere a federazioni sportive professionistiche fino alla ricettazione. Molti di questi farmaci, sottolineano i magistrati, non sono neanche in vendita in Italia e alcuni di questi sono prodotti in Cina e non sono ammessi nei Paesi dell'Unione Europea. Alberico Di Cecco, uno dei piu' forti maratoneti italiani, nono alle Olimpiadi di Atene e trionfatore della maratona di Roma del 2005, e' coinvolto in un'inchiesta antidoping della Procura della Repubblica di Torre Annunziata che ha emesso otto ordinanze di custodia e tre obblighi di dimora in seguito alla scoperta di un traffico di anabolizzanti. All'abruzzese Di Cecco, considerato attualmente il piu' forte maratoneta italiano dopo Stefano Baldini e uno dei migliori di sempre, e' stato imposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza (Fara San Martino, in provincia di Chieti).
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